Il mondiale in sud america č stato molto europeo

Vince la Germania, tragedia brasiliana, il modello di calcio č quello europeo

Nella giornata di domenica si è concluso l'evento calcistico più importante: il Mondiale. Molte sono le riflessioni e gli spunti che questa competizione ci lascia, ma andiamo con ordine.



Credo che sia d'obbligo sottolineare come in un Mondiale in sud America, sia stato il calcio europeo a farla da padrone. Europea è stata la squadra vincitrice (per la prima volta nel continente americano), oltre ad occupare un altro gradino del podio. Ma soprattutto è stato il tipo di calcio ad essere europeo: tattico a livelli quasi esasperanti, facendoci vedere veramente pochi gol nei turni ad eliminazione diretta (eccezione della sfida tra Germania e Brasile, ovvio) con la maggior parte delle sfide concluse nei tempi supplementari o ai calci di rigore. Che difendere sia più importante che attaccare, è un fondamentale innegabilmente tutto europeo. Di sudamericano c'era solo la location e il tifo.



Si potrebbe partire analizzando le prestazioni della squadra vincitrice, la Germania, ma sarebbe sbagliato non iniziare da chi ha puntato e perso tutto su questa competizione: il Brasile. Tralasciando tutte le vicende economiche, politiche e sociali, dal punto di vista sportivo si è consumata una vera e propria tragedia per un intero Paese, forse peggiore di quella del '50 (la sconfitta in finale contro l'Urugay nell'altro mondiale ospitato dai verde-oro). Il Brasile peggiore degli ultimi 20 anni, e uno dei peggiori nella storia, vedeva in questa occasione la possibilità di entrare nella leggenda: se avessero vinto sarebbe stati immortali per un intero popolo, quello brasiliano, che vedeva nella propria nazionale qualcosa che forse andava oltre il calcio. Così non è stato, l'eliminazione è stata umiliante. Ma non è frutto del caso, anche se probabilmente figlia anche di un blackout mentale. La squadra scelta da Scolari non ha mai dato prova di essere irresistibile, anzi. Come già detto, la peggiore nazionale da molti anni, con un tasso tecnico decisamente misero, e soprattutto senza una punta. Gli errori tattici di Scolari sono poi venuti fuori tutti nella drammatica semifinale contro i tedeschi, dove il Brasile non ha giocato all'europea, infatti... Inoltre l'essersi presentati senza il capitano e il fuoriclasse, ha decisamente influenzato la seleçao. Poi le “sabbie mobili” e quei 5 gol in 20 minuti.

Al Brasile non è riuscita la vittoria mondiale in casa, riuscita solo a 5 squadre: Italia ('34), Inghilterra ('66), Germania ovest ( '74), Argentina ('78) e Francia ('98)



Da ciò possiamo agganciarci a parlare dei vincitori. La Germania porta a casa meritatamente il suo 4 titolo, il primo della Germania unita, e vince la “bella” contro l'Argentina, dopo la vittoria a testa del '86 e '90. Non è un caso che i tedeschi abbiano vinto, sempre presenti almeno in semifinale negli ultimi 12 anni. Hanno saputo ricostruire la nazionale, partendo dalla ricostruzione della Bundesliga, oggi molto più prestigiosa e appetibile della serie A. La maggior parte dei giocatori tedeschi ieri in campo provengono da Bayern e Borussia, la squadre che si sono giocate la finale di Champions del 2013. A questo si unisce la capacità di aprire a tutti quei figli di tedeschi emigrati, e improntare la crescita dei giovani tedeschi nel proprio campionato, ad esempio le squadre della Bundesliga devono avere almeno 12 giocatori tedeschi in rosa. A ciò si unisce l'immancabile legge dei grandi numeri: se arrivi sempre in fondo, prima o poi vinci. Banale ma vera.

I tedeschi rivincono, questa volta meritando, dopo la vittoria discussa ad Italia '90, dove arrivarono a vincere grazie ad un rigore molto discutibile e senza segnare un gol su azione tra semifinale e finale.



All'Argentina non riesce il colpo di alzare la coppa al Maracanà, il Dio del calcio ha risparmiato i brasiliani da quest'ulteriore umiliazione. Il campo ha detto che Messi non è decisivo come Maradona, ma il calcio di oggi non è quello di 30 anni fa, molto più difficile per il singolo riuscire a fare la differenza. Non a caso ha vinto la Germania, un gruppo ben amalgamato che giocava di squadra senza affidarsi alle giocate di uno.



Questo mondiale verrà anche ricordato per l'esplosione del calcio statunitense, con un movimento calcistico in continua ascesa, che si aspetta da USA '94. Gli americani primeggiano in quasi tutti gli sport, arriveranno a farlo anche nel calcio. Non a caso stanno riempiendo il loro campionato di giocatori europei, per accrescerne il prestigio e soprattutto per imparare: è il modello di calcio europeo che porta le vittorie.



Ancora rimandato il calcio africano. È dalla vittoria del Camerun contro l'Argentina ad Italia '90 che si aspetta l'affermazione decisa e rilevante di squadre africane. Verrebbe da chiedersi se questo avverrà mai.



Si può certamente dire che non sia stato il mondiale dell'Italia. Una generazione di calciatori che offre veramente poco, frutto di un campionato nazionale sempre più in declino, dove vi è l'incapacità di far crescere i giovani con settore giovanili sul modello tedesco, che vede la serie A popolata per il 60% da giocatori stranieri, proprio per assenza di validi giocatori italiani. Le dimissioni del ct Prandelli e del Presidente della FIGC Abete danno lo spazio per ripartire e ricostruire non solo la nazionale, ma un intero campionato sempre più in calo di appeal, e che rischi di perdere ancora terreno nei confronti degli altri campionati europei.



Questo mondiale è stato forse uno dei più equilibrati degli ultimi anni, e soprattutto con dei risultati piuttosto inaspettati: il cammino del Costa Rica e del Cile, l'eliminazione della Spagna campione, la bella Algeria che ha fatto sudare i tedeschi e altro ancora. Forse non è stata una sorpresa la squadra vincitrice,ma i mondiali sono sempre una bella emozione. Peccato ci tocchi aspettare altri 4 anni.

 



 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 16/07/2014