Film per le feste: 8 film per tutti i generi

Dalla commedia al film action, dall'horror al film romantico... 8 film per tutti i gusti per un felice anno nuovo!

Riprendendo da dove abbiamo lasciato la settimana scorsa, con un tour internazionale di 8 film in giro per il mondo, questa settimana invece proponiamo 8 film divisi per generi.

Che sia un bel film romantico su cui versare due lacrimucce, un action tosto carico d'adrenalina o una commedia per farsi due risate in compagnia; il consiglio resta sempre e comunque di essere il più aperti possibile per non farsi mancare mai niente e magari perdersi qualche piccola magnifica chicca cinematografica.

Inutile parlare dei film più famosi e pubblicizzati come l'ultimo epigono stellare "Rogue one" o film che comunque hanno avuto il loro (meritato) successo come "Revenant" o "Lo chiamavano Jeeg Robot"... li conoscete già e non farei altro che ripetere quello che altri critici o opinionisti hanno già detto in tutte le salse in giro per il web.

Meglio a questo punto consigliarvi qualcosa passato "più in ombra" o meno abbagliato dai riflettori e il marketing come i film sopracitati, qualcosa che potreste esservi fatti sfuggire come quel localino che notate appena sfrecciando a 130 in autostrada, non così luminoso da colpire la vostra coda d'occhio ma che magari è più accogliente e piacevole di tanti altri posti alla moda stafamosi dove ci vuole un'ora di coda prima di riuscire a entrare e sedersi.

Mettetevi comodi quindi e trovatevi il genere che più si adatta ai vostri gusti e... buona visione, ovviamente.


Trafficanti (Regia di Todd Phillips) - COMMEDIA
Regista della fortunata serie di "Una notte da leoni" oltre che i divertenti "Road Trip" e "Parto col folle", Todd Phillips ha già dimostrato di avere un'ottima mano per le commedie ad alto ritmo e anche un gusto non disprezzabile per l'inquadratura e lo stile fotografico, sempre ben curato e un piacere da guardare per gli occhi dello spettatore.

Protagonista del film è Miles Teller, sfigatissimo massaggiatore americano che dopo aver incontrato un suo vecchio amico a un funerale si ritrova, all'inizio quasi per caso, catapultato nel mondo della compravendita internazionale di armi da fuoco.

Amico interpretato in maniera superba dal solito esuberante Jonah Hill, incontenibile e divertente che domina la scena senza storia su tutto il resto del cast.

Divertente e buffo ma anche spietato e senza rimorso quando è necessario, nonchè pazzo da legare che è capace di minacciare una gang di spacciatori con un mitragliatore quando questi non gli vendono l'erba per cui ha pagato.

Senza scrupoli anche nello sfruttare le debolezze e l'ignoranza dei più poveri e abbietti abitanti dei paesi più sfortunati del globo, finchè non ha la sventura di incocciare con un trafficante ancora più cattivo interpretato dall'altrettanto bravo Bradley Cooper, ex-fascinoso insegnante della sgangherata combriccola di "Una notte da leoni" di cui sopra.

Un film divertente che parla dell'America e il business della guerra in modo diverso dal solito, vicino (ma anche lontano) all'ottimo "Lord of war" di Andrew Niccol, per esempio, anche se un pochino più lacunoso nella sceneggiatura, specie nel concitato finale che vede i due amici uno contro l'altro in un ultimo faccia a faccia senza esclusione di colpi bassi.


Io prima di te (Regia di Thea Sharrock) - ROMANTICO
Primo film della regista inglese Thea Sharrock, in realtà sembrerebbe a prima vista (ed è in effetti) il classico film d'amore tra lei bella e allegra ma povera e lui ricco e riservato, ma tetraplegico.

Quello che fa la differenza però è in realtà l'intepretazione dei due attori principali, Emilia Clarke (direttamente dalla serie tv "Il trono di spade") e Sam Claflin ("Hunger games" e "Le origini del male"), entrambi naturali e convincenti che aiutano lo spettatore a mettersi a suo agio in una storia tutto sommato già vista e rivista altre volte, ma ancora saporita da gustare per il palato dei più romantici e sognatori (nonchè romantiche e sognatrici, off course).

