Come un infante in cristalleria

� R.Gilioli/YoungWood/FTM

Le "200 stories through the glass" della "Vita" di Raoul Gilioli, alla Villa della Regina in Torino, parlano con assoluta trasparenza scultorea del delicato, cruciale rapporto intergenerazionale

Riflessione, trasparenza. In due parole non si può forse riassumere il significato del progetto Vita, 200 stories through the glass, che Raoul Gilioli presenta oggi, giovedì 28 gennaio, nella stupenda cornice di Villa della Regina, sulla precollina torinese: la mostra installativa e documentaristica, "allestita nelle fiabesche stanze dell'ex dimora delle sovrane sabaude" ed affiancata da un laboratorio multidisciplinare, nonché da un interessante congresso-dibattito sul ruolo anche umanitario dell'arte contemporanea, è costruita dalle testimonianze esistenziali di coppie di genitore (o nonno) e figlio (o nipote), ovverossia adulto e fanciullo, scultoreamente ed icasticamente raffigurati da silhouette in cristallo "linea azzurra", a grandezza naturale, che l’autore piemontese ha ideato e realizzato con l’Associazione Culturale Young Wood. Segno di vicendevole scambio, "contaminazione" e apertura alla fiducia nel futuro, inscritto nel delicato quanto prezioso rapporto interpersonale, con lo stimolo d'esempio - e magari le disillusioni - dei "grandi" in confronto all'energia spontaneamente innovativa - i sogni pur talora velleitari - dei "piccoli", i protagonisti sono ripresi nel gesto, protettivo e complice, di tenersi per mano, "punto di riferimento per entrambi", come chiarisce il testo esplicativo: "Il focus è orientato proprio sulla famiglia, epicentro e volano dei valori di speranza, condivisione e compattezza sociale". Fulcro cruciale, determinante della civiltà.

Creativamente, il percorso produttivo delle opere si articola in varie fasi, dall'immagine dello scatto fotografico di partenza, poi stampata in scala 1/1, per trasformarsi quindi - tramite taglio waterjet - nel sottile profilo del modello finale bi-tridimensionale in materiale vitreo traslucido, scelto non a caso per le sue caratteristiche di splendente rifrangente fragilità (non debolezza), di purezza sincera e diafana limpidezza, adamantina ma sempre a rischio di rot/tu/ra e pertanto da preservare con cura; grazie al qr-code applicato a ciascuna, è inoltre possibile "accedere, mediante smartphone, al sito-web dedicato", ove si trovano i racconti reciproci nelle rispettive interviste e nei filmati di ogni singolo gruppo a due, così ritratto ed immortalato, in un simile processo di rispecchiamento psico-emotivo e arricchimento cognitivo individuale e/o collettivo, continuamente implementabile dalla deliberata liberatoria narrazione delle esperienze private del pubblico degli stessi fruitori/osservatori, nell'ottica lungimirante di uno sguardo/traguardo introspettivo ed espressivo insieme.

Ovviamente non secondario è lo scopo solidale dell'iniziativa, dal momento che il ricavato delle vendite degli esemplari esposti e di quelli eseguiti su prenotazione o commissionati direttamente in rete, "verrà devoluto, al netto delle spese (e con l'aggiunta del contributo degli sponsor Mediolanum e AGC), alla Fondazione Mission Bambini Onlus., per l’organizzazione e il mantenimento di asili-nido e spazi-gioco nelle aree disagiate d’Italia".

Kαλòv καj 'αγαθòv (kalòn kai agathòn), cioè cosa bella e buona.

(c.s./e.s.l.)