‘I veri assassini sono i social networks! ‘ – Ha detto un autorevole psicologo in TV. Sono una grande libertà che, spesso, sfocia in una grande rabbia. Non si può delegare a loro il nostro destino, eppure, inconsapevolmente, per alcuni, è già avvenuto, per altri, potrebbe accadere e la soluzione quale sarebbe? Spegnerli? Usare la matita invece dei polpastrelli? Cambiare abitudini per evitare di farci regredire verso un vero autismo sensoriale ed emotivo?
Ma quando alea iacta est, il dado è tratto, come ottenere il diritto all’oblio? Non può passare un anno prima di eliminare un video su un social che ha replicato incommensurabilmente, fino a farla impazzire, una immagine che, per un click incosciente, sta circolando senza freni e senza autorizzazioni.
Si diventa schedati su Google già quando si scrive una frase che non piace, che non incontra approvazione da parte del popolo del web, figuriamo quando si è filmati! ‘ La rete non dimentica immagini e parole’ - Aggiunge, in quella stessa trasmissione, un funzionario della polizia postale - ‘ Dobbiamo pensare a ciò che facciamo, alle conseguenze, poiché sulla rete non ci sono confini territoriali.
Bisogna considerare che i parametri. del mondo virtuale sono infinitamente grandi e di questo vanno informati soprattutto i giovani, i cosiddetti nativi digitali.I genitori non possono delegare a questi strumenti tecnici il compito di istruirli e tutelarli, affermando di non capire, di non essere capaci di interagire tecnologicamente o, addirittura, di temere una reazione di chiusura del proprio figlio che si sentirebbe spiato, ne’, al contrario, si possono drasticamente requisire loro, questi mezzi digitali, perchè anche i social sono una forma di comunicazione e negarli, come è stato più volte ribadito autorevolmente, spinge all’aggressività, al conflitto aperto e, in alcuni episodi, tragico.
Anche quando ci dice che sta dormendo, il ragazzo, invece, potrebbe ritrovarsi a chattare con uno sconosciuto, grazie allo smartphone collocato sotto il suo cuscino. All’interno di una cameretta, purtroppo, si può produrre il meglio e il peggio dell’essere umano e non si può tornare indietro.
A parte i tumori a grappolo, causati dalle onde magnetiche, oggi internet e ingestibile per lo stato di maturità in cui si trova, una maturità che è stata lasciata free, senza una autentica regolamentazione mondiale sulla privacy. Non a caso, le quattro aziende che fatturano di più al mondo sono digitali. Oggi, può accadere che la gente vada a cena con lo smartphone e l ‘unico dialogo tra i commensali divenga: ‘Passami il sale! ‘.
Come può nascere la poesia,la letteratura se i ragazzi scrivono in un linguaggio quasi crìptico, con non più di 160 caratteri sul loro telefonino? Stiamo forse vendendo la demenza?’ - Ha esclamato l’emerito professore in TV. Qualcuno ha detto, a proposito di Tiziana Cantone, la ragazza suicidatasi perché vittima della sua stessa ingenuità: ’ Se l’è cercata!’ - No, non è giusto, perché fin quando chi dice o fa le sue cattiverie sul web, verrà protetto dall’anonimato, ci saranno ancora tante vittime come Tiziana Cantone, senza dimenticare che il vittimismo coinvolge, a volte, le due parti, la vittima e lo stesso carnefice.Il cyberbullo ad es., è un ragazzo che spesso è stato abusato psicologicamente e, a volte, anche sessualmente da adulti o coetanei e cerca la rivalsa strumentalizzando il web con intenti aggressivi.
Spesso trasmettere sul web le immagini di se è un riflesso condizionato da internet. Stare 11 ore sul web è patologico, ripetono gli studiosi del tema e intanto i divorzi sono governati da internet, le foto postate sui social, rappresentano una delle prove più chiare della infedeltà, i curricula si valutano prima di tutto su fb.
I valori restano gli stessi ma i tempi cambiano, ad es.l’amore resta , ma le reazioni e i tempi sono diversi: vediamo sempre più spesso, un ex con un altro/a postato su fb, mentre in passato lo/a si vedeva dopo un po’ in giro per le strade e questo dava il tempo a chi era stato lasciato di elaborare meglio la chiusura.
L’ingenuità si paga cara e in questo mondo di anarchia digitale, c’e un pò di tutto : il narciso, il banale che fotografa un piatto di spaghetti e lo posta su instagram come se fosse una foto di Cartier Bresson, etc. Il protagonismo del nulla arriva persino alla classe dirigente e politica.
Nell’educazione sentimentale, amicale, bisogna dialogare, guardarsi in faccia, senno’ si rischia di innescare meccanismi perversi. ’I bambini devono essere educati alla bellezza e la tecnologia non è bellezza, perché troppo perfetta! ‘- Conclude il professore in TV.
Con i social, inseriamo la nostra umanità in una rischiosa dinamica di massa, siamo in una stanza ma, in realtà, ci troviamo in un universo senza confini, non c‘è spazio per la compassione, per la pietà. Tutto questo non deva far pensare ad una paternale vecchio stile, reazionaria, buona per i nativi analogici che tentano invano di convincere i nativi digitali, perché non si possono non riconoscere i grandi meriti, la genialità della creazione di internet, occorre però gestirla con sicurezza.
I genitori spesso hanno paura di controllare i figli, ma lo si deve fare per proteggerli. Bisogna evitare di far passare il segnale che si fanno soldi con internet, anche con un solo autoscatto che crei un buon numero di followers o con altro di peggiore. La famiglia deve accompagnare il ragazzo e scardinare i modelli artificiosi, mentre lo Stato deve agire con interventi legislativi seri.Demonizzare non va bene, regolamentare si!
Allora, meglio internet sicura o vivere in campagna disconnessi?
A VOI LA SCELTA!
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Articolo pubblicato il 04/10/2016