Primavera da Super-Eroi

Giapponesi, americani o russi? Tre film consigliati per voi con super-eroi da tutto il mondo e in tutte le guise

Con la quantità industriale di eroi mascherati che escono al cinema ogni anno è difficile mantenere una linea di qualità che galleggi sopra la sufficienza, anche se finalmente negli ultimi tempi sembra che sia ritornato almeno un pò di "mestiere" da parte dei registi scelti per questi blockbuster.

In un cinema dove il supereroismo è ospite irremovibile grazie ai proficui accordi delle major con la Marvel o la DC Comics, ben decise  a portare sullo schermo qualsiasi giustizere in costume mai stampato sulle pagine dei loro fumetti, certo non ci si può aspettare chissà quali "innovazioni" in senso di trama e personaggi, ma almeno che le scene d'azione e l'atmosfera generale sia ben ricreata e godibile, visti anche le centinaia di milioni di dollari spese per produrle.

Esauriti i brand più famosi come i vari "Batman", "Superman" o "Spiderman" (esauriti per modo di dire visto che tra prequel e reboot si continua a riciclare il riciclabile), ci siamo ritrovati poi a guardare film con ammucchiate di personaggi come i più recenti "Batman vs Superman" (in cui in qualche modo ci hanno fatto rientrare anche Wonder Woman) o "Suicide squad", il primo pomposo e estenuante bottone ultradigitale di Zack Snyder e il secondo poco riuscita amalgama di bad boys dove l'unica cosa che spicca sul resto è il fondoschiena perfetto di Margot Robbie e poco altro.

Già più riusciti invece sono stati i vari film con gli "Avengers", seppur più o meno belli dal primo capitolo ai vari "Captain America - Winter Soldier" o "Age of ultron", se non altro con il pregio di prendersi meno sul serio e riuscire più "fanciulleschi" nelle sequenze spaccatutto rispetto al già citato "Batman vs Superman" o il suo predecessore "Man of steel", girati con troppa austera "severità" e altezzosa pretenziosità per quello che alla fine della fiera, sceneggiatura alla mano, resta comunque un soggetto di base adolescenziale come quello dei più cazzari e caciaroni colleghi alla "Iron Man", "Thor" e affini di cui sopra.


Riesce invece a tenere una media di regia e sceneggiatura più alta la saga degli "X-Men", anch'esso liquefattosi in una miriade di prequel e sequel e reboot e spinoff, questi ultimi quasi tutti incentrati sul personaggio di "Wolverine" interpretato da Hugh Jackman che (pare) sia finalmente arrivato al capolinea con l'ultimo "Logan" diretto da James Mangold; oppure nel caso isolato (e più riuscito) di "Deadpool", che punta molto più sull'auto-ironia e situazioni e battute "adulte" rispetto gli altri "X-Movies".

Restano i migliori ovviamente i capitoli diretti da Bryan Singer, regista dell'indimendicato cult poliziesco/thriller "I soliti sospetti", che con furbizia e abile mestiere riesce a inserire defilato argomenti come il razzismo e le politiche repressive dei diritti civili, su tutti gli altri in questo spicca il personaggio di "Magneto", tenace sostenitore della "superiorità mutante" seppur con un passato da reduce di un lager nazista, interpretato ottimamente prima da Ian McKellen e poi nella sua versione più giovane da un altrettanto bravo e ambiguo Michael Fassbender.


Il tutto poi senza dimenticarsi di far divertire e intrattenere il grande pubblico, confezionando questi temi delicati di riflessione umana e sociale dentro un prodotto blockbuster stracolmo di effetti speciali destinato non solo, finalmente, ai fans storici del fumetto ma anche a chi (come il sottoscritto) questi fumetti non li ha mai presi in mano in via sua.

Da citare poi anche il capitolo "X-Men - L'inizio" del regista Matthew Vaughn, già autore dei divertentissimi "Kickass" e "Kingsman - Secret Service", il primo divertente teenager-hero colmo di umorismo ma anche di violente scene action splatter e il secondo invece esilarante "variazione sul tema" dei vecchi James Bond ad ambientazione spionistica; entrambi i film poi girati con uno stile ben riconoscibile oltre alla costruzione ambigua dei personaggi e le loro motivazioni e il meraviglioso uso della colonna sonora durante le scene action più concitate.


