Outlander – magia e storia nella Scozia del XVIII secolo

Arriva in Italia la seconda stagione della serie tv britannico-statunitense sull’infermiera Claire che nel 1945 viene misteriosamente trasportata nella Scozia dei clan del 1743

Finalmente approda in Italia la seconda, attesissima stagione della serie tv Outlander, prodotta dal canale americano Starz dal 2014 e premiata con ben tre candidature ai Golden Globe 2016. Da noi trasmessa su Fox (il primo episodio è stato trasmesso pochi giorni fa), la serie prende spunto dalla saga letteraria della scrittrice americana Diana Gabaldon, in Italia edita da Corbaccio, il cui primo volume uscì nel lontano 1991.

Claire Randall è un’infermiera militare inglese che nel 1945, appena terminato il conflitto mondiale, parte con il marito Frank per una seconda luna di miele nelle Highlands scozzesi, per lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra e riprendere le redini del proprio matrimonio. Frank è professore di storia, sulle tracce di un suo lontano antenato, capitano dell’esercito inglese nelle Highlands del XVIII secolo, mentre Claire è appassionata di botanica. Proprio incuriosita da un misterioso fiore blu, la donna si ritrova in un cerchio di pietre in cima a una collina, e qui viene misteriosamente trasportata nel 1743. Finisce così nella Scozia ruvida e autentica dei clan rivali, dei castelli governati da laird, delle rivolte giacobite. Inizialmente creduta una spia inglese, Claire troverà rifugio nel castello del clan MacKenzie, dove diventerà una guaritrice grazie alle sue conoscenze mediche, e verrà a contatto con la crudeltà e la durezza delle Giubbe Rosse (tra cui lo spietato capitano Randall, avo di suo marito), ma anche con le superstizioni e le credenze pericolose di un mondo antico e aspro, dalle quali verrà protetta dal giovane e affascinante Jamie Fraser, giovane uomo dall’oscuro passato. Divisa tra due mondi (e due uomini), saranno tante le avventure che Claire vivrà, fino ad arrivare alla seconda stagione, la cui prima parte sarà ambientata in Francia, alla corte di Re Luigi XV.

Di difficile classificazione, la serie può essere definita storica, drammatica,  d’avventura e a tratti sentimentale, non di certo fantastica o fantascientifica, poiché l’unico avvenimento soprannaturale è la proiezione nel passato.

Cattura lo spettatore fin dalle prime immagini e, nonostante in Italia non sia celebre come altre serie tv, Outlander gode di una nutrita schiera di fan, che le hanno già dedicato siti e forum.

Fortuna meritata, per la trama accattivante e avvincente, raccontata da una sceneggiatura praticamente perfetta in ogni episodio, e per la cura della ricostruzione storica. Sebbene i personaggi e alcuni luoghi siano frutto della notevole fantasia della scrittrice, la serie tratta di un drammatico periodo di storia scozzese; proprio in quegli anni, gli highlander che sostenevano il ritorno sul trono inglese degli Stuart, nella persona del principe Carlo Edoardo (“bonnie Prince Charles”), i cosiddetti giacobiti, diedero vita ad un vero e proprio esercito con il quale poter sfidare quello inglese, che seminava terrore, morte e tortura nelle Highlands da decenni.

Imponente la ricostruzione dell’epoca, gli interni, gli oggetti, le usanze, l’organizzazione dei clan e i modi di vivere, peraltro nient’affatto edulcorati. Discorso analogo vale per i costumi, i tipici kilt su tutti, replicati nel dettaglio utilizzando tartan tessuti appositamente da aziende scozzesi, seguendo gli antichi metodi di tessitura e tintura. Anche il gaelico, lingua antichissima e melodiosa che sopravvive tuttora in alcune zone, ha in molti dialoghi il suo importantissimo ruolo; difficile credere che i fieri highlander comunicassero tra di loro nella lingua del nemico, l’inglese. Sassenach, titolo della prima puntata, è il termine gaelico con cui viene chiamata Claire, la straniera, la outlander.

Naturalmente tutte le riprese sono state realizzate nelle selvagge e sublimi Highlands, i cui aspri e spettacolari paesaggi sono protagonisti quanto e talvolta più degli attori. Interessante in questo senso la scelta di avvolgere le primissime sequenze, quelle ambientate nel 1945, da una fotografia dai toni grigiastri e spenti, mentre la stessa Scozia nel XVIII secolo dà sfoggio di tutti i suoi intensi colori, verdi e marroni su tutti.

 

Il cast di eccezionale qualità non conta nomi celeberrimi ma grandi professionisti, in gran parte scozzesi. La tenace, testarda e intelligente protagonista Claire è interpretata dall’irlandese Caitriona Balfe, attrice e modella dalla breve filmografia pareggiata dall’assoluto talento; per la serie ha infatti vinto numerosi premi come miglior attrice, incluso un Saturn Award. Il bel Jamie Fraser ha i capelli rossi e i muscoli di Sam Heughan, scozzese doc dal lungo curriculum teatrale. Merita un cenno l’attore inglese Tobias Menzies, il quale interpreta sia il pacato e gentile Frank, marito di Claire, che il suo brutale avo Jack Randall, in due caratterizzazioni che non potrebbero essere più antitetiche ed estreme.

 

Suggestiva e trascinante la colonna sonora firmata da Bear McCreary, dove la cornamusa è protagonista, a partire dall’incantevole sigla di apertura, la cui melodia è quella di una canzone popolare scozzese sui versi di una poesia di Robert Louis Stevenson, cantata da Raya Yarbrough.

 

Intrighi e complotti, misteri, passioni brucianti e paesaggi incontaminati stregheranno lo spettatore catapultandolo nel mondo di Outlander, dal quale non vorrà più tornare indietro. Le forti emozioni, in crescendo di puntata in puntata, non sono consigliate ai deboli di cuore (né ai bambini, per via di diverse sequenze piuttosto esplicite).

 

Per la gioia dei fan, la produzione ha annunciato che la serie è stata rinnovata per una terza e una quarta stagione.


Per chi volesse rivedere la prima stagione, è disponibile il cofanetto DVD e Blu-ray Disc, con interessantissimi extra e la apprezzabile possibilità di vedere le 
puntate in lingua originale sottotitolata.  


 

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Articolo pubblicato il 14/06/2016