Microsoft ha risarcito un’utente che si è vista scaricare Windows 10 sul Pc, senza averlo richiesto. L’upgrade forzoso sarebbe a rischio di class action
Fonte: ItEspresso.it
L’upgrade non richiesto a Windows 10 costa caro a Microsoft, che ha pagato 10 mila dollari, per chiudere una causa intentata da un’utente che, senza volere, si è vista scaricare Windows 10 sul Pc.
L’upgrade forzoso potrebbe diventare anche oggetto di una class action. L’utente afferma di non aver mai autorizzato l’upgrade, inoltre, l’aggiornamento imposto avrebbe reso il sistema instabile. L’utente insoddisfatta è stata rimborsata: Microsoft ha pagato 10 mila dollari per chiudere il contenzioso legale. Ma potrebbe essere solo l’inizio di una lunga serie.
Windows 10 viene ancora offerto come aggiornamento “consigliato” per chi già utilizza Windows 7 e 8.x, come se si trattasse di una patch e non di un OS completo e potenzialmente non compatibile con l’hardware e il software dell’utente.
L’ultima release ha superato la soglia dei 300 milioni di utenti attivi. La deadline per l’upgrade gratuito si avvicina: dal 29 luglio prossimo, a un anno dal debutto, Windows 10 Home costerà 119 dollari. L’ultima versione del sistema operativo detiene il 15%, ma secondo Microsoft cresce a velocità superiore rispetto al passato. Dai dati di NetMarketShare di inizio maggio, emergeva che lo scettro è ancora saldamente nella mani di Windows 7 con il 48% del mercato OS, mentre Windows 10 detiene il 15%, poco sopra Windows XP che, pur in calo, resiste all’11%.
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Articolo pubblicato il 29/06/2016