Il 43° G7 a Taormina tra 17 giorni.

Un evento molto impegnativo per la presidenza italiana.

Dal 26 al 27 maggio 2017 Taormina accoglierà il 43° G7 che in realtà è un G6 in quanto la Russia non può partecipare per le note sanzioni comminate per la  sua guerra in Ucraina; in compenso saranno presenti Jean Claude Juncker presidente della Commissione e Donal Tusk presidente del Consiglio Europeo.

Ben 4 dei 7 leader partecipano per la prima volta: Paolo Gentiloni – Italia, Emmanuel Macron – Francia, Theresa May – Regno Unito, Donal Trump - Stati Uniti, mentre erano già presenti nelle passate edizioni Justin Trudeau – Canada, Angela Merkel – Germania, Shinzo Abe- Giappone.

La scelta della Sicilia è stata  motivata dal Governo con la volontà di tener viva l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale e dei leader sulla vicenda delle migrazioni e dei profughi; il programma dell'evento con il relativo logo sono stati presentati a Taormina il 22 ottobre 2016.

Molte sono le tematiche sul tappeto che saranno valutate nei due giorni del Summit, a partire dalla finanza per arrivare alle migrazioni, ma una in particolare dovrà necessariamente arrivare a conclusioni condivise: la distribuzione del reddito mondiale.

Una distribuzione sempre più iniqua del reddito non è solo un problema etico e di uguaglianza, ma è un problema economico reale che è alla base di molte delle problematiche attuali. La dinamica che ha lentamente concentrato il reddito nella parte più ricca della popolazione ha colpito maggiormente la classe media, spina dorsale delle economie di mercato più mature, facendone crollare i consumi e con essi la domanda aggregata con i conseguenti problemi.  

Questa crescente disuguaglianza, insieme con la crisi e la lunga recessione, ha comportato la perdita di fiducia nella maggior parte della popolazione, che guarda ora al futuro con timore e non più con speranza, favorendo anche la nascita di movimenti populistici e/o estremistici pericolosi. Questo spiega perché, anche in un periodo di tassi di interesse a zero e di prezzi in stallo da tempo, i consumi e gli investimenti  diano solo risibili segnali di ripresa.

Per quanto riguarda la sicurezza di un evento così appetibile per i vari terroristi, le forze in campo sono colossali sotto tutti gli aspetti. Forse può essere un motivo di preoccupazione in più averli collocato in Sicilia, dove la mafia potrebbe avere collusioni con frange terroristiche, ma la scelta è stata voluta proprio per dimostrare che siamo in grado di garantire la sicurezza e non abbiamo paura dei soggetti sopra indicati.

Ovviamente ci sono molte limitazioni per la cittadinanza e la circolazione con la creazione di 3 aree speciali: una area ad accesso riservato, una Zona di massima Sicurezza e le restrizioni sul versante marittimo.

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Articolo pubblicato il 09/05/2017