UC Sampdoria vs Torino FC 2 - 0

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: i granata perdono a Marassi e non festeggiano a dovere i 110 anni di vita del club

Partita molto importante per il Toro quella di oggi a Marassi.

In caso di vittoria contro i blucerchiati, complice l’eventuale sconfitta della Lazio nel derby romano, e visti i risultati di ieri, i nostri aggancerebbero il quarto posto, raggiungendo in classifica proprio i biancazzurri laziali, il Napoli e l’Atalanta, che è stata colpita dalla “sindrome da scansamento”, e ha interrotto così il filotto di vittorie consecutive.

Filotto, anzi poker, che può essere calato oggi dai nostri, a patto che, come sottolineato dal Mister Sinisa Mihajlovic, si giochi meglio delle ultime due partite contro Crotone e ChievoVerona.

 

Il tecnico serbo manda in campo quella che ormai è da considerarsi la formazione “tipo” (4-3-3): Hart; Zappacosta, Rossettini, Castan, Barreca; Benassi(cap), Valdifiori, Baselli; Iago Falque, Belotti, Ljajic.

 

Prima del fischio d’inizio del Sig. Orsato, il minuto di raccoglimento in ricordo della squadra del Chapecoense.

Commozione palpabile in campo e sugli spalti.

 

Primo tempo molto intenso, giocato su ritmi decisamente alti da entrambe le squadre, che si affrontano a viso aperto, senza paura.

Gara calda: tanti calcioni e poco tatticismo.

Il Toro dà l’impressione di poter segnare a piacimento, ma nei primi 45’ gli attaccanti hanno il piede svirgolo e la precisione nelle conclusioni latita.

Belotti è marcatissimo, ma combatte come sempre, Iago Falque sparisce per lunghi momenti dal gioco e troppo spesso si sovrappone a Ljajic sulla sinistra, e il serbo, anche lui marcatissimo, tenta inutilmente di scardinare il bunker doriano.

Troppa frenesìa nelle azioni d’attacco, comunque.

Da registrare i soliti sbandamenti difensivi, ma anche gli attaccanti avversari, per nostra fortuna, non hanno il mirino regolato a dovere, complice lo scarso filtro a centrocampo.

 

La Sampdoria si porta in vantaggio dopo pochi minuti della ripresa sull’ennesima distrazione difensiva e sull’ennesima palla inattiva: Barreto ha tutto il tempo di girarsi al limite dell’area piccola, sugli sviluppi di un corner e di trafiggere Hart con un preciso diagonale.

Il Toro sembra sbandare, ma dal quarto d’ora in poi aumenta il forcing, diventa padrone del centrocampo, ma oggi non basta: nonostante gli attaccanti inseriti in corsa da Mihajlovic, la squadra non punge e crea un’unica occasione da rete con un colpo di testa di Belotti, in evidente off-side, comunque non rilevato.

I nostri si spengono col passare dei minuti e i doriani raddoppiano a tempo scaduto, rete di Schick che buca nuovamente il portiere inglese, non proprio impeccabile nell'occasione.

 

Sconfitta netta dal punto di vista del risultato, un pochino meno da quello del gioco: i ragazzi in campo non si sono risparmiati, questo va detto, ma oggi è mancata precisione e determinazione negli ultimi venti metri.

I doriani, dal canto loro, decisamente inferiori tecnicamente, hanno capitalizzato al massimo le uniche vere occasioni concesse.

 

Una brutta battuta d’arresto, che interrompe una serie positiva che durava ormai da un mese e che evidenzia all’estremo le pecche di questa squadra: centrale difensivo da affiancare a Castan, centrocampo tecnico ma fragile (urge un giocatore con muscoli e piedi buoni, Acquah ha solo i muscoli e Baselli solo i piedi) e un valido ricambio in attacco per Belotti.

Una brutta battuta d’arresto che rimanda ancora il definitivo salto di qualità, nonchè quella continuità di risultati (soprattutto in trasferta), che è l'elemento fondamentale per ambire ad un posto il Europa League.

 

Peccato, visto anche il risultato del derby di Roma.

Già il derby...

 

F V <3 G

 

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Articolo pubblicato il 04/12/2016