Punti di vista - Parte 4

Film in soggettiva, ovvero quando il Cinema passa dagli occhi dei protagonisti

Per l'ultimo articolo di questo poker dedicato ai film in soggettiva, dopo la scorsa settimana con tre film "sperimentali" e da approcciare non a cuor leggero, abbiamo deciso di "alleggerire" puntando a consigliarvi tre film di genere su questo tema.

Possiamo rifarci alla nostra stessa rivista andando a ripescare il divertente Hardcore!, film action scoppiettante come un videogame sparatutto e risollevato da una grande interpretazione di Sharlto Copley.

Un Copley straordinario, già lanciatissimo dopo il successo internazionale di "District 9" che lanciò poi altresì anche la carriera di Neill Blomkamp, attore per il quale ad oggi dobbiamo ahinoi confermare la cancellazione del suo seguito di "Alien", quinto capitolo della saga che doveva essere ambientato cronologicamente dopo il secondo diretto da James Cameron.

Non che la visuale in soggettiva debba per forza essere garanzia di un buon film, intendiamoci... anzi esistono anche esempi di ottime sequenze in soggettiva all'interno di film pessimi.

Uno su tutti ad esempio il celeberrimo film/videogame "Doom", deludente trasposizione cinematografica dello storico sparatutto in prima persona con il talento (sprecato) dell'ottima Rosamund Pike e il famoso ex-wrestler Dwayne "The Rock" Johnson.

Il film, un fiacco minestrone di zombie dopati/mostri assortiti e fantascianze futuristica spicciola molto male amalgamata, resta comunque come piccolo ricordo quei 5 minuti in soggettiva verso la fine del film davvero ben diretti e divertenti, lasciando lo spettatore stupefatto a chiedersi perchè diamine non abbiano realizzato tutto il film (o almeno altri spezzoni) in egual maniera anche per emulare meglio il suo spirito da gioco.

Da ricordare (molto poco) c'è anche poi la serie infinita dei film in soggettiva (da videocamera) della serie "Paranormal Activity".

Una serie di cui forse il primo era interessante (specie per gli incassi, costato 15.000 dollari a fronte di incassi per oltre 100 milioni) ma ora che ad oggi è arrivato (tra seguiti e spinoff come "Paranormal Activity: Tokyo Night") a sette capitoli di una saga già stanca e stantia quando era alla seconda puntata.

Ma passiamo ora a film decisamente più riusciti (se non almeno più godibili) per una serata senza tanto impegno ma all'insegna del puro cinema d'intrattenimento.


END OF WATCH - TOLLERANZA ZERO (2012 - David Ayer)
Interessante POV poliziesco interpretato dalla riuscita coppia di sbirri Jake Gyllenhaal e Michael Peña, agenti di pattuglia tra le riottose e malfamate strade nei ghetti di di Los Angeles.

Una città degli angeli che nei suoi quartieri più poveri diventa in tutto e per tutto simile a una zona di guerra.

Guerra che vede coinvolti i due protagonisti con un gruppo in ascesa di spacciatori che giurano vendetta dopo un raid dei poliziotti dopo il quale il boss della banda e la sua signora rimangono umiliati.

Molto ben alternato il montaggio delle varie scene e sequenze alternato tra il lavoro di strada dei due poliziotti, il cameratismo e la vita da caserma all'interno del distretto e infine gli scorci di vita personale dei due protagonisti.

Sempre interessante la sempre assolata L.A. divisa in etnie criminali perennemente in lotta per il controllo animale del "territorio" dello spaccio e la prostituzione, novella Babele d'eterna incomprensione e guerre raziali pronte ad esplodere da un istante all'altro.

Un film non troppo sfaccettato forse sotto il profilo "psicologico", coi poliziotti tutti buoni e bravi e uniti compatti contro un mondo del crimine un pò troppo "semplificato"; ma che risulta comunque gradevole alla visione come semplice poliziesco girato in soggettiva e macchina a mano interamente in digitale.


HOTEL INFERNO (2013 - Giulio De Santi)
In questo caso siamo di fronte a un bel film in soggettiva estremamente splatter finalmente tutto italiano.

Nei panni di un killer ingaggiato da un misterioso cliente al telefono per far fuori una felice coppietta in un hotel, ben presto la storia prende tutta un altra piega diventando una giostra di efferate uccisioni e sangue per il nostro protagonista.

Davvero d'impatto le varie esecuzioni con smembramenti e macellazioni di ogni genere per la gioia dello spettatore splatter più genuino, con ogni tipo di arma e oggetti contundenti/e non usati per trafiggere e mutilare tutti gli organi vitali degli abitanti di questo sperduto Hotel dove si svolge tutta l'azione.

Non da meno interessante anche la storia di sfondo, con la violenza utilizzata in modo "rituale" per placare la collera di questo essere orrorifico perennemente assetato di sofferenza umana.

Il tutto misto a una altrettanto misteriosa infezione simil-demoniaco dagli effetti e i sintomi parecchio simili agli zombie di Romeriana memoria; con il killer protagonista sempre seguito passo per passo da questo misterioso mandante che non ci è dato nè conoscere nè vedere.

Un bel film per gli amanti dei film in soggettiva pieno di violenza, rozza e artigianale negli effetti speciali, ma anche per questo forse più "sentita" ed efficace di tanti altri horror che perdono di interesse dopo neppure la prima mezz'ora per riciclarsi infine nei soliti, stanchi clichè e stilemi per i film di questo tipo.


GRACE - POSSEDUTA (2014 - Jeff Chan)
Negli ultimi tempi si sprecano gli esorcismi al cinema di demonietti ed entità spiritiche assortite, a volte con risultati mediocri come "The Vatican Tapes" o "Ouija", filmetti dalla trama risibile e una realizzazione quanto mai di basso livello; altre invece decisamente ben fatte come alcuni degli ultimi film di James Wan tipo i due capitoli di "The Conjuring" o anche l'ottimo "Insidious".

Questo film del 2014 è di Jeff Chan, il quale non arriva purtroppo ai livelli di bravura di Wan, ma tra i vari film in prospettiva è uno degli horror decisamente meglio realizzati.

Seguiamo quindi le vicende della povera Grace, posseduta fin dalla sua nascita da un demone non ben specificato, per poi saltare 18 anni e trovare la ragazza ormai adolescente che sta per cominciare il college, dove ovviamente cominceranno i primi preoccupanti segnali di problemi paranormali.

Ben inseriti alcuni jumpscare (specie nei momenti allo specchio) e in generale la tensione palpabile durante tutto il film, perdonando qualche momento morto in favore di un ottimo mezz'ora finale, costruita e montata davvero in modo furbo e accattivante.

Molto interessante soprattutto l'elemento religioso e come viene inserito nella storia, con la madre insopportabilmente fanatica cristiana e soprattutto nel già citato finale con i tre sacerdoti finalmente pronti all'esorcismo.

Esorcismo dove naturalmente tutto ciò che potrà andare storto andrà storto per arrivare a un "finto" lieto fine, in realtà ancora più spaventoso della possessione di Grace per tutto il film.

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Articolo pubblicato il 24/09/2017