
Normative e procedure – Springer
Il volume in oggetto è un importante contributo tecnico-scientifico-normativo, scritto a più mani e coordinato dal prof. Giovanni Lucignani (Presidente AIMN) che ha il merito di fare il punto della situazione sullo stato dell’arte dei radiofarmaci nella loro preparazione, nella sperimentazione, nella diagnosi e nella terapia.
Di certo un compendio scientifico a 360 gradi che colma un vuoto particolarmente evidente in Italia.
Questo libro inoltre costituisce il primo tentativo in Italia di una elaborazione organica della complessa materia che regola lo sviluppo, l’ immissione in commercio e l’ uso clinico dei radiofarmaci ed è volto a fornire un riferimento il più possibile completo non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per coloro che desiderano affrontare in maniera consapevole tali ambiti di attività.
L’ intrinseco valore scientifico , infatti, suscita grande attenzione attorno a questa materia, non solo nel mondo della Medicina Nucleare, ma anche in altri settori accademici ed industriali, dove è legittimamente elevato l’ interesse per nuovi e sempre più specifici strumenti clinici idonei a consentire ad impiegare i radiofarmaci sempre di più nella ricerca di base e in quella applicata. Infatti il numero dei centri PET (Positron Emission Tomography) nel mondo è in costante aumento, come pure il numero di compagnie farmaceutiche, che utilizzano prodotti radiomarcati nel periodo di scoperta e valutazione di nuovi prodotti. Il futuro è rappresentato da radiofarmaci altamente specifici in natura, che possano servire come strumenti per la ricerca e per applicazioni cliniche.
Resta un obiettivo ineludibile una migliore conoscenza della normativa che regola questi prodotti al fine di contribuire alla definizione di un nuovo paradigma per lo sviluppo accelerato di radiofarmaci innovativi, che nel contempo integri le esigenze dei medici nucleari e quelle della ricerca farmaceutica, ma che tenga anche conto del ritmo accelerato di avanzamento scientifico imposto dalla post-genomica e dalla comprensione dei meccanismi biologici alla base della malattia. Anche se molta ricerca viene effettuata in vitro, ciò che alla fine deve essere compreso è l’ effetto nell’ organismo vivente dei mammiferi, inclusi i pazienti, che sono l’ unico vero modello di malattia umana.
Resta ancora da fare una considerazione sulla anomalia della situazione italiana, caratterizzata dalla totale mancanza di siti produttivi (Centrali Nucleari ad hoc) di elementi radioattivi della fascia terapeutico-diagnostica ottenuti da “fissione nucleare”. Il Referendum del 1987 contro il Nucleare, confermato dalla maggioranza degli italiani votanti, ha definitivamente eliminato questa possibilità.
Inoltre il dibattito sull’ eventuale reintroduzione dell’ energia nucleare, che si era aperto fra il 2005 ed il 2008, si è chiuso con i Referendum abrogativi del 2011, in cui sono state abrogate le normative per l’ ambito nucleare da elettroproduzione.
Nel contempo è curioso e paradossale pretendere che Stati a noi confinanti od europei provvedano alla produzione di questi radioisotopi, che vengono ricavati dai prodotti di “fissione”, anche per fornire questo materiale “radioattivo” indispensabile (esempio Iodio 131, 123, Tecnezio 99 m, ecc.) ed insostituibile per soddisfare la domanda delle nostre esigenze sanitarie nazionali.
Datscan (è il nome commerciale del test con lo Iodio 123)
Sarebbe come dire che gli Italiani non vogliono il nucleare (dimenticando l’ utilizzo sanitario) a casa propria per i rischi potenziali che potrebbe comportare, facendo finta di ignorare nello stesso tempo che questi rischi possono esistere nei Paesi vicini e pretendere che questi stessi producano i “pericolosissimi radiofarmaci” per le nostre necessità.
E’ evidente che i costi di questi prodotti, gestiti nel totale monopolio dalle pochissime Multinazionali del settore, raggiungono prezzi consistenti e sempre di più insostenibili dal nostro Sistema Sanitario Nazionale.
Una contraddizione che solo un Paese, in totale stato confusionale, senza una vera prospettiva per il futuro e con una “casta politicante” inqualificabile, continua in modo autolesionistico a permettersi.
Fino a quando?
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Articolo pubblicato il 21/08/2015