Da Sanremo è partito il "Giro", l'Italia lo aspetta vestita a ''festa''

198 corridori che ci porteranno a spasso tra borghi e montagne. Un pittoresco serpente che sa mescolare tra loro smorfie di fatica e momenti di gloria

Sabato 9 maggio 2015. Il 98° Giro d'Italia ha preso il via con una velocissima crono a squadre che ha sfrecciato per 17,6 km. da San Lorenzo al Mare a Sanremo. Vittoria alla Orica GreenEdge e prima maglia rosa per Gerrans, ma splendida prestazione dell’Astana, piazzata al terzo posto.

Primi secondi di distacco tra Contador, il nostro Fabio Aru e Richie Porte, e già si accendono gli animi della telecronaca in quel gioco dei pronostici che, come in ogni sport, rende pittoresco tutto ciò che sarà scitto solo dagli atleti.

Il Giro è appena iniziato e l'unica certezza è che quest'anno è partito in modo molto suggestivo, con i corridori ad inseguirsi sul tracciato di quella che era la vecchia ferrovia, oggi splendida pista ciclabile che, dall'alto della scogliera, si affaccia sul mare della Riviera di Ponente. Vista dall'elicottero il telespettatore ha potuto godersi una gran bella cartolina di questa zona della penisola, illustrata da una telecronaca collegata con ogni parte del mondo.

È un'Italia che si è presentata bene, in apparenza ancora benestante, festosa, genuina, elegante, invitante. Il Giro è anche questo, una veduta privilegiata su quanto ha di bello il nostro Paese, immagine da esportare con responsabilità e che, con l'andar della fatica schiacciata sui pedali, ci porterà a riscoprire non solo angoli incantevoli di questa nostra terra, ma anche momenti importanti della sua storia.

I corridori avranno come sempre poco tempo per guardarsi intorno, gli occhi fissi sulla strada, attenti a rispettare i piani di battaglia, i polmoni e il cuore a spingere sui muscoli in uno sport che è tattica, gioco di squadra, ma alla fine è sempre lo sforzo d’un singolo, che sia l'ultimo, oppure il mitico "uomo al comando".

Ci aspettano tre settimane di panorami, fughe, inseguimenti, salite; momenti epici, emozioni garantite. Ultimamente la televisione ci riempie di brutture e di violenza in modo martellante e forse quasi voluto. Non facciamoci scappare questa bellissima occasione, era una festa quasi nazionale in altri tempi neppure poi così distanti. Il Giro è un grande documentario in diretta che ci porterà a scoprire il meglio dei luoghi e degli uomini, è  buona informazione di sana e robusta costituzione.

Il Giro d'Italia è un appuntamento per tutti, per gli sportivi di sicuro, ma non solo, non ha controindicazioni, non c'è violenza, è una lezione di vita, di rispetto e di fatica, non danneggia i bambini e poi, è la festa di un grande giocattolo che abbiamo sempre desiderato tutti: della bicicletta.

Un augurio ai nostri, ma che vinca il migliore! Dopo 3486 chilometri km. lo si festeggerà a Milano.

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Articolo pubblicato il 10/05/2015