Mattarella al primo banco di prova

Oltre il discorso d'insediamento e i mille tappeti rossi stesi dal giornalismo italiano è giunto il momento di passare ai fatti

Dopo le parole d’insediamento e i mille tappeti rossi stesi dal giornalismo italiano è giunto il momento di passare ai fatti. Oltre le parole largamente condivisibili del nuovo Presidente della Repubblica, vi sono alcuni provvedimenti che metteranno sin da subito alla prova la serietà del successore di Napolitano.

Tra le leggi e i decreti che interesseranno subito Mattarella troviamo tre temi molto cari al nuovo Presidente della Repubblica: la legge elettorale (ricordiamo che l’attuale Presidente ideò il “Mattarellum” e bocciò il “Porcellum”), il Jobs Act (la tradizione politica e religiosa di Mattarella è estranea ai fondamenti di questo decreto) e infine la Delega Fiscale (quella che molti chiamano l’ennesima Salva Berlusconi, quest’ultimo incrociato più volte da Mattarella nel corso della storia repubblicana, con conseguenze tutt’altro che amichevoli tra i due). Andiamo ad analizzare le leggi e i decreti singolarmente.

La nuova legge elettorale (l’Italicum)

Indubbiamente uno dei primi se non il primo impegno che vedrà occupato il nuovo Presidente della Repubblica. L’Italicum è stato definito da molti “Super Porcellum” e ha già ricevuto numerosi giudizi negativi da parte dei costituzionalisti. Nonostante le toppe inserite nel corso dello scorso anno per abbassare la soglia di sbarramento (ora al 3%), rimangono comunque di dubbia legittimità il premio di maggioranza (in entrambe le condizioni: superando il 40% dei voti al primo turno o vincendo il ballottaggio) e i capilista bloccati. La storia di Mattarella dovrebbe far sperare: quando fu membro della corte costituzionale bocciò il Porcellum e come politico creò il Mattarellum (legge elettorale molto lontana dall’Italicum). Sarà quindi cruciale la posizione del nuovo Presidente della Repubblica per capire se ci troviamo di fronte ad un nuovo Napolitano o ad un redivivo Ciampi o Scalfaro.

Il Jobs Act

Abbiamo già parlato della ignobile riforma del lavoro voluta da Renzi. Il Jobs Act andrà a creare flessibilità senza garanzie per i lavoratori (sia nel trovare un nuovo lavoro dopo aver perso il precedente, sia nel reddito di supporto offerto dallo Stato in caso di disoccupazione senza diritti di mobilità e cassaintegrazione). Non è un segreto che il Presidente Mattarella sia molto vicino alle idee di solidarietà tramandate dalla chiesa cattolica. Addirittura durante il discorso di insediamento ha ringraziato e citato Papa Francesco. Di conseguenza è probabile un suo intervento per rimandare la riforma all’esame delle camere.

Delega Fiscale

All’interno della delega fiscale, nel silenzio delle festività (era il 24 Dicembre) è stata inserita l’ennesima norma Salva-Berlusconi. Questa volta per salvare il cavaliere sarebbe stato permesso agli evasori di non andare in giudizio sotto il 3% del dichiarato. Questa norma avrebbe permesso a Berlusconi di non scontare la pena che lo vedeva condannato per aver evaso 7 milioni di euro negli anni 2002 e 2003. “Avrebbe” in quanto Renzi, nonostante tutte le precauzioni del caso è stato colto sul fatto! Di conseguenza il Premier ha deciso di rimandare la discussione al 20 Febbraio. Questa tra le riforme è forse quella dove vi sono maggiori garanzie rispetto alla figura di Mattarella. Da politico fu uno dei cinque ministri a dimettersi per protesta contro la Legge Mammì, che legalizzava l’ingresso di operatori privati nel panorama televisivo nazionale, in modo da permettere a Fininvest (azienda di Silvio Berlusconi) di trasmettere in tutta Italia le stesse trasmissioni. Inoltre si stacco dal Partito Popolare Italiano quando Buttiglione si avvicinò a Forza Italia e in quella stessa occasione disse che l’ingresso del partito di Silvio Berlusconi nel Partito Popolare Europeo era “Un’incubo irrazionale”.

La credibilità del nuovo Presidente della Repubblica passerà necessariamente da queste riforme. Se avrà il coraggio di non firmarle sarà già superiore al suo predecessore.

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Articolo pubblicato il 04/02/2015