Il Centro PHOS di Torino presenta in "Bianco-Ingenuo" di Sophie-Anne Herin e Mattia Paladini due diverse visioni fotografiche personali sul paesaggio d'altura
La montagna disincantata? Sì e no: quelle ritratte e reinterpretate attraverso le lenti delle ottiche fotografiche e poetiche, differenti ma paragonabili o sovrapponibili, di Sophie-Anne Herin e Mattia Paladini, in mostra al Centro Phos di Torino fino al 29 luglio, appaiono visioni e prospettive del paesaggio d'altura della Valle d'Aosta - dove i due giovani autori sono cresciuti -, che riescono efficacemente a restituire al tempo stesso una raffigurazione immaginaria (quasi un'intima "proiezione mentale" filtrata cromaticamente, mediante un uso molto personale del light-box, nel caso di Herin) e una rappresentazione realistica (orientata all'illustrazione documentaria del rapporto tra uomo e ambiente, luoghi e architetture, "con uno sguardo privo di malizia", secondo Paladini) del rapporto tra naturalità ed antropizzazione - si scusi il termine orrendo - del territorio. Chissà se Thomas Mann concorderebbe!?... (c.s./e.s.l.)
Sophie-Anne Herin e Mattia Paladini
"Bianco - Ingenuo"
Mostra fotografica personale
Fino al 29 luglio 2016
PHOS
Centro Polifunzionale per la Fotografia
e le Arti Visive
diretto da Enzo Obiso
Via Vico, 1 – Torino
Info: 011-7604867
www.phosfotografia.com/inaugurazione-sede
www.phosfotografia.com/bianco-ingenuo
Orario: dal martedì al venerdì
dalle 15,00 alle 19,30
Le immagini a corredo del testo, sotto il titolo dell'articolo
sono tratte da fotografie di Sophie-Anne Herin (a sinistra) e Mattia Paladini (a destra)
© aut. / PHOS - Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive
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Articolo pubblicato il 19/06/2016