TANDEM - TRA FINZIONE E REALTA': Fantasmi inquietanti

Messaggeri di sventure e portatori di disgrazia, spettri che vagano per il nostro mondo affamati di dolore, vendetta e giustizia

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LEGGENDE METROPOLITANE: L'AUTOSTOPPISTA FANTASMA - PRIMA PARTE

Riprendiamo il discorso da dove l'avevamo lasciato la scorsa domenica, sempre in tema di "fantasmi" e sempre in tandem con il collega Milo Julini.

Se però l'articolo precedente parlava di film con protagonisti fantasmi "amichevoli", quindi per forza di cose quasi tutti più leggeri e realizzati "per e con" i più piccini; questa settimana cambiamo decisamente tono passando a fantasmi più lugubri, malefici e talvolta colmi d'istinti omicidi verso i viventi con cui vengono in contatto.

Partendo ancora una volta dalla nostra cara Italia, sicuramente merita i primi posti di questa "compilation" il film "Operazione paura" del nostro compatriota Mario Bava.


Uscito al cinema nel 1966, il film è una storia di fantasmi realizzata con la solita immensa classe e perizia alla fotografia, il montaggio e la regia del nostro piccolo genio degli effetti speciali.

Ormai assurto, consacrato e riconosciuto a ruolo di riferimento internazionale e che ha ispirato registi come Tarantino (che nel suo "Le iene" riprende lo stile pulp/poliziesco di "Cani arrabbiati") oppure Ridley Scott, il cui capolavoro "Alien" non è altro che un remake leggermente modificato di "Terrore nello spazio", dal quale il grande regista americano ha preso molte delle idee e lo stile visivo della storia.


Tornando al film in questione, "Operazione paura" è un cult del cinema fantastico/horror che narra la storia di un medico intrappolato in un piccolo villaggio, chiamato a esaminare alcune vittime morte in circostanze misteriose che lo stesso si convincerà poi come bersagli di una maledizione portata avanti negli anni e di generazione in generazione da una terribile e adiratissima bambina fantasma.

Realizzato con un budget modestissimo, fu un flop commerciale a cui seguì il fallimento della stessa casa di produzione; nonostante questo riuscendo a diventare negli anni un faro del cinema horror che ci ha riproposto in tutte le salse e nazionalità la figura della bambina/spettro in cerca di vendetta e che perseguita le sue vittime prima di ucciderle senza pietà.

Una su tutte la stessa bambina viene riproposta niente meno che da Fellini nel suo episodio di "Tre passi nel delirio", di cui avevamo già parlato "I dimenticati - Tre passi nel delirio"; oppure più recentemente nel famoso film "Ring".


Realizzato nel 1998 da Hideo Nakata, il film è stato poi rivistato in un remake americano, "The ring", uscito al cinema nel 2002 per l'ottima regia di Gore Verbinski, il cui successo lancerà poi il regista verso la saga multi-miliardaria de "I pirati dei caraibi".

Tornando al film e al suo remake, la storia ci narra di questa terribile bambina, capace di evocare visioni nelle menti altrui e imprimerle nella carne, nel legno o addirittura sul nastro di una videocassetta; tramite una serie di inquietanti fotogrammi che imprimono una terribile maledizione su chiunque abbia la sventura di guardarli.


Maledizione che lascia alla vittima sette giorni di terrore a opera della bambina fantasma, prima che questa ritorni a ucciderlo lasciandogli impressa sul viso una indicibile espressione di terrore.

Sia l'originale che il remake americano hanno avuto dei seguiti, il primo una trilogia e il secondo (per ora) fermo a "The ring 2"; tutti diretti con la solita bravura e fantasia visiva dal regista giapponese Nakata.


Continuando a parlare di horror giapponesi, altra serie di film con fantasmi maledettamente paurosi e cattivi è allora "Ju-on", letteralmente "Rancore"; uscito al cinema nel 2000 per la regia di Takashi Shimizu.

Fortunato capostipite di una saga arrivata a ben quattro film in madre patria, ha inoltre prodotto al solito il puntuale remake americano (sempre diretto da Shimizu) anch'esso arrivato al terzo capitolo finora, diretto però da Toby Wilkins.


Completamente ambientato in una casa maledetta, il primo film della saga mette in scena questi fantasmi tormentati che tormentano a loro volta gli ospiti che capitano tra le loro quattro mura; portandoli a volte al limite della follia e trasformandoli a loro volta in presenze maledette e spaventose che incrementa ulteriormente il potenziale spiritico della casa.

Grande merito al regista di saper incutere paura con poche scelte mai banali di regia, oltre che una storia e un'atmosfera che infonde profonda inquietudine dalla prima all'ultima inquadratura.


