Ammacca, che mondo!

foto � aut./C.Costa/CSA

World's Words: i globi "bollati" di Christian Costa, in mostra da oggi alla CSA Farm di Torino, inquadrano un pianeta deturpato, che la parola dell'arte forse salver�

In inglese, i due termini suonano quasi uguali, World's Words: le parole co-incidono (con) il Pianeta. Ri-ferisce la penna rocciosa, o lapis, quale lama (sword) tagliente. Ammaccati, deturpati, bruciati, marchiati, i mappamondi di Christian Costa, in mostra da stasera, venerdì 20 maggio, alla C.S.A.Farm Gallery di Torino - inquadrano circolarmente un globo terrestre martoriato da conflitti e ingiustizie, rovinato e depredato dallo sfruttamento intensivo delle preziose risorse del sottosuolo, spremuto come una lattina di cola (o coca...), con tanto di codice-a-barre, commercializzato e svenduto, devastato dall'inquinamento ambientale, fino all'evidente, magari irreversibile squilibrio climatico e alla cancellazione di intere culture indigene, passate ed attuali, insomma sfigurato dall'incuria, torturato dalla crudeltà, divorato dalla famelica avidità onnipresente, a tutte le latitudini; e naturalmente gridano al cielo una chiara denuncia e un accorato appello ecologista. Sì, ma espresso creativamente e concretamente su materia solida, oltre che solidale, con mirabile maestria esecutiva. E, emessi da quei tondi lucidi crani geografici "tatuati", gli scritti tratti da testi di scienziati, filosofi, romanzieri, poeti, che l'artista amanuense "di suo pugno" ricopia vergandoli pazientemente sulla levigata - poi piegata e piagata - superficie sferica in legno, acciaio o altra sostanza di cui son fatti - e disfatti - i nostri sogni umani, lanciano un immortale messaggio d'aiuto e di speranza nel futuro. (e.s.l.)