Mondiali di calcio, i veri vincitori sono i Big Data

NetApp ha fotografato la crescita di dati televisivi e generati dai dispositivi mobili durante le finali dei campionati del mondo di Francia 1998, Germania 2006 e Brasile 2014. Ma gli effetti davvero speciali arriveranno in Quatar

Fonte: Ictbusiness.it

NetApp ha fotografato la crescita di dati televisivi e generati dai dispositivi mobili durante le finali dei campionati del mondo di Francia 1998, Germania 2006 e Brasile 2014. Ma gli effetti davvero speciali arriveranno in Quatar.

Quest’anno durante i  Mondiali di Fifa 2014 non avremo visto schierati in campo grandi campioni, almeno per quanto riguarda la squadra italiana, ma abbiamo sicuramente osservato, trasmesso e condiviso un gran numero di dati. Più che strategie e stili di gioco, negli ultimi vent’anni si sono evolute le reti e gli strumenti atti a sostenere la crescita dei “Big Data calcistici”: oltre ai contenuti televisivi,  anche lo streaming Web, i tweet e i commenti postati sui social in tempo reale, i dati dei check-in geolocalizzati, le immagini e i video catturati dagli spettatori presenti negli stadi o nelle piazze.

I dati prodotti "in loco" dalla finale Francia-Brasile del 1998


 A fotografare questa impennata ci ha pensato NetApp, fornendo un bel colpo d’occhio con un’infografica in cui vengono elencate le ore di copertura televisiva dedicate alla finale dei Mondiali, le ore di video trasmessi online e la  “larghezza di banda degli spettatori della finale”, calcolata in base alla quantità di dati prodotti negli stadi attraverso i loro dispositivi mobili.

Un dato, quest’ultimo, che nel 1998 nei campionati mondiali di Francia raggiunse la soglia (oggi risibile) di 2 MB. Sugli 80mila spettatori totali, presenti nello stadio per il match fra la squadra ospite e quella brasiliana, soltanto 15.200 (il 19%) possedevano un telefono cellulare, in grado di inviare per lo più messaggi Sms.

I numeri crescono esponenzialmente, per accelerare l’impennata negli ultimi anni e ancor più, in modo impressionante, nelle previsioni per i Mondiali del prossimo futuro. La banda larga generata dagli spettatori è passata dai 30 GB della finale di Germania 2006 (corrispondente all’invio di una foto da 1,3 megapixel da parte di 69mila spettatori) ai 12,6 TB stimati per lo scontro fra Germania e Argentina che chiuderà il mondiale brasiliano di quest’anno. Per dare un’idea del valore di questa cifra, l’esempio di NetApp non è più riferito alle immagini, bensì ai video: per saturare la banda è sufficiente che oltre 73.500 spettatori condividano da smartphone o tablet 60 secondi di filmati in HD.

(clicca per ingrandire)


Grandi numeri, che però non sono niente in confronto alle previsioni per il Mondiale del Quatar del 2022. Fra otto anni gli oltre 86mila testimoni oculari della finale, equipaggiati con telefoni e tablet ma anche con un corredo vario di wearable device, arriveranno a generare un traffico di 1,3 PB.

Parallelamente agli “user generated content”, crescerà anche la copertura mediatica ufficiale dell’evento in cui le due migliori squadre al mondo si affrontano ogni quattro anni. La finale brasiliana già prospetta uno scenario avanzatissimo, fatto di riprese in 4K e per la prima volta arricchite da scene catturate da telecamere aeree e su cavo, di trasmissioni Tv che raggiungeranno 3,2 miliardi di persone, e di uno streaming online sempre più diffuso in mercati maturi come quello statunitense (il 79% degli spettatori guarderanno almeno un livestream su Internet).

Lo scenario del 2022 non è fantascienza, anche se potrebbe sembrarlo. Nella propria offerta, poi risultata perdente, il Giappone aveva promesso di trasmettere in diverse città del mondo attraverso proiezioni olografiche in 3D, e non è escluso che per i Mondiali del Quatar non si arrivi a qualcosa di simile. Lo stadio Al-Rayyan, inoltre, per l’occasione sarà circondato da una gigantesca “membrana multimediale”, una sorta di maxi schermo che mostrerà la partita alla massa di tifosi radunata fuori dalla struttura.

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Articolo pubblicato il 14/07/2014