Al Toro sono bastati due minuti per andare in vantaggio; Iago Falque ha imposto il sigillo di casata preannunciando una partita in discesa e ricca di gol.

Infatti, 7 minuti dopo, Ajeti ha raddoppiato ribadendo in rete una sorta di flipper nell'area pescarese. Ajeti ancora protagonista al 73° con l'autorete che ha aperto la strada al recupero degli ospiti in gol 2 minuti dopo e all'83° con Benali.

Nel frattempo, però, il "Gallo" Belotti aveva fatto centro due volte al 15° e al 61° con Ljajic al 53° a completare la cinquina granata.

Il fine gara ha perciò portato una velata atmosfera di suspence che le male lingue hanno interpretato nella maniera che non ha nulla a che vedere con il risultato bensì con il colpevole voler rimarcare che, se la partita fosse ancora durata qualche manciata di minuti, il Pescara avrebbe potuto coronare felicemente la rincorsa.

Frasi che si commentano da sole e che lasciano il tempo che trovano. Quel che conta è il risultato e il Toro è uscito dall' "Olimpico Grande Torino" fra gli applausi dei tifosi, quelli veri, che sanno apprezzare la qualità del lavoro fatto dal Mister Mihajlovic e la volontà di ben figurare dei giocatori.

Nel calcio ci sta anche l'autorete che non è da criminalizzare: altra cosa era stata la "svista" di domenica scorsa, con lo stesso attore protagonista del retropassaggio nella palude empolese.

Per cui non si può che essere soddisfatti di questa goleada che si rivela il miglior biglietto da visita in vista del match del prossimo turno, in trasferta nella capitale, contro la Roma.

Per intanto il "Gallo" si attesta, non senza rimpianti, al secondo posto della classifica cannonieri ad una lunghezza dal romanista Dzeko e dal bianconero Higuain.

Citazione d'obbligo per Joe Hart, incolpevole in occasione delle tre marcature pescaresi ed altresì sicuro padrone della sua area: una certezza per tutta la difesa.