Il Salone del Libro va a Milano? Un'occasione persa, ma che stimola nuove opportunità per Torino di rilanciare il mercato dei libri.

Il Salone del Libro si sposta a Milano; è di sicuro un gran dispiacere oltre a un danno economico e di immagine per la città di Torino, ampiamente commentato su tutti i quotidiani nazionali e non. Ma non dobbiamo farne certo una malattia. Di qualunque privazione debba soffrire la città, non ci si deve angustiare o piangere per una decisione così infelice, dovuta ad una numerosa comunità di editori, di politici e quant’altri abbiano preso parte a renderla operativa, ma è necessario opporsi al danno ormai compiuto, rimboccandosi bene le maniche.

Il Salone se ne va? Non importa. Può essere una grande opportunità per librai, lettori, cittadini, specie i più giovani. Gli editori continueranno a produrre libri che dovranno essere venduti se vogliono restare a galla.  Sappiamo dunque che i libri restano e continueranno ad essere letti e venduti a migliaia di appassionati che non smetteranno  di comprarli, scambiarseli, commentarli e collezionarli, accudendoli come preziosi compagni nelle ore di svago.

Il libro, ormai  evolutosi anche in digitale, con la possibilità per ognuno di noi di viaggiare con una intera biblioteca in tasca, verrà utilizzato sempre, nonostante il Salone cambi città. Se ne va un contenitore eccessivamente voluminoso, dispersivo, caciarone, una fiera più o meno elegante che sempre meno aveva a che fare con i libri, ma sempre di più virava verso la ricerca di affari.

Ad un pubblico che si aggirava smarrito fra troppi stand in cui librai tristi osservavano la movida disordinata, si notavano autori con manoscritti sotto braccio alla ricerca di editori;  editori in cerca di alleanze e opportunità di lavoro e politici che hanno sfruttato per tutti questi anni il Salone come una vetrina capace di offrire loro una grande visibilità.

bibC’era poi l’evento di richiamo, il grande e famoso autore la cui presenza poteva richiamare una gran folla, permettendo a un buon numero di fortunati  di assistere alla sua conferenza, lasciando però fuori un numero altrettanto consistente di appassionati, causa la carenza di spazio, nonostante le imponenti dimensioni dell’edificio in cui veniva ospitata la manifestazione.    

Bene. Ora tutto questo non ci sarà più, oserei dire finalmente. Si potrà fin da oggi riorganizzare l’evento in maniera completamente nuova, modernizzandolo come si è modernizzata la scrittura, divenuta appannaggio del computer. Si potrà pensare ad una manifestazione  capace di coinvolgere tutte le librerie cittadine per un arco di tempo ben superiore ai miseri cinque giorni, ma della durata di alcuni mesi l’anno.

Non più un Salone del Libro, ma una vera e propria Festa del Libro, una festa offerta da tutti i librai che, a turno, potrebbero organizzare conferenze e presentazioni nelle loro librerie, sia pure anguste, ampi . Gli eventi interessanti potrebbero essere poi ripetuti in teatri o locali adatti messi a disposizione dal Comune che, in  tale modo,  mostrerebbe la sua vera volontà di aiutare un settore che si vuole sempre più in crisi.

Una Festa del libro “mobile”, una manifestazione  cittadina che si sposta nelle scuole per educare le giovani generazioni alla lettura, dedicando almeno un giorno all’esame di un romanzo, di un racconto , di una storia qualunque questa sia, ma con la possibilità di essere raccontata dal suo autore, capace di contagiare con il suo entusiasmo le giovani generazioni, instillando in loro il desiderio di leggere. Se ad accompagnare l’autore fosse presente anche l’editore, il risultato sarebbe ottimale, poiché avrebbe modo di far conoscere non solo come è nato il libro di cui si parla, ma quali possano essere i suoi progetti futuri ed i testi in preparazione.

Per quanto riguarda l’evento importante, questo potrebbe avere comunque luogo. E’ sufficiente che, grazie alle nuove tecniche di diffusione dell’immagine, ogni libraio che lo desideri disponga di programmi gratuiti, come  ad esempio Skype, e possa così ricevere le immagini in diretta , offerte a persone che avranno la possibilità di gustarsi una conferenza nella libreria sotto casa, comodamente sedute.

testa libroLa conferenza, diffusa capillarmente in città, potrà essere registrata, masterizzata e gustata anche in un secondo tempo, avendo la possibilità di comprare la registrazione, con un sovrapprezzo irrisorio se la casa editrice collabora al progetto, aiutando a risolvere le inevitabili difficoltà burocratiche e fiscali che un tale progetto comporta.

E’ necessario dunque un gran lavoro da parte di tutti gli attori che la scelta del trasloco impone, ma a ben vedere, in questa situazione apparentemente negativa,  è nascosta una grande opportunità, capace di stimolare una reazione alla perdita di un modello espositivo pachidermico ed obsoleto, capace di offrire la possibilità di una impensabile crescita ad un settore che chiede solo un po’ di aiuto dalle Istituzioni preposte e la volontà di adeguare alla mentalità moderna un settore che tutt’altro che ferito, gode di una notevole possibilità di rinnovamento grazie ad  un nuovo modello di presentazione che potrà essere solo imitato, ma non più scippato.

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Immagine da : http://milestoneseducation.com/boys-who-live-with-books-earn-more-as-adults/

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Articolo pubblicato il 03/08/2016