Cornuti e intossicati
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Inquinamento: adesso piove, tutto risolto?

Fateci capire! Dopo aver ricusato e deriso la così vituperata "decrescita felice", volete propinarci quella infelice?!...

Un vigile urbano nel traffico cittadino, foto © aut./L'Italo-AmericanoSe il modello di sviluppo teorizzato da Georgescu-Roegen e Latouche - fuori dai facili fraintendimenti in tono "poverista", scientemente propalati dai pretestuosi denigratori - non immagina niente di diverso che una società il cui progresso sia fondato sul mantenimento ed implementazione della qualità della vita, del benessere e della "felicità interna lorda" dell'intera popolazione mondiale senza detrimento delle condizioni di ecosostenibilità del Pianeta e togliendo dal calcolo del "sacro Pil" - dunque diminuendolo, sì, ma solo numericamente - quelle voci assurde di cui già parlava il "pericoloso bolscevico" Robert Kennedy nel 1968, pochi mesi prima di essere assassinato, guarda caso (e cioè sommosse, guerre, catastrofi, epidemie bibliche e altri guai, nonché - aggiungiamo noi, essendo italiani - criminalità organizzata ed economia sommersa illegale, che oggi conteggiamo come "ricchezza" del Paese!), ebbene gl'illuminati lungimiranti amministratori nazionali e locali, dopo decenni di odiosa accidiosa inazione ovvero connivenza, spesso al servizio delle logiche di sfruttamento intensivo delle risorse e cementificazione selvaggia - o rapallizzazione - del territorio da parte dei vari gruppi di potere industrial-finanziario e/o politico-mafioso, ci prescrivono per l'ennesima volta, in condizione di prevedibilissima emergenza, tanto per cambiare, le loro sagge, innovative ricette contro il famigerato particolato di cui "abbiamo pieni i polmoni" (secondo l'azzeccato slogan polemico che di recente campeggiava sugli striscioni delle frequenti, quantunque non abbastanza frequentate, manifestazioni di protesta di Legambiente). Eccoci: scornati e asfissiati.

Manifestazione di Legambiente, foto © aut./LegambienteManifestazione di Legambiente, foto © aut./Legambiente

A puro (anzi... contaminato) titolo esemplificativo, elenchiamo qui di seguito alcuni brillanti espedienti-tampone, denominati "misure anti-smog", escogitate da geniali ministri ed assessori per fronteggiare il suddetto inquinamento da sindrome cinese, che, sforando costantemente e reiteratamente ogni limite consentito di sostanze venefiche disperse nell'aria, oltre alle basse aree anatomiche della pazienza di noi sudditi, soffoca le strade dei centri urbani (e le periferie no?), ammorbando le nostre vie respiratorie:

1) Stare al freddo: massimo 18 gradi di temperatura nelle abitazioni e negli uffici - brrr! -, da rimpiangere la suburra fuligginosa della Londra di Dickens;

2) Stare in casa (al fresco, vedi sopra), sereni; ossia "non uscire se non necessario": no comment;

3) Star fermi: laddove non è imposto il blocco completo o le targhe alterne, ridurre di 20 chilometri all'ora la velocità dei veicoli, che assai raramente riescono a raggiungerla e men che meno superarla in media nel traffico; questa parrebbe l'ordinanza più intelligentemente arguta, leggasi demenziale, considerando pure che i motori a tali infimi regimi, ingranando le prime marce, è risaputo che producano maggiori emissioni nocive nei gas di scarico, con notevole aumento dei consumi di carburante, per una durata prolungata!

4) Attaccarsi al tram: giusto! Bisogna favorire e incoraggiare la gente all'utilizzo del trasporto collettivo. E il biglietto valido tutto il giorno è proprio una buona idea (l'unica rilevante - sembrerebbe - messa in campo dal Comune di Torino, se escludiamo quelle evocate ai seguenti punti 5 e 6); purtroppo ne risentirà la sanità e il lavoro (per chi ce l'ha, 'sto bizzarro passatempo), dal momento che sui mezzi strapieni proliferano e si moltiplicano allegramente batteri e virus contagiosi a danno del sistema immunitario, costringendoci in-fermi (cfr. punto 3) a letto (cfr. punto 2), non al calduccio, però (cfr. punto 1);

5) Vietato fumare: l'usuale restrizione vale per i singoli privati (privati delle loro libertà individuali?) in luoghi pubblici, mentre non dovrebbe naturalmente essere applicata alle ciminiere delle fabbriche (ormai rare, del resto, nell'era della globalizzazione spinta), responsabili all'incirca della misera quota del 78% degli ossidi di zolfo, del 44% dell'azoto e del 28% del pm10 (causa complessivamente di 64mila morti all'anno, in base ai dati Air Quality 2014 dell'UE) in circolazione nelle arterie delle metropoli della Penisola e del nostro apparato cardiaco e bronchiale, a rischio di intasarsi;

6) Danzare o pregare: scegliete voi il rituale che preferite per sollecitare le provvidenziali perturbazioni cicloniche che ci salvino pulendo l'atmosfera con precipitazioni (non alluvioni, si spera) e venti (non tornadi, per carità!), spostando il problema di qualche chilometro e/o dandocelo successivamente a bere, in varie forme e sensi del termine. Donde il neoproverbio (d'assonanza marchesiana): spazzare le sottili polveri d'inceneritore sotto il tappeto.

Per fortuna, mo' è tutto risolto. Piove. Governo...

Torino, piazza San Carlo sotto la pioggia, 2015, foto © aut./Ansa/Corriere.it/TorinoToday

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pubblicato su Civico20News dello scorso 28 dicembre 2015 :

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di Rodolfo Alessandro Neri 

pubblicato su Civico20News dello scorso 28 dicembre 2015 :

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link all'articolo A Torino il biglietto antismog a 1,50 euro

di Claudio De Maria 

pubblicato su Civico20News del 26 dicembre 2015 :

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Articolo pubblicato il 02/01/2016