Pianeta Toro - Tempo di raduni e di mercato
Il "Fila" (Gazzetta dello Sport)

L'Opinione: a cura di Francesco Venchi

Lunedì 10 luglio p.v., alle h. 17 si riapriranno le porte del rinato ed amatissimo “Filadelfia” per ricevere il Toro di Sinisa Mihajlovic all’inizio della nuova stagione, e accogliere i 3.800 tifosi, il max consentito, che vorranno salutare i loro beniamini.

Non si può dire assolutamente che quello di lunedì 10 luglio sarà il Toro che si cimenterà nel prossimo campionato perché, oltre all’acquisto di Sirigu, ottimo goalkeeper tornato in Patria dopo anni vittoriosi trascorsi nel PSG e un’ultima appendice in terra iberica, non si sono ancora concretizzati quei trasferimenti che sono oggetto di ipotesi giornaliste o aspirazioni dei tifosi.

La partenza di Joe Hart, ampiamente prevista, imponeva la scelta del suo sostituto e l’arrivo di Salvatore Sirigu ha colmato la lacuna, ma il reparto che più aveva mostrato pecche, e cioè la difesa, è ancora un cantiere aperto, se si eccettua l’arrivo del giovane e promettente brasiliano Lyanco. Parole tante, ipotesi suggestive, sogni destinati a rimanere tali, ma affari concreti ancora tutti da realizzare.

Si è tanto parlato di Paletta, giocatore che personalmente non mi convince, sia perché non più giovanissimo, sia perché non possiede la stoffa del leader, come lo è stato Glik. Inoltre spero ardentemente che l’interessamento dello Zenit per Bonifazi, tornato alla base dopo un ottimo campionato disputato alla Spal, rimanga tale; gli 8 milioni offerti per il forte difensore di Toffia, rappresentano uno specchietto per le allodole, perché tra qualche anno il cartellino di Bonifazi potrà benissimo lievitare a 20 milioni di Euro.   

Il mercato del Toro ruota interamente sul Gallo Belotti. Il Chelsea di Antonio Conte sembra l’ultimo pretendente del fortissimo centravanti del Toro che continua ad annoverare estimatori, l’ultimo dei quali Josè Altafini. Bisognerà vedere se la società inglese sarà veramente disposta a sborsare i 100 milioni di Euro della clausola rescissoria posta dal Patron Cairo.

Con 100 milioni di Euro in cassa, oltre ad altri 30 - 35 milioni rivenienti dalle cessioni di Bruno Peres alla Roma e di Maksimovic al Napoli, il Presidente Cairo e Petrachi avrebbero ampi margini di manovra per costruire una signora squadra, che possa finalmente ambire alla conquista, almeno, di un posto in Europa.

Il Toro può  contare su elementi validissimi e di prospettiva, che sarebbe un vero peccato lasciar partire, e mi riferisco ai vari Zappacosta, Barreca, Benassi e Baselli, tutti nel giro della Nazionale.

In questi ultimi giorni è circolata voce di un clamoroso ritorno nella casa granata di Alessio Cerci, che in coppia con Ciro Immobile, ci aveva fatto sognare. Indimenticabile il suo gran gol nella partita del 13 aprile 2014 contro il Genoa; il Toro era sotto per 0-1, poi al 47° della ripresa pareggiava con Ciro Immobile, e al 48° si portava in vantaggio per 2-1 con Cerci che scaricava una botta con il sinistro, che si insaccava nell’angolino della porta difesa da Perin.

Nonostante l’infelice uscita della moglie di Cerci, che definì come approdo in una grande squadra, il trasferimento del marito dal Toro nell’Atletico Madrid, la maggioranza del popolo granata sembra aver perdonato  lo scivolone della signora, ma nel medesimo tempo, si nutrono dubbi sull’utilità dell’operazione.

Anche se il raduno è alle porte, c’è ancora tempo per definire i vari trasferimenti. Quello che auspica la gente granata è che il Presidente Cairo mantenga le promesse fatte a suo tempo, e cioè di voler costruire un Toro più forte. I granata non devono più accontentarsi di vivacchiare a metà classifica, ma devono lottare per la conquista di qualcosa d’importante, che manca ormai da troppo tempo, e la conquista dell’Europa dovrebbe rappresentare l’obiettivo minimo della prossima stagione.

 

Francesco Venchi

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 10/07/2017