Pianeta Toro - Cinquina al Cagliari nella più bella partita della stagione
Il Presidente Urbano Cairo ed il "suo" Toro (Foto Torino FC)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Dopo un minuto e 40 secondi dall’inizio della partita il “Gallo” Belotti aveva già trafitto la porta del fischiatissimo Storari raccogliendo un pregevole lancio di Valdifiori. Al minuto 11 il talentuosissimo Ljajic calciava in porta una palla che cambiava improvvisamente direzione, per insaccarsi alle spalle dell’attonito Storari: da non sembrare vero.

Stavamo assistendo ad una prova incredibile del Toro, che giocava a tutto campo impostando delle verticalizzazioni che mettevano in crisi l’assetto studiato dal Cagliari. Al 38° il capitano Benassi portava a tre  il bottino del Toro con un tiro imparabile che s’insaccava sotto la traversa, ottimamente servito da un Baselli rigenerato da Mister Mihajlovic. 

La partita sembrava chiusa, sennonché il Cagliari riusciva ad accorciare le distanze al 41° con il suo uomo migliore, Melchiorri, che di testa deviava in rete un bel cross di Pisacane. Ecco che si ripresentava il difetto del Toro, che subiva una rete ancora su uno spiovente in area.

Ma dopo 6 minuti dalla ripresa Baselli portava a 4 le reti del Toro, concludendo con un bel tiro un’azione che aveva avuto come protagonisti Iago Falque e Ljajic. E al 14° Belotti completava la cinquina su rigore, decretato per atterramento dello stesso Belotti ad opera dell’ex Tachtsidis. La partita non aveva più nulla da dire, anche perché il Cagliari si trovava con un uomo in meno a causa l’espulsione del suo capitano Dessena che si era eccessivamente lamentato con l’arbitro per il rigore, peraltro sacrosanto, concesso al Toro.

Chi non ha assistito alla partita potrebbe pensare che al Toro sia andato tutto bene, mentre al Cagliari è andato tutto storto. Ma non è stato così perché i granata hanno giocato una partita entusiasmante, senz’altro la più bella da inizio stagione, e pazienza se l’avversario non è parso del tutto irresistibile.

Quello che avvalora la nostra opinione, condivisa dagli addetti ai lavori, è l’aver assistito alla maestria del terzetto d’attacco con il “Gallo” Belotti che si è confermato goleador di razza, con Ljajic che ha talento da vendere e con il vizio del gol, avendo realizzato cinque reti nelle ultime cinque partite giocate, e con Iago Falque che ha sfoderato numeri di gran classe, creando scompiglio nella difesa avversaria.

Questo terzetto ha realizzato 18 dei 27 gol  messi assieme sinora dal Toro. A questi attaccanti si aggiunga la visione di gioco di un ottimo Valdifiori, e l’intelligenza tattica di capitan Benassi, che ha messo a segno il suo quarto gol oltretutto di pregevole fattura. 

E poi Baselli completamente trasformato dalla cura di Sinisa, che oltre a uomo assist si è dimostrato abile nel recuperare palla e nel fare gol. Buona impressione hanno destato anche tutti gli altri scesi in campo, anche quei giocatori (Martinez, Maxi Lopez e Obi) che hanno sostituito rispettivamente Ljajic, Iago Falque e Baselli per consentire loro di ricevere la meritata dose di applausi.

Insomma il Toro ha cambiato pelle, e questa radicale trasformazione è essenzialmente merito di Sinisa Mihajlovic che piace molto sia come tecnico, sia come uomo, e che contro il Cagliari ha potuto festeggiare nel migliore dei modi la sua 200^ partita in Serie A. Sinisa ha voluto ricordare anche il compianto Capitano Giorgio Ferrini, di cui ricorre l’8 novembre l’anniversario della sua prematura scomparsa. Ferrini era stato soprannominato “La Diga” per le sue grandi doti di incontrista e per il suo modo di giocare, che incarnava lo spirito del Toro.

Dopo la sosta per l’impegno delle Nazionali il Toro affronterà il Crotone in trasferta e il Chievo tra le mura amiche, che sinora si sono dimostrate tali considerato che su 19 punti sinora conquistati ben 14 sono stati ottenuti al “Grande Torino”.

Desideriamo inoltre evidenziare che la Giunta del Coni ha assegnato al Torino FC “Il Collare d’Oro” per la storia e per il significato che il club granata ha rappresentato nello sport italiano. Dal Grande Torino degli Invincibili alla squadra scudettata di Gigi Radice nel 1976.

Ci sono le basi per far rivivere al Toro e ai suoi numerosi e appassionati tifosi quei momenti di gloria che hanno fatto la Storia del Club. E’ la speranza che nutrono  tutti quelli che vogliono bene al Toro.

 

 

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Articolo pubblicato il 09/11/2016