“Prima di domani” – dramma con e per adolescenti

Filmetto drammatico adolescenziale estremamente lento e dal finale scontato

Anno: 2017 

Titolo originale: Before I Fall

Paese: USA

Durata: 99 minuti 

Genere: Drammatico

Regia: Ry Russo-Young

Soggetto: Lauren Oliver (romanzo)

Sceneggiatura: Maria Maggenti

Cast: Zoey Deutch, Halston Sage, Jennifer Beals, Logan Miller, Elena Kampouris

Da un bestseller del 2010 dell’autrice americana Lauren Oliver è tratto Prima di domani, teen movie indipendente di genere drammatico diretto dalla regista Ry Russo-Young, presentato al Sundance Film Festival lo scorso gennaio.

Samantha Kingston si sveglia e vive quella che dovrebbe essere una giornata speciale della sua vita perfetta, con le sue amiche popolari e il suo bellissimo ragazzo, finché, dopo una festa finita diversamente da come pensava, ha un incidente in auto e muore. Si risveglia e si accorge di rivivere lo stesso giorno, e così succede per diverse volte, finché capirà quali scelte dovrà cambiare per uscire dall’incubo e tentare di ribaltare l’esito finale.

Un protagonista intrappolato in un loop temporale in cui è forzato a rivivere lo stesso momento fino alla svolta che gli permetterà di uscirne non è certo un materiale narrativo innovativo per il cinema o per la televisione, a partire da Ricomincio da capo di Harold Ramis con Bill Murray e recentemente alla base di 2:22 – il destino è già scritto, recensito qui da Civico20News.

Se a questo aggiungiamo il fatto che il romanzo da cui è tratta la pellicola è di genere young adult, ovvero rivolto agli adolescenti, target a cui è inevitabilmente indirizzata anche la trasposizione cinematografica, ci si può già fare una vaga idea di come sarà il film.

Ma se è vero che in estate, a causa della scarsità di uscite in sala e complice la maggiore voglia di evasione, ci si accontenta un po’ di più, ci si aspetta almeno che il film in quanto tale intrattenga. Purtroppo, Prima di domani, che sarebbe potuto essere un filmetto più o meno gradevole per perdere un’ora e mezza in vacanza prima di tornare in spiaggia, è di una lentezza tale che quasi si fatica ad arrivare alla fine della prima mezz’ora.

La ripetitività è chiaramente insita nello spunto narrativo, ma c’è modo e modo di raccontarla. Se la scoperta della protagonista del suo rivivere la stessa giornata viene seguita dalle stesse identiche immagini, ripetute uguali senza un minimo di sintesi o di vitalità, il rischio di annoiare lo spettatore è quasi certo.

La storia tocca alcuni temi, come il bullismo (di cui la protagonista non è vittima ma passiva artefice), la crudeltà di alcuni ambienti scolastici, il classico bisogno di trovare il proprio vero io - tutto filtrato verosimilmente con il bulimico utilizzo di social network e tecnologia a base della vita dei giovanissimi di oggi - che pur non essendo nemmeno loro particolarmente originali regalano comunque alla vicenda un minimo di spessore e dignità. E questo è probabilmente l’unico punto di forza di Prima di domani.

Quando il film ingrana la seconda e sembra esserci una svolta in grado di permettere a chi lo guarda di tenere gli occhi aperti (appassionarsi è troppo, se si hanno più di quindici anni), il finale appare subito ovvio anche allo spettatore meno allenato, e puntuale arriva così come ce lo siamo immaginati. Fine.

Per fortuna mancano indugi filosofeggianti sul perché e per come, altrimenti sarebbe risultato davvero insopportabile, invece che solamente noioso.

I vari interpreti (la protagonista Samantha è impersonata dalla bella Zoey Deutch e nel cast è presente Jennifer Beals nei panni della madre), pur a loro agio nelle parti sono visibilmente più adulti degli adolescenti che devono interpretare, dettaglio che non concorre per niente alla buona riuscita del film.

 

A chi ha meno di vent’anni e poca esperienza di visione cinematografica, (forse) può piacere; per il ritratto della vita scolastica dei teenager, per il massiccio utilizzo di musica pop e per una storia anche sentimentale. Gli altri, o almeno quelli che non si arrenderanno dopo i primi venti minuti, lo dimenticheranno subito dopo averlo visto.

 

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Articolo pubblicato il 08/08/2017