l'angolo della poesia: I Volti del passato

Endecasillabi in terzine incatenate

 

 

Io vad’a rimembrare antichi volti,

fattezze diluite nella mente,

pensieri che si son di fatto sciolti,

 

pensieri che soltanto l’Alma sente.

Son macchie di color evanescenti,

che volano nell’eter molto lente,

 

son volti che d’amor non fur mai spenti.

Li vedo con quegl’ occhi che la luce,

che giunge dalli mondi trascendenti,

 

innanzi alla coscienza li conduce,

e sente che d’Amor non fur mai paghi.

Amor che quel calor nel cor mi duce,

 

mi pone a rimembrar ricordi vaghi,

lontane ombre che mi paion note:

son spettri, illusion d’antichi Maghi.

 

E lagrime discendon dalle gote,

a riveder quei volti conosciuti,

che pianto interromper non si pote.

 

Al fin chied’agli dei che mi si aiuti,

a ritrovar tra tutt’i volti, quello,

che nota d’armonia, in sen ai liuti,

 

lui sol risuonerà, com’il più bello.

 

 

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Articolo pubblicato il 31/01/2016