Estate in film - "Charlie Bartlett"

Intelligente e particolare "commedia scolastica" con un ricco adolescente che si ritrova in una scuola pubblica in lotta contro i bulli locali e l'arcigno preside interpretato da Robert "Iron Man" Jr

Continuiamo in questa estate di film per ragazzi spostandoci oltre oceano per questo film di produzione americano/canadese, "Charlie Bartlett", scoppiettante e intelligente commedia ambientata in una comune scuola pubblica statunitense.

Quello che non è sicuramente comune è invece il protagonista, Charlie Bartlett appunto, ricco e viziato giovanotto cacciato da ogni scuola privata a cui la madre è riuscita a iscriverlo e che si vede ora confinato gomito a gomito con i giovani virgulti della classe medio bassa che finora era riuscito ad evitare.


Primo ed ultimo film interamente diretto da Jon Poll, più abituato al montaggio per altri registi come nei film "Austin Powers", "Ti presento i miei" e "Scary movie 3".

Poll dimostra di aver affinato i tempi e il ritmo per girare una commedia e si tuffa a capofitto nella "psicologia" sociale dei ragazzi di oggi, forse riuscendo un pò banale in certe situazioni troppo estreme (vedi l'aspirante suicida) ma sicuramente molto meglio in altre soluzioni.

Una su tutte il personaggio di Bartlett in primis, interpretato da un ottimo e giovanissimo Anton Yelchin che da emarginato riesce a diventare il leader indiscusso di tutti gli alunni, dal nerd più sfigato al bullo più violento della scuola.


Ma un buon personaggio non è nulla senza la giusta "nemesi" e qui il regista fa ancora una volta centro, contrapponendo il protagonista a un giustamente misurato, arrabbiato e ironico Robert Downey Jr; conosciuto ai più giovani di oggi come il famoso "Iron man", ma in realtà attore che se lanciato a mille è davvero capace di rubare la scena a qualsiasi altro protagonista.

Attorno ai due attori protagonisti inoltre gira un divertente ecosistema di personaggi secondari, forse anch'essi un pò troppo "inquadrati" in un certo clichè di giovani da film come il bullo, la bella e un'altra serie di adulti come lo sbirro, lo psichiatra... eccetera, ricordati forse più per il loro "ruolo" in relazione ai protagonisti che per il personaggio vero e proprio e la loro interpretazione.

Ma scendiamo più nello specifico cominciando a parlare delle qualità migliori di questo film.


UNITED STATES OF ANTIDEPRESSANTS
Ciò che davvero aiuta il personaggio a "svoltare" nella storia è l'abuso di medicinali dei suoi coetanei, micro-cosmo in scala della più grande società americana.


Non che in Italia o altrove l'uso e l'abuso di medicine comuni sia un problema da sottovalutare, ma negli USA il fenomeno ormai rasenta quasi la follia, dove gli psichiatri riescono con nonchalance ad abituarsi a prescrivere il Prozac a bambini sotto i 12 anni per arrivare all'assurdo a prescrivere anti-psicotici a neonati di 2 o 3 anni.

Bartlett invece svolta proprio quando smette di prendere i farmaci che gli prescrivono e grazie all'aiuto di un bullo che fino al giorno prima lo tormentava, comincia a venderli ai compagni di classe, offrendo anche delle sedute di terapia nei bagni della scuola.

Quello che all'inizio sembra un paradiso artificiale di tranquillanti ed eccitanti (alla bisogna) sostegni medicinali, finisce per svanire letteralmente in fumo quando un suo "paziente" compagno di scuola arriva a tentare il suicidio con un overdose delle sue pillole di straforo.


In comune quindi con il più recente "La formula della felicità", dove il farmacista Sam Rockwell trovava il suo nirvana grazie a un riuscito mix di medicine che si auto-prescriveva e auto-produceva... non escludendo poi ovviamente gli effetti benefici della sua tresca sessuale con la splendida Olivia Wilde.