Non da meno poi l'ottima regia della Sharrock (in questo l'esperienza teatrale si nota) supportata da un ottimo lavoro nei costumi, la messinscena e special modo l'ottimo lavoro di Remi Adefarasin, già responsabile della fotografia in altri film d'amore particolari come "Captives" o il "Match Point" di Woody allen; per non parlare poi del suo superbo contributo al bellissimo "Elizabeth" di Shekhar Kapur.

Non male poi molti brani scelti per la colonna sonora, che mettono nel "mood" giusto e necessario senza risultare troppo smielati e "appicicosi" all'orecchio dello spettatore.

Insomma una commedia ben confezionata che fa quello che le si chiede, spremendo qualche lacrimuccia e strappando qualche sorriso e sospirone innamorato, senza pretendere di essere qualcosa di diverso o più profondo di quello che è e che per questo è già solo sufficente ad esservi un film consigliato.


Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia (Regia di Greg Tiernan, Conrad Vernon) - FILM D'ANIMAZIONE
Potrebbe sembrare un film per bambini se vi capita di guardare il trailer, ma attenzione perchè invece tutti i protagonisti di questo cartone animato hanno la parolaccia facile e il doppiosenso sessuale permanente nelle loro battute ed allusioni, sappiatelo prima e regolatevi di conseguenza.

Protagonisti che poi non sono altro che gli articoli alimentari in vendita in questo supermercato, dalla salsiccia ai panini alla "salsa piccante", convinti di andare in un "paradisiaco Valhalla" pieno di felicità una volta che verranno acquistati.

Convinzione che ovviamente non ci vuole molto a crollare di fronte all'evidenza di essere salsiccia, panini e leccornie assortite che una volta arrivati nella cucina dei loro acquirenti verranno affettati, spellati e bolliti o cotti a pezzetti prima di essere mangiati vivi nelle tavole di tutto il mondo.

Inizia così un viaggio di ricerca per la giovane salsiccia, alla ricerca della sua dolce "panina" perduta nella quale non vede l'ora di "infilarcisi" (come detto, i vari ammiccamenti sessuali non sono molto velati) mentre la stessa e perduta per i corridoi del supermercato, entrambi braccati da un geloso e vendicativo spazzolone per water.

Uno stuolo di personaggi sboccati e divertentissimi, doppiati in lingua originale da un ottimo cast come Seth Rogen, Jonah Hill, James Franco, Salma Hayek e tanti altri ancora; per una serata di cartoni animati una volta tanto più per adulti che per i bambini.

Siete avvisati, quindi mezzi salvati... comunque sia da una spassosa ora e mezza di risate (alcune più di grana grossa e altre più fini) non si scappa di sicuro.


Blood Father (Regia di Jean-François Richet) - ACTION
Mel Gibson è sicuramente uno degli attori/registi più iconici ed iloladrati della vecchia generazione action, da "Arma letale" al mitico "Mad max" è stato garanzia di ottime performance e anche i film da suoi diretti erano spettacolari e discussi come pochi.

Vedi il polemiticizzato "La passione di Cristo" o anche "Apocalypto", per credere, il nostro caro pazzo Mel aveva talento da vendere sia davanti che dietro la macchina da presa, prima di finire in disgrazia per una epopea di disgraziate scelte personali che non mi interessano e di cui non voglio discutere, essendo più interessato ai film che ai meri squallidi gossip della stampa grezza e popolana.

Recentemente il vecchio Mel ha provato a tornare al successo come cattivo ne "I mercenari 3" dell'amico/collega Sylvester Stallone, oltre che nel gradevole "Viaggio in paradiso" del 2012, dove cercava in ogni modo di uscire da una prigione messicana, mix abbastanza riuscito di bad-movie commedia action e sentimenti che ai tempi aveva fatto la sua fortuna delle sue saghe di successo.

Molto più cattivo e vendicativo lo ritroviamo in questo "Blood father", dove la sua da tempo scomparsa figlia torna a bussare alla sua porta in cerca d'aiuto dopo aver involontariamente fatto fuori il fidanzatino, disgrazia vuole ovviamente nipote prediletto dello spietato gangster di turno pieno di scagnozzi pronti alla morte per vendicarlo.

