La Russia e la questione Siriana
bambini gasati dagli attacchi aerei del regime di Assad

Notizia non diffusa in Italia, ma la settimana scorsa la Russia ha inviato soldati e mezzi corazzati a supporto del regime di Assad, quel regime che e' il primo colpevole per l'attuale migrazione del suo popolo

L’Europa sta in questi giorni dando il peggior spettacolo di se sulla questione immigrati, è la logica prosecuzione dell’impreparazione dimostrata quando scoppiò la Guerra Russia – Ucraina, ma se prima si trattava di inadeguatezza in politica estera ora il problema è interno.

Governi che si accusano a vicenda, nuovi muri eretti, politica dello scaricabarile, ed in mezzo migliaia di essere umani in balia di interessi elettorali, abbandonati spesso a se stessi specie in paesi differenti dall’Italia che ad onor del vero qualcosa sta facendo.

L’inadeguatezza la si riscontra anche nelle analisi proposte e dall’assenza di soluzioni vere, soluzioni che non possono essere presentate perché’ scontenterebbero una potenza come la Russia.

Quanto sta avvenendo non è che un altro tassello della politica estera espressa dal Cremlino, volta a dividere politicamente l’Europa per indebolirla, è indubbio che il progetto di egemonia in Europa della Russia si sta sviluppando lentamente ma inesorabilmente in questi anni ed al momento nessuno è in grado di predire quale sarà l’esito finale.

C’è da rimanere sbigottiti vedere fior di politici e analisti che non colgono l’essenza del problema, una mancanza di comprensione che lascia molti dubbi ed ingenera un’idea che molti siano a disposizione del progetto russo.

Prendiamo ad esempio la crisi dei profughi Siriani, a nessuno è venuto in mente che forse i sette milioni di profughi che si sono sviluppati negli ultimi cinque anni siano figli dell’assurda politica di Assad che a più riprese ha bombardato e gasato il suo popolo. Così invece di risolvere il suo problema alla radice creando una coalizione internazionale che destituisca Assad e pacifichi il paese in maniera stabile, si preferisce accollarsi il peso di milioni di profughi che scappano da una morte quasi certa.

Ad esempio in Italia è passata del tutto inosservata la notizia che settimana scorsa Mosca ha inviato centinaia di mezzi corazzati e di soldati in Siria a rafforzare il regime di Assad. Qualcuno potrà eccepire che Assad è un nemico dell’ISIS ma questa è non solo una assunzione falsa ma anche completamente sbagliata perché’ invece Assad è stato colui che con il suo comportamento ha permesso all’ISIS di svilupparsi. Cinque anni fa quando iniziò la guerra civile in Siria l’Isis non esisteva, esisteva un esercito Siriano di liberazione non integralista che combatteva per liberare il paese dall’oppressore, lo stesso esercito che ancora oggi combatte sia contro Assad che contro l’Isis.

La mossa del Cremlino è da vedersi come un altro tassello della propria strategia di indebolimento dell’Europa, continuando ad alimentare la guerra e la distruzione potrà continuare ad alimentare il flusso migratorio verso l’Europa, metaforicamente noi abbiamo mandato due squadre di pompieri a cercare di arginare un esercito di piromani che appicca il fuoco continuamente, una battaglia persa in partenza.

Come già analizzato in passato, il primo step della Russia è stato quello di assicurarsi degli appoggi politici in Europa tramite cospicui finanziamenti a quei partiti che esprimono sentimenti antieuropei e xenofobi, in Italia la Lega Nord, Forza Italia e M5S, in Francia con Marine Le Pen, in Germania con il movimento neonazista NPD, in Inghilterra con Ukip in Ungheria con il Governo di Orban e Jobbik. Un asse trasversale neonazista e neofascista che sta crescendo rapidamente e trova sempre più consenso con tra la popolazione che spesso viene anche manipolata attraverso i media. Sempre la Russia ha fatto ingenti investimenti sull’informazione dapprima arruolando giornalisti e scrittori locali ed in seguito aprendo o potenziando nuove sedi di Russia Today o Sputnyk. Tutto questo amore per l’informazione non deriva dal fatto di un’apertura democratica della Russia verso la libertà di stampa (la Russia è uno dei paesi dove l’informazione è più controllata e con il record di assassini di giornalisti non allineati) ma semplicemente per creare un megafono con il quale instupidire le masse ed aizzarle al momento opportuno.

La Russia alimentando la guerra forza i Siriani ad emigrare e a farli entrare in Europa per fornire quel “carburante” utile alla propaganda dei partiti che loro stessi finanziano, quei partiti che guarda a caso sono tutti antieuropei e basano il loro consenso sulla xenofobia. E’ la stessa tecnica già’ utilizzata in Ucraina dove pochi hanno notato che a causa della guerra si sono sviluppati più di un milione e mezzo di profughi alcuni dei quali emigrati in Europa in paesi come la Repubblica Ceka e la Polonia, moltissimi rilocati all’interno dell’Ucraina, pochissimi emigrati verso il “paradiso” Russo.

Se non si inizia a ragionare guardando il mondo da un’altezza maggiore che non siano le nostre coste non si potrà mai cogliere i movimenti dei nuovi assetti geopolitici e dei giochi in corso. Si tratta di una partita iniziata qualche anno fa e che ora sembra entrare in una fase cruciale, una fase molto delicata e che necessiterebbe una classe politica fatta di Statisti e non di comici unita ad una stampa libera e coerente e non prona agli interessi di parte o all’inseguimento della notizia che fa vendere una copia in più.

Ancora oggi mi capita quotidianamente di sentirmi fare delle domande sulla questione Ucraina da parte di persone di ogni ceto sociale che mi confidano di non sapere nulla di quanto accade nel cuore dell’Europa. Forse una popolazione informata adeguatamente su quanto sta realmente avvenendo nel mondo la renderebbe meno attratta dal populismo e si affiderebbe a quelle poche persone che dimostrano veramente la statura di uno Statista.

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Articolo pubblicato il 04/09/2015