Caposaldo della cinematografia americana, la commedia con Dustin Hoffman e Anne Bancroft dalla straordinaria colonna sonora compie cinquant’anni
Anno: 1967
Titolo originale: The Graduate
Paese: USA
Durata: 105 minuti
Genere: Commedia
Regia: Mike Nichols
Soggetto: Charles Webb (romanzo)
Sceneggiatura: Calder Willingham, Buck Henry
Cast: Dustin Hoffman, Anne Bancroft, Katharine Ross, William Daniels, Elizabeth Wilson, Murray Hamilton
Un ragazzo è su un aereo in fase di atterraggio, un’espressione imperscrutabile; poi iniziano le prime note di The Sound of Silence e mentre scorrono i titoli di testa lo seguiamo scivolare sulla scala mobile dell’aeroporto, meditabondo, gente frettolosa che gli passa accanto. Indimenticabile sequenza iniziale di un film altrettanto epocale, nelle prime immagini de Il laureato di Mike Nichols sono già nascosti tutti i temi toccati da un film uscito cinquant’anni fa che segnò una svolta nel cinema americano, manifesto della cosiddetta “New Hollywood” e di una nuova generazione.
Benjamin Braddock (Dustin Hoffman) è un rampollo della upper class americana, tornato a casa dopo essersi laureato. L’insoddisfazione e l’insofferenza per il mondo borghese dei genitori si fanno presto sentire, e il ragazzo inizia una relazione con la moglie di un socio del padre, Mrs. Robinson (Anne Bancroft), molto più matura di lui, finché non conoscerà la figlia Elaine (Katharine Ross).
Alla fine degli anni Sessanta Hollywood visse una vera e propria rivoluzione, nata dalla crisi del cinema delle majors, minacciate dalla crescente diffusione del successo della televisione e dall’affermarsi delle produzioni indipendenti, più vicine ai gusti di un pubblico sempre più giovane. Così, una nuova generazione di registi, sceneggiatori e attori rinfrescarono il cinema americano, portando alla ribalta nuovi temi, generi e modelli divistici, pur senza rompere completamente con il passato dal punto di vista stilistico (come invece stava succedendo in Europa con le varie nouvelle vague).
Il laureato è un perfetto esempio di questo rinnovamento; Benjamin è giovane e si sente distante ed estraneo dal mondo dei genitori, una frattura generazionale che Nichols (vincitore di un Oscar e un Golden Globe per la miglior regia) cattura magistralmente. Lo fa sottolineando l’alienazione del ragazzo in sequenze geniali, come la lunga soggettiva di Benjamin in piscina sott’acqua, dal punto di vista della maschera da sub, immersa in un silenzio eloquente che indica in maniera impeccabile l’incomunicabilità con quegli adulti che lo espongono come un trofeo quando lui vorrebbe solo starsene in camera sua.
Nel film, uscito negli Stati Uniti nel dicembre del 1967, si intravede chiaramente un’anticipazione dei fermenti giovanili che si scateneranno di lì a pochi mesi, nonostante sia una commedia senza troppe implicazioni politiche; Benjamin non è ancora un ribelle del ’68 che tenta di cambiare il mondo, ma le ultime sequenze, quella in chiesa e l’ultima, liberatoria, con i due giovani sull’autobus, un finale molto aperto, è comunque una coraggiosa rottura con il conformismo della società adulta che proprio in quegli anni veniva messo in discussione dalle rivolte studentesche e dalla controcultura.
La franchezza con cui è trattato il tema del sesso e l’utilizzo massiccio di musica pop, due elementi chiave del nuovo cinema americano, sono entrambi nel dna de Il laureato.
La colonna sonora di Simon & Garfunkel (insieme a pezzi strumentali di Dave Grusin) è semplicemente indimenticabile nonché inscindibile dalle immagini del film, tanto che è impossibile ascoltare Mrs. Robinson senza rivedere Anne Bancroft che si spoglia disinvolta davanti a un imbarazzato Benjamin.
Dustin Hoffman (che pur interpretando un ventunenne aveva già trent’anni, solo sei in meno della Bancroft) fu consacrato universalmente dalla sua interpretazione sobria e controllata di Benjamin, incarnazione di un diverso tipo di protagonista, che si inscrive nel nuovo modello di divo della New Hollywood, non più John Wayne e Clark Gable, ma Hoffman, Al Pacino e Robert De Niro.
L’attore venne candidato al premio Oscar come miglior attore protagonista, come la splendida Anne Bancroft e Katharine Ross. Inizialmente il ruolo di Mrs. Robinson venne proposto a Doris Day, più anziana, la quale rifiutò. Per fortuna, viene da pensare, poiché nonostante la bravura della Day in altre pellicole, l’ironia e la malizia del personaggio, con lei, non sarebbero mai venute fuori come invece è successo con l’interpretazione di Anne Bancroft, rimasta nella memoria collettiva come tentazione proibita.
Il laureato riscosse un enorme successo, ed è diventato presto un film di culto, citato, rivisitato e parodiato in diverse occasioni, Vizi di famiglia di Rob Reiner e l’inizio di Jackie Brown di Tarantino per nominarne due.
Una storia brillante e, per l’epoca, sovversiva, interpreti sublimi diretti con maestria, ironia e ritmo e una colonna sonora straordinaria sono gli elementi che fanno de Il laureato un punto altissimo della storia del cinema, ancora oggi da rivedere con immutato entusiasmo e divertimento.
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Articolo pubblicato il 29/07/2017