Un film action tosto in pure stile anni '80, pieno di discorsi e dialoghi amari e poco ottimisti sulla vita, l'amore e l'America, nonchè ovviamente pieno di scazzotate, sparatorie e inseguimenti diretti con ottimo mestiere dal regista, già autore di ottimi film come "Nemico pubblico n.1" e il non disprezzabile remake del famoso "Distretto 13", altro capolavoro di John Carpenter dell'epoca d'ora dei film action.

Non c'è molto altro da dire sul film, come il genere in sè d'altronde, dove a parlare sono gli sguardi torvi e incarogniti dei protagonisti e al posto dei dialoghi abbiamo un fiume di proiettili e gomme consumate fumando sull'asfalto nei funambolici inseguimenti supersonici.


Man in the dark (Regia di Fede Alvarez) - HORROR
Autore del non proprio riuscitissimo (ma neanche completamente da buttare) remake dello storico "La casa" di Sam Raimi, il regista uruguayano Fede Alvarez quest'anno si avvicina notevolemente più al bersaglio con questo suo "Man in the dark", italianizzazione inglese del titolo originale (decisamente più azzeccato) che era "Don't breathe".

E infatti i tre protagonisti di questo film dovranno fare attenzione ad ogni loro respiro e ogni loro rumore, braccati da un cieco psicopatico che avevano inizialmente deciso di derubare, ma che ci metterà poco a trasformarli da rapinatori a vittime designate di una spietata caccia al buio dentro le mura della sua casa.

Un film che si compone delle solite parti di caccia ed omicidio con un twist finale davvero ben congegnato, ma che regge davvero il suo valore e merita la visione per l'ottima tensione che il regista riesce a far crescere sapientemente e l'atmosfera di inquietante oppressione persistente fino ai titoli di coda.

Dal remake de "La casa" Alvarez si porta dietro la bella Jane Levy come protagonista, la quale assieme a Dylan Minnette e Daniel Zovatto formerà il trio a cui il pazzo militare non vedente cercherà di fare la pelle per tutto il film, ottima in questo caso la scelta di Stephen Lang (l'implacabile Colonnello di "Avatar") nella scelta dello psicopatico di turno.

Un bel film di tensione a cui non manca la sua dose splatter di violenza sanguinolenta, oltre che ovviamente le solite citazioni dai film di Raimi o Wes Craven (palesi riferimenti visivi verso "L'ultima casa a sinistra") o anche ai thriller di Stephen King come "Il quinto uomo".

Da vedere per farsela un pò sotto in allegria.


10 Cloverfield Lane (Regia di Dan Trachtenberg) - THRILLER FANTASCIENZA
In questo caso parliamo di un film a bassissimo costo tutto girato in interni, ma che funziona decisamente bene grazie alla buona regia dell'esordiente Dan Trachtenberg, oltre che una buona sceneggiatura di partenza e un pugno di buoni attori che fanno il loro lavoro più che dignitosamente.

La trama è presto detta: dopo un incidente stradale la giovane ragazza interpretata da Mary Elizabeth Winstead (attrice bella e brava dai vari "Scott Pilgrim vs The World" al remake/prequel de "La cosa") si risveglia legata in un bunker dove John Goodman (quasi inutile lodare l'ottimo e sempreverde grande attore) la tiene prigioniera.

L'uomo sostiene che all'esterno c'è stata una catastrofe atomica e quindi dovranno restare rinchiusi per anni prima di poter uscire di nuovo all'aria aperta.

Un ottimo film e un'ottima storia che si reggono tutti sulla plausibilità o meno di questa premessa, sulla ragazza indecisa se tentare la fuga perchè non riesce a capire se l'uomo dica la verità e quindi fuggire sarebbe inutile, per poi soltanto morire di radiazioni all'esterno.

Come detto un film realizzato con mezzi poverissimi ma che riesce a tenere botta fino al finale, che può piacere oppure no, ma secondo il sottoscritto resta comunque in linea con tutto l'andazzo del film che viene quindi promosso a pieni voti.


