Ma scusate, cari italiani(*), dopo che, nel silenzio connivente dei grandi media e col tacito plauso servile, inerte e riconoscente del governo nazional-renzista, i patriotici Agnelli-Elkann - per un pugno di milioni di euro di risparmio d'imposta (soldi che mancheranno all'erario e che quindi l'Agenzia delle Entrate estorcerà a voi tutti "semplici cittadini", già ultrasvenati) - han traslocato (**) anche Ferrari e Juventus (tramite la controllante Exor), insieme a CNH e FCA (la fu Fabbrica Automobili Torino), nei fiscalmente paradisiaci Paesi dalle Basse Tasse, cioè l'Olanda, perché mai continuate a tifare per le rosse in Formula-1 e per i bianconeri sui campi di calcio?

Ah, un promemoria: alle Olimpiadi di Rio, appena inaugurate, ricordatevi che il colore da sostenere è l'azzurro, non l'arancione!

Parol(acci)a di

CiNico Venti

(gufante civettuolo barbagianni non allocco

latore di pessime nuove)

(*) Lo scrivente C. Nico Venti tiene a dissociarsi da un tal "popol disperso che nome non ha".

(**) Il disamoramento (se mai c'è stato vero sentimento) degli Agnelli per Torino e l'Italia, più che a una separazione consensuale, o a un divorzio conflittuale, assomiglia ad un abbandono del tetto coniugale; dovrebbero rifletterci quelle migliaia di affettuosi sudditi - oggi ancora in vita - che nel 2003 si misero in fila per ossequiare il regale feretro di Gioanìn Lamiera, cioè l'Avvocato con la 'A' maiuscola: forse un caso collettivo di sindrome di Stoccolma... Cornificati e mazzuolati. Contenti?