Parlando sempre di case infestate da fantasmi inquietanti e maledetti, però in tono decisamente più "action" e caciarone puramente a stelle e striscie; possiamo menzionare allora il divertente "I 13 spettri", spassoso esercizio di effetti speciali ma con una trama non totalmente da buttare uscito al cinema nel 2001.

Diretto un pò troppo in maniera fracassona da Steve Beck, il film riesce comunque a essere una sorta di Ghostbusters al contrario (dove i fantasmi danno la caccia ai viventi) tanto che il regista riproverà ancora la formula l'anno successivo, fallendo miseramente purtroppo col suo altro horror "Nave fantasma".


La casa infestata è infatti stata costruita apposta da un vecchio miliardario infoiato con l'occulto, il quale vi imprigiona alcuni terribili e sanguinari fantasmi assieme a un gruppo di ignari (e non) personaggi, vittime designate per compiere un misterioso rituale magico.

Divertente ghost-movie con alcuni fantasmi trucidissimi e uno spietato F. Murray Abraham (ex "Salieri" nel famoso biopic "Amadeus") nel ruolo di vecchio ricco senza scrupoli disposto a tutto per ottenere il potere assoluto, compiendo ogni sorta di malefatta sia verso i vivi che verso il mondo degli spiriti.


Altro film casinista e divertente sull'argomento è poi "Sospesi nel tempo", film del 1996 diretto da un Peter Jackson in stato di grazia e sulla via per il direttissimo che l'avrebbe portato a dirigere la celeberrima e fortunata saga de "Il signore degli anelli".

Il film ha come protagonista Michael J. Fox, ex ragazzino combinaguai di "Ritorno al futuro" qui nel ruolo di un medium che è in grado di vedere gli spiriti dei defunti sotto forma di goffe e trasparenti emanazioni ecto-plasmatiche.


Ma una inquietante figura incappucciata con la falce comincia a mietere vittime nella sua cittadina, trasformando il film in una divertente parabola investigativa para-normale alla scoperta dell'identità ed il movente dell'inquietante spettro con le sembianze classiche della Morte stessa.

Una grande storia diretta con un ritmo incredibile e serratissimo di un Peter Jackson che lavora nel suo mestiere e che in questi film da decisamente il suo meglio, unendo humour a suspance e fantasmi con l'horror in una miscela unica e irresistibile di grande cinema "spiritico" che ci riporta ai fasti di gloria e divertimento dei bei "Ghostbusters" dei tempi andati.


Saltando ancora di palo in frasca, ma pur sempre rimanendo nel tema di fantasmi e medium capaci di vederli ed entrarci in contatto; parliamo allora di "The Eye", film cinese co-diretto dai registi Oxide Pang Chun e Danny Pang.

Altro film che ispirerà una quantità di seguiti e remake, il film ci parla di una ragazza cieca che torna finalmente a vedere grazie a un trapianto di cornea; cornea che però apparteneva a una sensitiva e attraverso la quale la ragazza comincia a vedere spiriti e inquietanti presenze dappertutto.


Horror visivamente pauroso e pieno di suggestive e sfocate inquadrature che rende noi spettatori (parzialmente) non vedenti come la protagonista, perseguitata senza sosta da spiriti inquieti e strane inspiegabili premonizioni che sembrerebbero darle il dono della chiaroveggenza oltre che quello di medium spiritica.

Giocando sapientemente sulla paura di queste visioni e la paura ancora più grande di rinunciare al dono e tornare di nuovo ad essere cieca, i due registi mettono in scena una storia non banale di odio e avversione del gruppo verso il diverso che, in questo caso, è colui in grado di comunicare col mondo degli spiriti.


Passando poi ad un'altra donna affetta da visioni e tormentata da uno spettro tra le stesse mura di casa sua, menzione merita "Le verità nascoste"; riuscitissimo horror/thriller uscito al cinema nel 2000 per la regia del talentuoso Robert Zemeckis.

Diretto e realizzato in meno di un anno, durante la "pausa dimagrante" di Tom Hanks necessaria al film "Cast Away" (di cui potete trovare un mio articolo "Tre passi AFFRONTANDO MADRE NATURA").

Il film è una storia di fantasmi diretta in maniera palesemente "hitchcockiana", giocando sulle inquadrature di dettagli e angolazioni strette sul volto dei protagonisti e gli angoli più misteriosi e reconditi della casa dove vivono.