Gods of Egypt (Alex Proyas) - FANTASY EPICO
Già regista del cult generazionale "Il corvo", film testamento dell'attore Brandon Lee, nonchè dell'ancora migliore "Dark city"; ultimamente il buon regista Alex Proyas era inciampato in qualche insuccesso come "Io robot" e "Segnali dal futuro", seppure film interessanti e ben realizzati ma alla fine della fiera bocciati dal giudizio del pubblico pagante al botteghino.

Quest'anno si riprende con questo buon film fantasy ispirato ai miti egiziani, pur ottenendo discreti risultati al botteghino (sconfitto senza appello dal rivale "Deadpool" nello stesso periodo) ma con un buon risultato più bilanciato nei termini di storia, personaggi e realizzazione.

Ottima sopratutto l'interpretazione di Gerard Butler (ex Leonida urlante di "300") nel ruolo del cattivo per eccellenza di tutta la vicenda, il dio Seth che assassina il padre e acceca il fratello Horus.

Horus intepretato dal belloccio muscoloso Nikolaj Coster-Waldau, attore comunque di buon mestiere da "Black Hawk Down" a "Le crociate", che viene accompagnato durante la sua ascesa alla vendetta dal giovane ladruncolo Brenton Thwaites, il quale recupera uno dei suoi occhi magici e si propone di seguirlo in cambio della vita della appena defunta fidanzata.

Un bel film mitologico "alla buona" visivamente spettacolare che Proyas sceglie saggiamente di alleggerire smorzandone i toni epici con molto umorismo, in quello che è probabilmente uno dei migliori film ad alto budget di tutto il trascorso 2016.

Per godersi insomma finalmente qualcosa di sfarzoso sul proprio Home Theatre assieme agli amici, per una storia che può ricordare alla lontana alcuni riusciti cartoons come "I cavalieri dello zodiaco" per i toni epici e i combattimenti siderali tra gente dotata di armature d'oro e super-poteri assortiti.


The Devil's Double (2011 - Lee Tamahori) - DRAMMATICO - INEDITO IN ITALIA
Incredibilmente mai uscito nelle sale italiane, potete comunque reperirlo nelle videoteche oppure online in un buon formato dvd prodotto dalla "Eagle pictures".

Il film ci offre uno squarcio tra le mura di casa di Saddam Hussein, attraverso gli occhi di uno dei sosia ingaggiato a forza per proteggere la vita, l'anonimato e i bagordi di uno dei figli del dittatore.

Ottima la prova dell'attore principale Dominic Cooper, fin qui relegato a film minori tipo "Dracula Untold" o "Need for speed", qui invece perfettamente a suo agio nel doppio ruolo di Uday Hussein e il suo sventurato sosia/guardia del corpo Latif Yahia.

Atroce e crudele spaccato sulla vita di un giovane viziato, violento e arrogante abituato ad essere servito e riverito da chiunque; ovviamente si arriva al punto in cui la misura si colma e il buon Latif dice basta rivoltandosi contro il suo padrone.

Ottima la ricostruzione delle location irachene e sopratutto gli sfarzosi appartamenti del piccolo principe, per raccontarci di una vita fatta di auto sportive, belle donne, gioelli e vestiti firmati... mentre il suo popolo vive invece di stenti nella polvere e la miseria di un Iraq dilaniato dalle guerre interne oltre che anche, alla fine, l'invasore "di pace" americano.

Un bel film da non sottovalutare per uno sguardo più da vicino alla vita, i vizi e le virtù del defunto dittatore iracheno; un film dove il vizio e la corruzione sembrano essere le uniche carte valide per fare davvero parte dell'entourage Husseniano e la sua logorante e miope dittatura medio-orientale.


AUGURO A TUTTI VOI DI ESSERSI GODUTI LE FESTE APPENA PASSATE OLTRE CHE L'ANNO APPENA CONCLUSOSI, OVVIAMENTE COI MIGLIORI AUSPICI PER UN BUON 2017 FATTO DI BUONI FILM CHE NON MANCHEREMO CERTO DI CONSIGLIARVI. AD MAIORA E BUON ANNO NUOVO!!

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Articolo pubblicato il 01/01/2017