Animali fantastici e dove trovarli – firmato J. K. Rowling

In sala il primo capitolo della nuova saga ambientata nel magico mondo creato dalla scrittrice britannica, spin-off delle vicende di Harry Potter

Anno: 2016 

Titolo originale: Fantastic Beasts and Where to Find Them

Paese: Regno Unito, USA 

Durata: 133 minuti 

Genere: Fantastico

Regia: David Yates

Soggetto: J. K. Rowling (romanzo)

Sceneggiatura: J. K. Rowling

Cast: Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Colin Farrell, Alison Sudol, Ezra Miller

Per i Potter-maniaci di tutto il mondo il 2016 è stato un anno alquanto fecondo; un paio di mesi fa è apparso nelle librerie Harry Potter e la maledizione dell’erede, ottavo capitolo della saga sul maghetto in forma di opera teatrale, mentre al cinema ecco arrivare il primo di una nuova serie di film su quel mondo magico, Animali fantastici e dove trovarli. Ispirato all’omonimo libro edito nel 2001, scritto da J. K. Rowling come testo scolastico di Harry con lo pseudonimo di Newt Scamander, il film vede proprio quest’ultimo personaggio come protagonista. Ambientato più di mezzo secolo prima delle vicende di Harry, il film non è però da considerarsi un sequel, bensì uno spin-off, un racconto collaterale.

Nella New York del 1926 arriva dall’Inghilterra Newt Scamander, giovane magizoologo con una valigia piena di animali magici che nutre, protegge e studia. Quella che dovrebbe essere una breve tappa diventa un’avventura travagliata, che vedrà il mago alla ricerca delle sue creature, liberate involontariamente da Jacob Kowalski, un incredulo ma benevolo pasticcere no-mag (babbano, ovvero persona non dotata di poteri magici); si unisce ai due Porpentina Goldstein, detta Tina, pasticciona ex impiegata del Congresso Magico degli Stati Uniti che denuncia Newt per aver portato lo scompiglio in una metropoli dove l’odio per maghi e streghe è in crescita.

Tra decine di creature magiche chimeriche e fantasiose, incantesimi sbalorditivi e quella cura del dettaglio tipica di tutto il franchise Harry Potter, questo primo capitolo della nuova saga (che dovrebbe avere altri quattro sequel) immergerà nuovamente gli spettatori in quell’universo fantastico e immaginativo che avevano lasciato cinque anni fa con l’ultimo capitolo I doni della morte – parte II. Tante però sono le differenze, poiché di tutt’altra storia si tratta, quindi sarà grandemente deluso che si aspetta di vedere Harry Potter.

Innanzitutto l’ambientazione americana invece che inglese, insieme al dato cronologico, cambia di parecchio l’immaginario che conosciamo; non c’è Hogwarts, non c’è Diagon Alley e non c’è il binario 9 3/4 di King’s Cross a Londra. Pochi i riferimenti ai personaggi già conosciuti da chi ha visto/letto la saga originaria (anche se ciò dovrebbe cambiare nei prossimi episodi, con la comparsa di un noto futuro preside…), ma si incontreranno tanti, nuovi e variegati personaggi.

La Rowling è per la prima volta autrice della sceneggiatura, mentre alla regia ritroviamo David Yates, già dietro alla macchina da presa per gli ultimi quattro Harry Potter. Della squadra originale fanno parte anche lo storico produttore David Heyman e lo scenografo di tutti gli otto capitoli Stuart Craig. Questo quartetto di professionisti basterebbe già come garanzia a scatola chiusa della riuscita del film.

Cambia invece la musica, qui affidata a James Newton Howard, prolifico compositore hollywoodiano che mantiene solo nei primissimi istanti il notissimo tema di John Williams, per poi creare tutt’altro, una colonna sonora forse meno coinvolgente e memorabile di quelle degli HP.

Gli effetti speciali sono meravigliosamente in grado di dare corpo alla fantasia e, come già in passato, ci si ritrova in un mondo fiabesco e immaginifico che appare però perfettamente plausibile. La ricostruzione di New York nei roaring twenties è straordinaria, fotografata con un particolare filtro castano-dorato; incantevole la magnificenza degli habitat naturali degli animali protetti da Scamander, tutti contenuti all’interno della sua ovviamente magica valigia, e l’imponenza dell’edificio del Congresso Magico.

Il bravo Eddie Redmayne, premio Oscar per La teoria del tutto, indossa come un guanto il ruolo del timido Newt, protettivo e amorevole con le magiche creature e poco a suo agio con gli umani, con la sua camminata peculiare e un cappotto turchese già entrato nelle passerelle, disegnato come il resto dei costumi anni Venti dalla pluripremiata costumista Colleen Atwood, storica collaboratrice di Tim Burton. Oltre a Redmayne, l’unico altro interprete di fama mondiale – se non si conta la breve parte di Jon Voigt - è Colin Farrell, a cui è stato riservato il ruolo, perfetto per lui, dell’ambiguo membro del Congresso Percival Graves. Il resto del cast è composto da attori perlopiù sconosciuti, come Katherine Waterston che interpreta Tina (speriamo brillerà un po’ di più nei film a venire…), il simpatico Dan Fogler nei panni di Jacob e Alison Sudol in quelli della sorella di Tina, Queenie. Fulminante il brevissimo cameo di Johnny Depp.

Se i più piccoli apprezzeranno le divertenti e fantasiose creature magiche, allo spettatore un poco più adulto non sfuggiranno i molti temi profondi toccati dal film. La Rowling ha dichiarato che la vicenda doveva svolgersi nella New York degli anni Venti perché è un riflesso delle paure e delle ansie di post-millennio; nel film gli animali magici, così come maghi e streghe, vengono guardati con sospetto e paura, costretti alla più totale segretezza per non venire scoperti da fanatici come i Nuovi Salemiani, che inneggiano alla condanna a morte delle persone dotate di poteri magici, ai quali è vietato mescolarsi e sposarsi con i No-mag. Razzismo e segregazione sono quindi chiavi fondamentali per la lettura di un film che chiaramente non è solo un divertissement per ragazzi, ma contiene in sé messaggi ben più importanti. Nelle parole di Redmayne, Animali fantastici ci insegna il rispetto per il prossimo e l’inclusione”. Un altro personaggio, quello del tormentato ragazzo adottato Credence, fondamentale nell’ultima parte del lungometraggio, mostra quanto può essere deleterio e pericoloso reprimere e non accettare la natura di un bambino.

 

Un piacevole ritorno e ampliamento del mondo magico che ha stregato milioni di babbani di tutte le età, con tutte le entusiasmanti novità di nuovi personaggi e vicende; non vediamo l’ora di vederli sviluppati nei prossimi film!


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Articolo pubblicato il 26/11/2016