Finiscono i mondiali di ginnastica artistica

Ferrari: “Meritavo di più”

Si sono chiusi ieri i mondiali di Nanning, prequalificanti per le prossime olimpiadi di Rio. Niente medaglie per la squadra italiana, il cui bilancio, però, è tutto sommato positivo.

La squadra femminile chiude quinta dietro l’irraggiungibile squadra degli Stati Uniti (179.280), trascinata da una sempre più incredibile Simone Biles. A seguire le padrone di casa (172.587), che pagano qualche errore a parallele e una caduta a trave, e chiudono così, con un po’ di amarezza, sul secondo gradino del podio. Al terzo posto le russe (171.462) che non riescono a riconfermare l’argento di Anversa 2013, lasciando però dietro la squadra rumena (170.963), capitanata da una Iordache (59.740) in grandissima forma. L’Italia chiude così al quinto posto (169.023), secondo risultato di sempre dopo la quarta posiziona di Stoccarda 2007.

“Soddisfattissimi, il quinto posto ci appaga completamente. Ci sono stati un paio di errorini ma se a questi livelli vuoi alzare i valori di partenza e fare le grandi difficoltà non sempre può filare tutto liscio. Le ragazze mi sono piaciute, hanno dimostrato grande combattività e di essere una squadra solida, chiudendo terze in Europa, davanti alla Gran Bretagna. Rimaniamo con i piedi per terra ma ripetere un risultato del genere a Glasgow l’anno venturo, dove le prime 8 andranno direttamente ai Giochi di Rio, sarebbe straordinario. Stratosferica Vanessa, oltre il 14 in tutti gli attrezzi! Non voglio stilare però classifiche individuali. Ciò che più conta è fare quadrato, lottare su ogni decimo di punto. Le ginnaste ce l’hanno mesa tutta, questo è lo spirito che mi piace.” Commenta così, il direttore tecnico Enrico Casella.

“Questa Italia è una bella Squadra” esordisce soddisfatta Vanessa Ferrari “La Fasana tiene bene su tutti gli attrezzi, la Campana, anche quando sbaglia, mantiene una calma eccezionale che infonde sicurezza al resto del gruppo, le esordienti sono all’altezza. Mi è piaciuta tanto Lara Mori, tranquilla come se gareggiasse a questi livelli da sempre”

Tanti complimenti quindi a Lara Mori, entrata come riserva, classe ’98, al posto di Elisa Meneghini che ha dovuto accontentarsi di far da porta bandiera alla nazionale a causa di fastidi alla schiena.

A parte la finale a squadre femminile, l’Italia è riuscita a piazzare un finalista fra i migliori 24 del mondo, il 21enne Ludovico Edalli, che chiude la finale con un discreto 82.264 (VO 14.266 - PA 13.133 - SB 13.966 - CL 13.666 - CM 13.700 - AN 13.533).

Per la finale all-around femminile, invece, si conferma l’Italdonne con un fantastico sesto posto di Vanessa Ferrari (57.166) che dal suo rientro nel 2010 sta affrontando una seconda giovinezza, dopo quella che le valse il primo oro ad un’italiana nella storia dei mondiali, e riesce a tener testa a delle teenager spaziali facendo sognare tutti gli amanti di questo sport. Chiude 17esima Erika Fasana (53.999) all’esordio mondiale. Sul podio si piazzano invece Simone Biles per gli USA (60.231) che conferma così il posto dell’esordio ad Anversa 2013, seguita dalla rumena Larisa Iordache (59.765) con una trave fenomenale (15.100) e dalla compagna di squadra Kyla Ross (58.232).

L’altra finale che ha visto scendere in campo le due azzurre è stata quella al corpo libero, dove si sono viste difficoltà altissime per una finale femminile. La Biles vince anche qui (15.333) con una serie di diagonali di altissimo livello, tutte portate a termine senza sbavature. Segue la rumena Iordache (14.800) e la russa Mustafina (14.733) protagonista poche ore prima di un controverso bronzo alla trave. Le italiane chiudono quinta (Ferrari, 14.666) e settima (Fasana, 13.900).


Con un po’ di amarezza Vanessa commenta: “Non mi sono venuti i collegamenti, la nota di partenza però ci stava e a parte il passo sulla seconda diagonale il resto mi sembrava buono. Preferisco non aggiungere altro altrimenti potrei dire qualcosa di poco carino. Ma già da quando ci siamo schierate davanti alla giuria si era capito come andava a finire” senza nascondere troppo la sua rivalità per Aliya Mustafina (14.733) che ha soffiato il bronzo all’americana Skinner (14.700) per pochi millesimi. ”Il quinto posto è meglio della medaglia di legno, che ha sempre il sapore della beffa, però così è come se fossi arrivata quarta, perché la terza dovrebbe essere molto più indietro. Ero un po’ stanca, e vorrei vedere dopo tre all-around in una settimana, però alla finale ci tenevo. Adesso penso a prepararmi alle gare di Coppa del Mondo, a Stoccarda e Glasgow, almeno, visto come è andata a finire qui, spero di togliermi qualche soddisfazione”.

Contento anche il presidente Agabio “Quella di Nanning è stata per noi una missione più che positiva. Abbiamo dimostrato di essere pronti e in piena cin corsa per staccare il biglietto per i Giochi del 2016, già l’anno venturo a Glasgow.”

Anche in questo mondiale la Longines, partner della Federazione Internazionale di ginnastica, ha assegnato il premio eleganza. In questa edizione cinese se lo sono aggiudicato i due asiatici Kohei Uchimura, pluricampione iridato giapponese ed olimpionico di Londra 2012, e Yao Jinnan, indiscussa padrona di casa.

Picture credits: Silvia Vatteroni

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Articolo pubblicato il 14/10/2014