“Wish Upon” – attenzione ai desideri

Horror fluido e avvincente diretto dal regista di “Annabelle”

Anno: 2017 

Titolo originale: Id.

Paese: USA

Durata: 90 minuti

Genere: Horror

Regia: John R. Leonetti

Sceneggiatura: Barbara Marshall

Cast: Joey King, Ryan Philippe, Ki Hong Lee, Sidney Park, Shannon Purser, Sherilyn Fenn

Nella stagione estiva è noto che le uscite al cinema siano poche e non troppo rilevanti, con una predilezione per il genere horror. A questa categoria appartiene Wish Upon, produzione americana interpretata da Joey King e diretta da John R. Leonetti, già regista di Annabelle e direttore della fotografia di molte pellicole dell’orrore.

Clare ha diciassette anni e da bambina ha assistito all’inspiegabile suicidio della madre, evento che popola ancora i suoi incubi. A scuola ha pochi amici e la vita con il padre, che vende oggetti trovati nella spazzatura, non è delle migliori. Proprio il padre un giorno le regala una scatola musicale con delle scritte in antico cinese, che secondo una traduzione parziale dichiarano l’oggetto in grado di esprimere sette desideri. Clare ne esprime uno senza pensarci, e viene esaudito, così come gli altri. La vita della ragazza migliora improvvisamente, ma le persone intorno a lei muoiono tragicamente all’avverarsi di ogni desiderio. È una coincidenza oppure no?

Il tema dei desideri avverati e del prezzo, solitamente alto e sanguinoso, da pagare è già stato ampiamente visitato dal cinema horror, con esiti più o meno riusciti. Wish Upon di certo non brilla per originalità, ma è un film ben fatto e scorrevole che invoglia ad arrivare al finale e non delude.

In fondo, ci viene naturale pensare durante la visione, la protagonista non desidera altro che una vita migliore, un padre di cui non vergognarsi e un pizzico di popolarità in più, amore compreso. Risulta quindi semplice immedesimarsi in Clare e seguire con apprensione gli sviluppi terribili della sua vicenda. Sviluppi piuttosto ovvi e prevedibili, costruiti però in modo da risultare credibili e non troppo iperbolici, come troppo spesso succede nel cinema dell’orrore.

Soprattutto, Wish Upon ha l’ottima qualità di non eccedere con esagerazioni di mostri, fantasmi e affini che sbucano dal buio pur di spaventare lo spettatore, nonostante il chiaro spunto soprannaturale. Il male c’è, ma non si vede, ma non per questo è meno spaventoso. La paura che riesce a scaturire ha cause più psicologiche che fotografiche.

La fatalità delle conseguenze dei desideri di Clare, di cui saranno vittime le persone a lei vicine, e l’agghiacciante quotidianità delle circostanze in cui avvengono ricordano le numerose ineluttabili scomparse dei vari Final Destination.

L’americana Joey King, parecchio somigliante a una giovane Rachel Weisz, è l’attrice diciottenne dalla lunga e nutrita filmografia (l’abbiamo già vista alle prese con l’horror in L’evocazione – The Conjuring) che interpreta la protagonista Clare, con una performance asciutta ma convincente. Benché Wish Upon non sia in tutto e per tutto un film adolescenziale, la sua giovane età e la parziale ambientazione scolastica sarà un’inesorabile calamita per un pubblico più giovane.

Un irriconoscibile Ryan Philippe, ex idolo adolescenziale, appare nei panni dapprima dimessi poi più affascinanti del padre di Clare. Segnaliamo, nel cast, la breve apparizione della Sherilyn Fenn di Twin Peaks, destinata a uscire presto di scena.

La musica, mai soverchiante ma attenta a sottolineare i passaggi di maggior tensione, è curata dal duo Tomandandy, veterani di colonne sonore horror, tra cui The Covenant e due capitoli di Resident Evil.

 

Un buon film horror dalla trama già vista ma comunque ben realizzato, che non spaventa ma intrattiene per tutta la sua durata, sostenuto da ottime interpretazioni.


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Articolo pubblicato il 13/08/2017