Boxe, il giallo del ritorno sul ring di manny Pacquiao

Il suo promoter Bob Arum e il consigliere del campione filippino annunciano l'imminente ritorno mentre il diretto interessato smentisce. Per ora?

La vicenda attorno ad un possibile ritorno sul ring del campione di box filippino Manny Pacquiao sta assumendo in queste ore tutte le caratteristiche di un vero e proprio giallo.

L'ex campione iridato in otto diverse categorie di peso è stato in grado, con la sua pretigiosa carriera, a scrivere una delle pagini più appassionate ed importanti della boxe moderna. Un concentrato di tecnica, potenza e talento in grado di affrontare e battere i migliori pugili delle categorie di peso nelle quali ha combattuto al meglio della loro condizione agonistica.

Pacquiao però ha dimostrato di avere anche altri interessi oltre a quello per la boxe: ha recitato in alcuni film, ha inciso un disco ed è proprietario di una franchigia di basket filippina nella quale ha anche avuto modo di giocare. Un personaggio poliedrico che ha avuto anche un forte richiamo nei confronti della politica.

Quella stessa politica che gli ha permesso di avere le prime esperienze a contatto diretto con la sua gente, tra gli strati più poveri della popolazione filippina e dalla quale è emerso anche lui prima di diventare Manny Pacquiao, il campiuone in grado di far innamorare le Filippine per mezzo delle sue imprese sportive.

E così, dopo una carriera pluriventennale e vincente nella Nobile Arte, il nove aprile scorso Pacman decide di annunciare il suo ritiro dopo l'incontro vinto ai punti contro lo statunitense Timothy Bradley Jr. per dedicarsi completamente al suo nuovo impegno sportivo.

In seguito alla sua elezione a senatore nelle Filippine, Manny ha impiegato parole di amore sincero e profondo nei confronti di un compito che ritiene importante nei confronti di un Paese che merita il giusto posto nel mondo, cercando di combattere la povertà nei vari strati sociali dell'isola asiatica.

Però la ferma intenzione di concentrarsi completamente alla politica sembra ora vacillare. Infatti circa tre giorni fa il suo promoter Bob Arum, incalzato dal consulente di Pacquiao Michael Koncz, hanno affermato in una conferenza stampa che il filippino è pronto a tornare sul ring.

Arum afferma che Pacquiao è intenzionato a tornare, ovviamente solo se ciò non interferisce con i suoi doveri al Senato. E Koncz rincara la dose, specificando che per Manny stare lontano dal pugilato è proprio una forzatura e gli manca uno dei suoi elementi naturali.

Subito dopo la conferenza stampa vengono snocciolati quindi nomi di papabili avversari, date e luoghi dove potrebbe avvenire il ritorno di Manny Pacquiao nella boxe che conta.

Salvo poi ricevere un comunicato stampa scritto direttamente sulla pagina Facebook di Pacquiao, il quale smentisce in un colpo solo le parole del promoter Arum e del suo consulente Koncz, affermando che "non c'è alcuna verità in merito alle notizie secondo le quali starei programmando una pausa dai miei doveri politici per tornare a combattere sul ring. Voglio chiarire che la mia priorità è il mio lavoro legislativo" afferma Pacquiao.

Che, però, continua sibillino: "Non si è ancora discusso del mio prossimo incontro e, semmai dovesse esserci, mi assicurerò che non interferisca con i miei doveri da senatore. Gli allenamenti li effetuerei nelle Filippine, in modo tale da garantire le mie presenze alle sedute. La boxe è l'unico mezzo per sostenere la mia famiglia mentre la politica per me è una vocazione e non un mezzo per guadagnarmi da vivere".

Tutto quindi rimandato alla prossima voce di corridoio, così come è avvenuto per un'altro grande campione che si è recentemente ritirato: Floyd Mayweather Jr.  Alcune voci recentemente lo hanno voluto prossimo in un match contro la stella irlandese dell'UFC Connor McGregor. L'incontro, fortemente spinto dai mass media americani, non ha avuto e mai avrà luogo ed è stata una bella trovata pubblicitaria per far si che l'attenzione dell'opinione pubblica fosse concentrata sui due campioni.

Benchè Money Mayweather si stia godendo i frutti di quella che è stata una carriera prestigiosa dai guadagni stratosferici, ha recentemente affermato che per la giusta somma sarebbe pronto a tornare sul ring. E perchè no, magari proprio contro il neo senatore Pacquiao per quella rivincita tanto sperata da appassionati e addetti ai lavori del mondo della Nobile Arte? Sognare non costa nulla, in fondo.

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Articolo pubblicato il 16/07/2016