In Italia poi non ci siamo fatti mancare nel nostro piccolo la nostra versione di "supereroi tricolore", come nel divertente "Il ragazzo invisibile" del 2014 di Gabriele Salvatores e soprattutto il più recente e di successo "Lo chiamavano Jeeg Robot" di Gabriele Mainetti, con un Superman decisamente più rude e "coatto" interpretato dall'ottimo Claudio Santamaria, eroe per chiamata più che per vocazione (dato che la prima cosa che fa coi suoi poteri e scipparsi un bancomat a mani nude) contrapposto al folle e altrettanto "burino" Luca Marinelli, primo supercattivo arrivato per direttissima dal terrificante "Buona Domenica" di Canale-5, covo di villain confronto al quale l'HYDRA di Captain America o la SETTA DELLE OMBRE di Batman sono soltanto Onlus che fanno la carità ai bambini.


Ma veniamo adesso ai tre titoli super-eroistici che vi consigliamo oggi, tre film di paesi e culture diverse ma che hanno tutti in comune la base di partenza di un mondo e dei personaggi fumettistici con super-poteri a profusione e delle scene action da godersi tutte d'un fiato per un'allegra serata spaccatutto.


SHINOBI (2005 - Ten Shimoyama)
Partendo dal lontano oriente vi consigliamo questo ottimo film diretto da Ten Shimoyama, già autore dei divertenti action/horror "Muscle Heat" e "St. John's Wort", qui impegnato in questo fantasy in costume ambientato all'alba degli shogun giapponesi del 1600.

Nonostante sul suo impero regni la pace ormai da anni, lo shogun teme ancora la forza dei vecchi clan ninja "Koga" e "Iga" e decide così di toglierli di mezzo una volta per tutte facendoli misurare in una lotta mortale all'ultimo sangue mettendoli uno contro l'altro.

I guerrieri di punta dei due clan, addestratisi fin dall'infanzia a scendere in guerra contro l'odiato clan rivale, non vedono l'ora di scendere in campo e darsi battaglia, eccezion fatta per i due leader del gruppo interpretati dalla bellissima Yukie Nakama per i "Koga" e il giovane ma abile guerriero Joe Odagiri per gli "Iga".

Soprattutto quest'ultimo colmo di dubbi decide di intraprendere un viaggio per chiedere spiegazioni direttamente allo shogun in persona, non sapendo però che ormai il clan rivale è sulle sue tracce e lo porterà assieme ai suoi uomini in un terribile e risolutivo scontro finale tra i due gruppi di ninja dotati di abilità sovrannaturali.

Un film spettacolare nelle sue scene d'azione e romanticamente "introspettivo" nel rapporto di amore e odio tra la donna e l'uomo rispettivi capi dei due gruppi di guerrieri, un amore irrealizzabile destinato a finire in tragedia come per i famosi Romeo e Giulietta, al cui seguito però fanno capolino una schiera di ninja dotati di super-poteri e abilità sovrumane che non vedono l'ora di utilizzare per annientare l'odiato nemico.

Ottima la regia e bellissime le musiche di sottofondo di Taro Iwashiro e Ayumi Hamasaki, roboanti quanto serve per le scene più movimentate e di ampio respiro tanto quanto dolci e amaramente tristi nelle scene più intime dove si delineano i rapporti tra i vari personaggi.

Personaggi ognuno con una sua personalità ben definita e spinto da motivazioni specifiche, più o meno nobili come il periodo storico stesso in cui vivono, dove la pace e prosperità dell'impero viene spesso ottenuta in un lago di sangue e mare di violenza per i reietti dei villaggi più poveri al servizio dello shogunato centrale dell'impero.


OFFICER DOWNE (2016 - Shawn Crahan)
Cambiando totalmente genere e paese di provenienza, vi consigliamo questa piccola chicca tutta made in USA diretta da M. Shawn “Clown” Crahan, più famoso forse come ex percussionista degli Slipknot, alle prese con un atipico poliziotto zombie che da anni è ormai l'eroe e giustiziere solitario di Los Angeles.

Poliziotto con le fattezze dell'attore Kim Coates, noto per il ruolo di "Tig" agli affezionati della serie tv "Sons of Anarchy" come braccio destro e amico del capo della famosa banda motorizzata, qui invece impiegato come "arma letale" della polizia nei casi più disparati e disperati nella lotta contro le gangs che infestano la città.

Nonostante venga spesso ferito e crivellato di colpi durante il suo lavoro, il poliziotto viene ogni volta resuscitato e rimesso a nuovo attraverso le menti di un comizio di disabili in stato catatonico a cui è connesso mentalmente attingendo nuova linfa vitale alla bisogna.

