Torino. Ugo Pagliai e Melania Giglio con la Polledro:”Il Werther di Pugnani”

Sabato 13 maggio, ore 21 al Conservatorio Giuseppe Verdi, “Prima assoluta” della nuova edizione critica a cura di Simone Laghi, per la regia di Daniele Salvo

Il penultimo concerto della stagione 2016-2017 dell’Orchestra da Camera “Giovanni Battista Polledro” coniuga musica, letteratura e teatro: al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino il prossimo 13 maggio alle 21 verrà eseguito il melologo Werther del compositore e violinista torinese Gaetano Pugnani (1731-1798).

I giovani talenti della Polledro, diretti dal M° Federico Bisio, daranno vita a un autentico evento con protagonista un “grande” del teatro italiano: Ugo Pagliai, nel ruolo di voce recitante insieme con Melania Giglio, per la regia di Daniele Salvo.

Sono passati circa vent’anni dalla pubblicazione del celebre romanzo di Johann Wolfgang Goethe I dolori del giovane Werther (1774), quando Pugnani decide di comporre il melologo a esso ispirato.

Appena terminata la stesura, la prima esecuzione avviene a Torino. Di quella mitica serata scrive nei suoi Souvenirs il compositore Felice Blangini (1781-1841), che racconta di un Pugnani talmente infervorato nella direzione dell’opera da giungere persino a sparare un colpo di rivoltella nel momento in cui Werther, nella sequenza del romanzo, si toglie la vita. Il pubblico, inquietato dal gesto, arriva a ritenere che il compositore sia impazzito, riporta Blangini.

Quello che si ascolterà il 13 maggio è in qualche modo un inedito: l’Orchestra Polledro, infatti, eseguirà in “prima assoluta” la partitura nella nuova edizione critica a cura del musicologo Simone Laghi, con i testi goethiani indicati dallo stesso Pugnani in una sorta di programma di sala, recentemente ritrovato e pubblicato da Alberto Basso, massimo studioso della storia musicale subalpina, nonché autore di saggi fondamentali su Johann Sebastian Bach.


Il lavoro di ricostruzione filologico-musicale è stato condotto sulle uniche fonti manoscritte superstiti, conservate  presso la Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna.

Pugnani nasce a Torino, ma la famiglia è originaria di Cumiana, nella bassa pianura pinerolese. A suo tempo è stato apprezzato sia come autore che come virtuoso dell’archetto: numerosi viaggi e tournée a Parigi e a Londra faranno di lui una vera e propria star europea.

Compositore sia cameristico che sinfonico, adolescente già suonava nell'orchestra del Teatro Regio di Torino. Dopo un periodo di formazione a Roma, nel 1752 è di ritorno nel Regno sabaudo, dove diventa primo violino della Cappella Reale, di cui sarà poi direttore nel 1770.

Dalla posizione raggiunta è anche insegnante e maestro di numerosi talenti della scuola violinistica piemontese, tra cui lo stesso Giovanni Battista Polledro (1781-1853).

Nel concerto-spettacolo del 13 maggio a dar voce ai tormenti del giovane eroe preromantico sarà Ugo Pagliai, volto-simbolo degli sceneggiati televisivi degli Anni ’70, come Il segno del comando di Daniele D’Anza (con lui, Carla Gravina, Rossella Falk e Massimo Girotti), prodotto e messo in onda dalla RAI nel 1971.

Attore teatrale a tutto tondo, non ha mancato, lungo la sua pluridecennale carriera, di partecipare a film e produzioni radiofoniche di successo e soprattutto a importanti spettacoli di teatro televisivo, genere oggi praticamente sparito dai palinsesti, ma un tempo fiorente e ricco di capolavori.

Accanto a lui l’attrice Melania Giglio, sulle scene dal 1994, diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta allora da Luca Ronconi, l’indimenticabile Maestro con cui ha lavorato in straordinari allestimenti di testi classici e contemporanei, soprattutto al Piccolo di Milano.

Tra le più significative attrici italiane della sua generazione, ha preso parte in ruoli di primo piano a spettacoli delle più rilevanti compagnie private (Teatro Eliseo, diretto da Giuseppe Patroni Griffi; Teatro degli Incamminati, diretto da Franco Branciaroli) e pubbliche (Teatro Greco di Siracusa).

Sempre allievo di Ronconi, di cui è stato assistente e collaboratore drammaturgico allo Stabile torinese, il regista e attore Daniele Salvo, formatosi successivamente alla Royal Shakespeare Company di Stratford-upon-Avon e al Teatro di Roma. Interprete e creatore raffinato e originale, ha lavorato con i più importanti attori italiani, divenendo il riferimento artistico di Giorgio Albertazzi, nell’ultima fase della sua straordinaria vita teatrale. È autore di alcune tra le più apprezzate regie di testi tragici greci andati in scena a Siracusa e di opere shakespeariane al Globe Theatre di Roma.

“Rispetto al resto della stagione, più tradizionale dal punto di vista formale, l’appuntamento del 13 maggio è, invece, un’interessante variante, che ci riporta alle origini della nostra mission artistica e culturale: dare spazio e suono a musicisti e opere caduti ingiustamente nell’oblio, che spesso ci riservano, come nel caso del Werther, la sorpresa di riscoprire gioielli di creatività musicale.

E tanti ce ne sono ancora che meriterebbero l’attenzione degli addetti ai lavori e del pubblico. Ma su questo tema l’Orchestra Polledro è un cantiere aperto e attivo più che mai” commenta il Maestro Bisio.

Maggiori informazioni sul sito dell'Orchestra Polledro www.orchestrapolledro.eu, su Facebook alla pagina “Orchestra Polledro” e Twitter: @Polledro.

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Articolo pubblicato il 10/05/2017