I SOLDI NON FANNO LA FELICITA' (?)
Questo si suol dire col luogo comune, i soldi non fanno la felicità... ma sicuramente non sono un problema specie se uno ne ha in abbondanza come il protagonista di questo film, figlio unico che vive con la madre e ha un padre chiuso in carcere per evasione fiscale.

Nonostante questo il personaggio riesce simpatico e si prova empatia nei suoi riguardi, anche se non è decisamente comune farsi accompagnare in scuola in limousine come capita a lui o avere una madre che ci tira sempre fuori dai guai grazie alla sua influenza economica.


Appena arrivato nella scuola il giovane Bartlett fa subito colpo sulla ragazza più bella (figlia di Robert Downey jr, ovviamente) e il bullo più cattivo della scuola.

Con intelligenza e parsimonia però riesce a entrare nelle grazie di entrambi, all'inizio, per poi alla fine diventare un eroe locale e il ragazzo più popolare della città; specie una volta cominciate le sue sedute "psicoterapeutiche" di straforo nei gabinetti della scuola.


Troppo in ombra forse il personaggio di mamma Bartlett, poteva essere più curato e interessante e meglio sfaccettato (magari dandole qualche minuto di dialogo in più) visto che poi è ottimamente intepretato, per quel poco che si vede, dalla brava e bella Hope Davis.


L'UOMO DI FERRO COLPISCE PIU' FORTE SE E' ARRUGGINITO
Potremmo ridurre così l'ottima prova di Robert Downey Jr in questo film, sicuramente non alle vette massime di follia come "Natural Born Killers" o l'apice demenziale raggiunto in "Tropic Thunder"... ma comunque tanto più bravo e più credibile quanto meno è IRON MAN e più umano, imperfetto e a volte anche patetico riesce a diventare.


Quello del preside e sua figlia è praticamente "lo specchio" del legame di Bartlett con sua madre, rimasti soli a vivere insieme dove però la madre è indifferente e perdona a Bartlett ogni mascalzonata invece il preside diventa via via sempre più oppressivo e aggressivo nei confronti della figlia.

Un personaggio che passa disinvoltamente da essere simpatico a odioso a volte nella stessa scena, mantenendo sempre l'eleganza e la simpatia che Robert Jr non perde mai in qualsiasi circostanza.

All'inizio sbadato e distratto lascia che Bartlett conquisti le folle (e le grazie della figlia) per poi però riconquistare il terreno e rimettere il ragazzo al suo posto, fino al finale dove arriva però ad esagerare nel toccante dialogo "a mano armata" tra i due protagonisti.


Un ottima prova di Robert Jr, ripetiamo ancora, dove anzi colpisce e lascia il segno di più quando è debole e vulnerabile come personaggio... anzichè come uomo di latta volante in computer grafica sempre pronto all'ammucchiata nelle orge di super-eroi che vanno tanto alla moda oggi nel mondo del cinema action.


SPERO VI PIACERA' QUESTO FILM CHE PERSONALMENTE MI HA DELIZIATO E DIVERTITO CON SEMPLICITA' E SENZA TANTI SOFISMI, MA CHE SOTTO SOTTO VOLENDO NASCONDE ANCHE QUALCHE MESSAGGIO ED E' APERTO AD UNA SECONDA LETTURA SE LO SI VUOLE GUARDARE CON UN OCCHIO PIU' CRITICO ED ATTENTO. NON DIMENTICANDO COMUNQUE CHE E' UN FILM PER FARSI DUE RISATE TRA AMICI O IN FAMIGLIA, TRA I PIU' GRANDI E I PIU' PICCINI... SPERIAMO LUCIDI E BEN LONTANI DALLE DROGHE PSICOTROPE, PRESCRITTE LEGALMENTE OPPURE NO.

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Articolo pubblicato il 14/08/2016