Interpretato dall'insolita coppia Harrison Ford/Michelle Pfeiffer, il film unisce saggiamente la paura e l'ansia della casa infestata a un thriller di puro stampo come già detto "hitchcockiano"; con la biondissima Pfeiffer assolutamente determinata a indagare sull'identità e le motivazioni del fantasma di questa ragazza che le sta dando il tormento.

Per concludere poi, sfruttando l'occasione dell'uscita recente al cinema di "The Conjuring - Il caso Enfield", parliamo un pò di qualche film a opera del regista James Wan.

Come non cominciare allora proprio da "L'evocazione - The Conjuring", film di cui il sopracitato è il diretto seguito e che ricalca in modo abbastanza fedele (seppur sempre originale) la storia e i personaggi e lo stile classico e pauroso con cui la mano del regista ci accompagna mano nella mano, stanza per stanza all'interno di questa casa infestata dagli spiriti.


Un regista che gioca sapientemente con la luce ed il buio presenti sulla scena, dilungandosi in lunghe sequenze cariche di tensione prima di far sobbalzare lo spettatore con alcune piccole trovate estremamente intelligenti e mai poste in scena al momento e nel modo sbagliato.

Due film insomma dove la forza e l'inquietudine aleggia nell'aria in ogni inquadratura, tenendo sulle spine lo spettatore ben conscio che il regista sta per colpirlo da un momento all'altro con una scelta non banale e mai finalizzata al puro "salto sulla sedia" fine a sè stesso, bensi con lunghe e ricercate inquadrature di gran classe atte semmai a esasperare l'attesa del momento pauroso o drammatico della vicenda.


Bravissimi in primis i due protagonisti Vera Farmiga e Patrick Wilson, nel ruolo della coppia di "medium/esorcisti" chiamati in soccorso dalla sventurata famiglia vittima dell'inquieto poltergeist o fantasma di turno prima che sia tardi.

Coppia che nel secondo film vorrebbe "tirarsi fuori" da quel mondo pieno di orrore e presenze inquietanti, costretta però quasi loro malgrado anzi in prima linea a combattere contro i feroci e odiosi fantasmi che tormentano una piccola famiglia di Londra.


Ottime inoltre le prove d'attori anche dei protagonisti più giovani, in special modo la piccola Madison Wolfe che interpreta la piccola posseduta direttamente dal fantasma omicida che tormenta l'esistenza della sua famiglia.

Sempre parlando di James Wan, infine citiamo doverosamente anche "Dead silence" un altro film di fantasmi che si impossessano di "bambolotti" da spettacolo per i ventriloqui.

Nello specifico, è proprio la ventriloqua ad essere un fantasma colmo di desidero di vendetta che decide di far fuori tutti coloro che l'hanno brutalizzata strappandole la lingua e ogni loro singolo diretto discendente negli anni a venire.


Inquietante in tal senso la filastrocca che in un certo modo spiega tutto il film:

Attenti a Mary Shaw dagli occhi pazzi! Non aveva figli, ma solo pupazzi! E se per caso nei vostri sogni appare, non dovete mai, mai gridare!

Come prima, ottima e semplice la realizzazione tecnica di tutte le scene di paura, a cui basta un semplice movimento e lo sguardo fisso e vacuo dei pupazzi di Mary per mettere lo spettatore in uno stato ansiogeno e prepararli alla scena horror che sta per arrivare.


Semplicemente fantastico poi il "twist" nel finale con un colpo di scena davvero riuscito e inaspettato, più che ottima conclusione a sorpresa per un film che già prima della fine si accetta entusiasticamente con un ottimo "esercizio di mestiere" da parte del regista; come detto però ancora più valorizzato da una conclusione davvero ben confenzionata e riuscita.


SPERO ANCORA UNA VOLTA DI AVERVI BEN CONSIGLIATO NELLA SCELTA DI QUESTI FILM, OVVIAMENTE QUASI TUTTI THRILLER/HORROR DATO L'ARGOMENTO DEL GIORNO; COSI' COME ERANO FILM PIU' LEGGERI E PER BAMBINI QUELLI DELLA SETTIMANA PRECEDENTE. UN ARGOMENTO CHE NON STANCA MAI DI METTER CARBONE NELLA GRANDE FUCINA DEL CINEMA, A VOLTE CON RISULTATI MEDIOCRI MENTRE ALTRE CAPACE DI PICCOLE CHICCHE COME QUELLE MENZIONATE IN QUESTO ARTICOLO. UN SOLO CONSIGLIO: SPEGNETE LE LUCI E TIRATE LE TENDE PER UNA MAGGIORE IMMERSIONE NEL FILM, SEMPRE CHE ABBIATE IL CUORE E I NERVI CHE VI REGGANO!

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Articolo pubblicato il 17/07/2016