Nel suo distretto arriva ovviamente il pivello di turno che avrà da ridire sulla umanità del poliziotto e l'umanità di continuare a sfruttarlo lasciandolo morire e tornare in vita a ripetizione, reprimendo i suoi colleghi che si sono un pò troppo pigramente appiattiti lasciando il duro del lavoro al celeberrimo poliziotto zombie.

Un film divertente e fracassone quanto un videoclip, pieno di personaggi e bande criminali colorate e sganassone come i temibili uomini bestia dei "Fortune 500" oppure la banda armata di suore agli ordini di "Mother Supreme", per dirne alcuni, oltre il temibile e acerrimo nemico "Zen Master Flash", imbattibile e velocissimo guerriero "tecno-ninja" che metterà a dura prova le capacità di resurrezione del super-sbirro protagonista.

Sicuramente un film non molto adatto ai più piccini, dato il linguaggio spinto e le numerose scene splatter (nonchè con un contatore di "orgasmi" per i momenti intimi dell'eroe con la sua fidanzata) ma più che consigliato a chi per una volta va cercando un super-eroe più "terra terra" che sia una via di mezzo tra Wolverine e Freddie Krueger, oltre che con un pizzico di ironia da sbirro alla "Ispettore Callaghan" che non guasta mai.


THE GUARDIANS (2017 - Sarik Andreasyan)
Con questo arriviamo decisamente al film più super-eroistico del trio, visto che è praticamente una versione degli Avengers tutta prodotta dalla madre Russia diretto dal giovane regista armeno Sarik Andreasyan, già autore di alcuni film notevoli come il buon thriller/poliziesco/criminale "American Heist" e il più recente "Earthquake", interessante film drammatico sullo sfondo del terribile terremoto del 1988 in Armenia.

Con questo film Andreasyan cambia decisamente registro buttandosi sull'eroismo action più sfrenato, portando in scena senza tanti preamboli una schiera di super-eroi di cui un ninja dai riflessi sovrumani e due sciabole affilatissime, un monaco guerriero telecinetico, un violentissimo e forzuto licantropo armato fino ai denti e una agilissima donna invisibile amante dell'acqua.

Capitanati dalla sexy soldatessa interpretata da Valeriya Shkirando, il gruppo di X-Men d'oltrecortina si ritroverà ovviamente a fronteggiare la grande minaccia costituita dal loro stesso creatore, lo scienziato mutato in un sovrumano culturista che controlla con la mente i suoi droni da guerra interpretato da Stanislav Shirin.

Film molto divertente nell'incipit iniziale ma che forse si perde un pò nell'action sfasciatutto della sua parte finale, non diversamente quindi dalla maggior parte dei comics-movie all'americana, anche se resta divertente per una volta vedere il cinema russo competere al livello e sullo stesso campo da gioco dei colleghi a stelle e striscie.

Molto buoni gli effetti speciali e il loro utilizzo in generale, specie nella creazione e presentazione del team super-eroistico, tra i quali non spicca nessun attore in particolare per bravura ma ognuno fa dignitosamente la sua parte portandosi a casa comunque il sei politico per averci provato.

Una buona prova quindi per il regista Andreasyan che dimostra di avere buon occhio e talento per i blockbuster in super-costume, anche se forse necessiterebbe di qualche aiuto in più in fase di montaggio e scrittura della sceneggiatura che da una parte sembra promettente in certi argomenti, seppur risolvendosi al solito nel tripudio di effetti speciali che tanto piace allo spettatore tipo dei film fumettari.


SPERIAMO OGGI DI AVER STIMOLATO MAGARI UN PUBBLICO UN PO' PIU' GIOVANE O "CASUALONE" DEL SOLITO PER QUESTO CHE E' UNO DEI GENERI DI FILM CHE PIU' INCASSANO NEI CINEMA DI QUESTI TEMPI, ALCUNI AHIME' FATTI MALISSIMO E SCRITTI E DIRETTI CON I PIEDI DA REGISTI SOPRAVVALUTATI E INCAPACI... ALTRI GIA' FATTI PIU' DIGNITOSAMENTE CON IL RISPETTO SE NON ALTRO DEL MINIMO SINDACALE DEL MESTIERE CINEMATOGRAFICO, VERAMENTE POCHI COMUNQUE RIESCONO AD ELEVARSI IN SCENEGGIATURA DALLA BASE FONDAMENTALMENTE "ORMONALE", MUSCOLARE E INTELLETTUALMENTE ADOLESCENZIALE TIPICA DEI FUMETTI DI GENERE SUPER-EROISTICO, SALVO RARISSIME ECCEZIONI.

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Articolo pubblicato il 04/05/2017