CODICE 999 (U.S.A. 2016)
Titolo originale : Triple 9
Regia John Hillcoat
Sceneggiatura .Matt Cook
Casey Affleck: Chris Allen
Chiwetel Ejiofor: Michael Atwood
Woody Harrelson: sergente Jeffrey Allen
Kate Winslet: Irina Vlaslov
Anthony Mackie: Marcus Belmont
Aaron Paul: Gabe Welch
Norman Reedus: Russell Welch
Gal Gadot: Helena Vlaslov
Clifton Collins Jr.: Franco Rodriguez
Trama
Per soddisfare le richieste sempre più impossibili di Irina Vlaslov, boss della mafia russo-ebraica che li tiene in pugno, un gruppo di poliziotti corrotti dovrà spingersi oltre ogni limite dell'illecito, abbandonando non solo ogni traccia dell'integrità del proprio lavoro, ma anche l'etica umana. Il colpo che dovranno effettuare richiederà infatti il campo libero da ogni intervento da parte dei loro colleghi poliziotti, quindi escogiteranno l'unica via possibile : creare un codice 999, cioè l'allarme che viene diramato quando viene ucciso un poliziotto, al fine di allontanare tutte le pattuglie della città di Atlanta dal loro obbiettivo. Ma non tutto andrà secondo i loro piani.
John Hillcoat, già regista di The Road con Viggo Mortesen (tratto dal romanzo di Cormac McCarthy) e del sottovalutato Lawless con Tom Hardy, Jessica Chastain e Gary Oldman, mette qui a segno quello che può a tutti gli effetti essere considerato il suo film più riuscito.
Codice 999 è un cop-movie dalle tinte fosche, un noir senza redenzione in cui le scene d'azione si svolgono alla luce del sole mentre, rispecchiando l'animo oscuro dei sui personaggi, infatti le inquadrature dei loro volti sono spesso scure e illuminate da colori saturi, fra cui prevale il rosso, colore che caratterizza anche l'abbigliamento della spietata boss mafiosa Irina Vlaslov, un'inedita quanto efficace Kate Winslet, in un ruolo inizialmente pensato per Cate Blanchett.
Il film infatti ha subito diverse traversie prima di essere realizzato da Hillcoat, vedendo avvicendarsi svariati nomi nel cast così come alla regia ; in questi casi, spesso il risultato non è sempre quello sperato, ma non in questo caso, appunto, poiché Codice 999 si basa su di un cast di tutto rispetto, con nessuna eccezione, su di una sceneggiatura impeccabile e su di una regia magistrale : asciutta, realistica, perfetta nella caratterizzazione dei personaggi e delle situazioni.
Un ottimo film sa contraddistinguersi anche dalla capacità di rendere fluidi gli eventi, soprattutto quando, come nella vita, essi non seguono i piani prestabiliti, ma piuttosto prendono una piega completamente diversa, proprio come accade qui, in cui gli eventi si snodano con il realismo che segue perfettamente la vita reale.
Sin dalla scena iniziale della rapina, che incolla da subito lo spettatore alla poltrona, Codice 999 cattura completamente l'attenzione, come nello svolgersi della trama, che all'apparenza ci riporta ad altri film del suo genere, ma che allo spettatore più attento rivela un'introspezione del tutto interessante dei personaggi,. Ritmo serrato, tanto realistico quanto efficace, che ricorda la regia di Michael Mann, in particolare nel suo Heat del 1995.
Ogni personaggio ha una faccia pubblica e una privata, non priva di retroscena, in particolare Michael (Chiwetel Ejiofor, già interprete del 12 Years a slave di Steve McQueen e candidato all'Oscar) è un ex militare legato suo malgrado alla famiglia Vlaslov , poiché padre del nipote di Irina Vlaslov, un bimbo nato dalla sua relazione con la di lei sorella Helena (Gal Gadot), e continuamente ricattato dalla minaccia di non poter più vedere suo figlio.
Gli altri membri del gruppo sono principalmente mossi dall'avidità, ognuno per i propri motivi, elemento che li spingerà anche ad eliminarsi fra loro per spartirsi la ricompensa dei loro crimini, spinti ormai al di là del bene e del male.
Casey Affleck, nel ruolo di Chris Allen, colui che avrebbe dovuto essere la vittima sacrificale, conferma il suo poliedrico talento, già dimostrato in pellicole quali l'ottimo Gone Baby Gone del fratello Ben, e nel western crepuscolare L'assassinio di J. James per mano del codardo Robert Ford.
Un cinque stelle pieno per un film destinato a diventare un punto di riferimento certo nel suo genere.
Elisabetta Gallo
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Articolo pubblicato il 26/04/2016