Un UFO a Casale Monferrato (AL)

Il 16 aprile 1974, due coniugi casalesi descrivono l’avvistamento di un misterioso velivolo, con equipaggio scafandrato

Nella notte fra il 15 e il 16 aprile 1974, a Casale Monferrato (AL), i signori Bellingeri, marito e moglie, poco prima dell’una di notte tornano a casa da una festa. Arrivati alla loro abitazione, la vedono sovrastata da un velivolo luminoso.


Quando i Bellingeri raggiungono il cancello, il velivolo scende a precipizio per poi bloccarsi all’improvviso a circa 15 metri sopra di loro. Possono così considerarlo con attenzione: una cupola trasparente, illuminata all’interno che presenta alla base un qualcosa di circolare, nero, che ruota lentamente in tondo, con alcune luci colorate, anch’esse in lenta rotazione.


Nella cupola si trovano tre o quattro individui, vestiti con uno scafandro e che indossano dei caschi – simili a quelli degli astronauti – con pareti opache che non permettono di scorgere niente all’interno. Uno è munito di una struttura che ricorda il respiratore dei sommozzatori.


L’atteggiamento di questi individui scafandrati verso i coniugi Bellingeri appare indifferente.


Ad un certo momento, l’individuo che appariva più vicino a loro e quindi meglio visibile, ha cominciato a compiere un moto orizzontale della “testa”, verso destra e sinistra. Nello stesso tempo, dalla parte inferiore del velivolo sono apparse delle vampe come di fuoco, che preludevano al decollo, avvenuto ad altissima velocità e accompagnato da un notevole spostamento d’aria.


Questa è la descrizione dell’avvistamento avvenuto a Casale Monferrato come riportata nel libro di Moreno Tambellini, intitolato “Alieni in Italia. 50 anni di incontri ravvicinati: 1945-1995” (Edizioni Mediterranee, Roma, 1996).


Ulteriori informazioni su questo avvistamento casalese si trovano negli articoli coevi de “La Stampa” del 17 aprile e di “Stampa Sera” del 23 aprile 1974.


L’avvistamento dei coniugi Bellingeri (Mauro, di 26 anni, comproprietario di un’azienda produttrice di imballaggi di legno, e sua moglie Carla Faré) è avvenuto nella sera del lunedì di Pasqua, nella frazione di Santa Maria del Tempio.


Il loro avvistamento non è stato unico: «Alla stessa ora, Enrico Giaroli, 23 anni, figlio di un noto dentista di Casale, osservando con un binocolo dal balcone di casa, via Liutprando, il cielo molto terso, ha notato, in direzione di Santa Maria del Tempio, il disco volante. Il Giaroli ha chiamato il padre, anch’egli dilettante di astronomia, il quale ha confermato che si trattava di un «qualcosa» che non era certamente un aeroplano» (“La Stampa”, 17 aprile 1974).


Pare da sottolineare l’elevato numero di segnalazioni che hanno fatto seguito alla prima, da parte di persone affidabili e, in precedenza, scettiche, e che queste segnalazioni hanno ottenuto un certo credito da parte delle autorità.


Lo scrive l’articolo «Casale: aerei militari a caccia di “Ufo”»:


Casale Monf., 23 aprile.


Sono dischi volanti gli oggetti misteriosi avvistati alla periferia della città? Cresce il numero delle persone che rispondono di sì alla domanda, e si tratta di persone «attendibili», che prima di vedere gli «Ufo» sopra la propria testa non credevano che esistessero. L’Arma dei carabinieri sta conducendo da qualche giorno un’indagine affidata ad elementi specializzati, giunti appositamente da Roma. Anche l’Aeronautica Militare pare sia interessata agli avvistamenti degli oggetti sconosciuti, e lo confermerebbe l’intensificata attività di reattori da caccia che sorvolano a bassa quota la zona; questa sarebbe sorvegliata anche con radar e con altri apparecchi di controllo. […]


Domenica sera è stata la volta del ragionier Marco Tomasone, che era in compagnia della moglie e del figlio. Il Tomasone s’è affrettato ad avvertire un amico, esperto fotografo dilettante, il quale è accorso con cavalletto, macchina fotografica, esposimetro e tutto il necessario per fissare sulla pellicola l’«Ufo», che era fermo a 300 metri di distanza e ad una quota presumibile di 50 metri.


Sul luogo, chiamate dal Tomasone, sono arrivate altre persone, ma prima che il fotografo dilettante potesse far scattare l’obiettivo, il disco volante (che non aveva luci a bordo) è partito di scatto.


Si aggiungano infine sei torinesi, capitanati da Silvio Davier che, avvistato il misterioso oggetto, hanno subito telefonato ai carabinieri, peraltro già avvertiti dal Tomasone.


Ora un gruppo di giovani casalesi, appassionati di astronomia, ha deciso di battere la zona di Santa Maria del Tempio nelle ore notturne e soprattutto nelle serate estive, che sembrano essere le prescelte dai dischi volanti.


La notizia di avvistamento di « Ufo » nel cielo casalese si è sparsa rapidamente e ieri sera un agricoltore ha avvertito i carabinieri che un disco volante era atterrato in un bosco presso la frazione di Terranova. Le ricerche finora compiute non hanno permesso di rilevare tracce del passaggio di un oggetto misterioso. (m. v., in “Stampa Sera”, 23 aprile 1974).


Il libro di Tambellini presenta un centinaio di casi tratti dagli archivi delle organizzazioni che studiano gli UFO in Italia (Sezione Ufologica Fiorentina, Centro Ufologico Nazionale, Centro Italiano Studi Ufologici, Centro Ricerche Ufologiche S.H.A.D.O). Li ha accuratamente selezionati e documentati in modo da presentare soltanto eventi concreti e chiaramente memorizzati dai protagonisti e mai visioni, autosuggestioni mistiche, allucinazioni o travisamenti fantastici di fatti assai più banali, come sottolinea nella sua prefazione Gianfranco de Turris.


Tutte queste considerazioni mi hanno indotto a rievocare questo episodio piemontese di “incontri ravvicinati”, senza la pretesa di esprimere conclusioni definitive su questo argomento.

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Articolo pubblicato il 08/05/2017