Agosto, treno mio non ti (ri)conosco!
foto © aut./Fiandre/GTT

Proprio quando ce n'è più bisogno, per cittadini vacanzieri e turisti in visita a Torino, i passaggi sulla ferrovia per l'aeroporto si rarefanno fino a "scomparire" (come l'antica stazione Dora)

Tutti conserviamo il ricordo scolastico della Feria d'Agosto di Cesare Pavese.

Ma anche il treno va in vacanza? Come la moglie nella famosa pellicola di Billy Wilder, però senza il conforto delle morbide curve carnali di Marilyn Monroe?

Parrebbe di sì. E proprio - ovvio! - nel momento più strategico per gli spostamenti dei residenti subalpini, in partenza o in arrivo, e dei malcapitati visitatori nazionali ed esteri: bel biglietto-da-visita per la nuova vocazione turistica di Torino!

Disegno originario del prospetto panoramico della stazione ferroviaria Torino Dora, costruita nel 1858 (la più antica della città), in piazza Baldissera © MAU

Già, perché nel mese cruciale della stagione estiva i passaggi sui binari della linea da e per l'Aeroporto di Caselle, la Ceres (c'è o ci fa?!), che salpa dalla moderna stazione Dora (dopo che l'originale dell'Ottocento, la più antica della città, precedente Porta Nuova - chissenefrega! - ed esteticamente assai migliore della presente sostituta - almeno secondo lo scrivente -, è stata tranquillamente demolita e spianata (*), cioè "sacrificata al progresso", ammazzata e sepolta, per dar spazio alla struttura sotterranea e, in superficie, all'interminabile, sproporzionata circolatoria, spesso intasata, che occupa l'area di piazza Baldissera, confluente al fondo dei corsi Vigevano e Mortara, vicino alla SNOS, altra vecchia gloria rottamata e "riconvertita" della defunta industria pesante piemontese), si diradano, con intervalli protratti da 30 a 60 minuti nei giorni lavorativi e addirittura di due ore (!) in quelli festivi (la domenica si sta a casa!).

La vecchia stazione ferroviaria Torino Dora, costruita in piazza Baldissera nel 1858, in fase di demolizione, il 18 marzo 2011, foto © aut./TorinoTodayLa vecchia stazione ferroviaria Torino Dora, costruita in piazza Baldissera nel 1858, in fase di demolizione, il 18 marzo 2011, foto © V.Bertola

Poi può pure verificarsi - per citare un esempio "a caso", testimoniato dall'autore del presente articolo - che uno, al ritorno da un volo stancante, giunga in banchina alle tredici e venti circa, aspettando la futuristica superlittorina "Godot", prevista (in cronotabella ufficiale pubblicata) per le 13 e 49 - ma soppressa nel buio iato temporale dal 1° al 28/8, desaparecida, o forse oscuramente inghiottita da un buco-nero, ossia la voragine debitoria olimpica (qui l'obbligato riferimento cinefilo è Mistery Train di Jim Jarmush) -, e debba invece attendere il successivo, quello delle 14 e 19, che si degna finalmente di materializzarsi alle 14 e 26... Nemmeno uno straccio di informazione - analogica, illogica o digitale che si voglia - per ragguagliare gli utenti incacchiati o rassegnati, sempre abbandonati a se stessi. Non ci sono parole. Silenzio.

La nuova stazione ferroviaria Torino Dora, ultimata ed entrata in funzione nel 1990, foto © aut./GTT/Wikimedia

Insomma, smettiamo di prenderci in giro e riconosciamo che il Sistema Ferroviario Metropolitano in questo periodo non esiste, magari per favorire i privati dei bus Sadem e i tassisti.

In proiezione sull'anno prossimo, un appunto per l'Appendino.

(e.s.l.)

 

 

(*) La responsabilità di tale ennesima cancellazione di un significativo bene culturale nonché pezzo di storia patria, locale e nazionale (non abbiam bisogno del terremoto, basta la speculazione!), è da attribuirsi alla pianificazione dei lavori ad opera del consorzio appaltatore S.P.T. (guidato da Astaldi, mandataria capogruppo, insieme alla Vianini di Caltagirone, all'Impresa Rosso, caduta in amministrazione controllata, a DiVincenzo e Turner-Townsend), oltre che, naturalmente, a RFI, GTT e alle committenti giunte Chiamparino e Fassino, con la tacita assenziente connivenza della sordocieca Soprintendenza, più dormiente che vigilante, quantunque interpellata, allertata e sollecitata dai comitati spontanei di tutela. (Giusto per sapere e per non dimenticare i rispettivi meriti, onde esprimere la dovuta gratitudine a costoro, anche se mai qualcuno paga il fio per simili scempi, anzi riceve il premio miliardario del Signor Bonaventura, o Pantalone, vale a dire dei contribuenti italiani!)

 

 

In alto, sotto il titolo dell'articolo, un'istantanea della fermata del treno della linea GTT-SFM Torino-Ceres

all'Aeroporto di Casellefoto © aut./Fiandre/GTT

 

I lettori giudicheranno, dal raffronto delle immagini

della vecchia stazione ferroviaria Torino Doracostruita nel 1858 e quindi la più antica della città -

(sopra, tra i paragrafi, negli scatti scelti a corredo del testo, vista nel disegno prospettico originario

e pure in fase di demolizione, il 18 marzo 2011)

e (più in basso) di quella nuova - datata 1990, ma che sembra già decrepita -

il senso dell'evoluzione dello stile estetico-architettonico urbano dall'800 ad oggi:

che gli attuali progettisti abbiano qualcosa da imparare dal passato?

(Certo che no! Ammirate come l'orribile edificio d'epoca sia stato opportunamente, armoniosamente sostituito

dalla stupenda e funzionale struttura moderna...

Proprio non si poteva salvare quel rudere d'antan, magari girandogli attorno: "Noi tireremo diritto!")

foto © gli autori / Museo d'Arte Urbana / TorinoToday / V. Bertola / GTT

 

 

link al precedente articolo Ma CHI l'ha INVENTATO?! (Parola di CiNico Venti)

pubblicato su Civico20News del 24 agosto 2016 :  

www.bdtorino.eu/sito/articolo.machil'hainventato?!

 

link all'articolo Perché gli Italiani tifano Olanda?! (Parola di CiNico Venti)

pubblicato su Civico20News del 7 agosto 2016 :  

www.bdtorino.eu/sito/articolo.perchégliitalianitifanoolanda?


 

 

© 2016 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 25/08/2016