Un film che non convince
Titolo originale: Hail, Caesar!
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti, Regno Unito
Anno: 2016
Durata: 106 min
Genere : commedia, drammatico, musicale
Regia: Joel ed Ethan Coen
Sceneggiatura: Joel ed Ethan Coen
Josh Brolin: Eddie Mannix
George Clooney: Baird Whitlock
Alden Ehrenreich: Hobie Doyle
Ralph Fiennes: Laurence Lorenz
Jonah Hill: Joseph 'Joe' Silverman
Scarlett Johansson: DeeAnna Moran
Frances McDormand: C.C. Calhoun
Tilda Swinton: Thora e Thessaly Thacker
Channing Tatum: Burt Gurney
Hollywood anni ’50. Il fixer Eddie Mannix (un fixer rappresenta per gli studios cinematografici di quegli anni una sorta di factotum, particolarmente efficiente nell’insabbiare scandali delle celebrità) deve gestire una situazione piuttosto difficile : il celebre attore Baird Whitlock è scomparso, o meglio è stato rapito, a pochi giorni dal termine delle riprese di un kolossal storico/religioso di cui è protagonista.
Come se non bastasse, Mannix deve continuare a seguire le altre star dello studio cinematografico con le loro scappatelle, tutte ovviamente da celare alla stampa e quindi al pubblico.
Adoro i Coen. Li ho scoperti con Blood Simple – Sangue facile (anno 1983). Amo il loro superbo senso del grottesco, la loro intelligenza nel mostrare l'idiozia dell'umanità in toto ( Burn after reading, per fare un esempio), l'amaro in bocca di pellicole quali A proposito di Davis e di Non è un paese per vecchi e l'universo balordamente perfetto e ironico de Il grande Lebowski, che è da sempre nella mia personale top five degli intoccabili. Ma Hail Caesar! non mi ha convinta.
Certo e scontato è che siamo, come sempre con i Coen, ad un alto livello di cinematografia, ma se dovessi definirlo in una frase potrei dire "un Coen minore".Innanzi tutto il cast - di per sé perfetto - non è pienamente sfruttato per il suo potenziale: alcuni personaggi sono solo abbozzati, non portati avanti con la lieve maestria che riconosciamo a Joel e Ethan Coen, capaci da sempre di orchestrare al meglio protagonisti e non, giocando con i loro ruoli sino quasi a renderli intercambiabili.
Gli unici personaggi "compiuti" sono il cowboy nato per non recitare Hobie Doyle (l'impronunciabile e bravo Alden Ehrenreich) e la star Baird Whitlock di un George Clooney in stato di grazia, memorabile nel fallire il monologo conclusivo del suo centurione in odore di santità. Nemmeno il fixer Eddie Mannix dell'ottimo Josh Brolin ne esce ben delineato, pur essendo a conti fatti il protagonista.
I Coen, dotati di un'ottima conoscenza della Hollywood anni '50, rievocano le ideologie e teologie della puritana e ipocrita America di quegli anni (da notare l'ottima scena fra il timoratissimo di Dio Eddie Mannix e i rappresentanti delle varie fedi religiose chiamati a sdoganate il polpettone storico punta di diamante degli studios) non con trita nostalgia ma con una perfetta e calibrata obbiettività, ma si ha l'impressione che qualcosa sia rimasto impigliato e non svolto nella sceneggiatura.
Hail Caesar! è un'occasione parzialmente mancata, anche se di ottimo livello. Un vero peccato.
Elisabetta Gallo
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Articolo pubblicato il 16/03/2016