Ottobre sui generis

Consigli alla visione sui film di genere: THRILLER

Inquadrando come al solito alcuni thriller degli ultimi anni prima di arrivare alla parte dei consigli, possiamo partire coi grandi nomi citando un'ottima doppietta thriller per il regista indo-statunitense M. Night Shyamalan.

Reduce una serie di flop ai botteghini come gli ultimi (non proprio entusiasmanti a onor del vero) "After Earth" e "E venne il giorno", poco riusciti nel completo anche se con alla base sempre idee e un plot interessante; il buon M. Night fa centro due volte su due ritornando a una produzione low-budget.

Nel 2015 esce infatti il suo thriller psicologico "The visit", con protagonisti due giovanissimi alle prese con un week-end dai nonni mai conosciuti prima, vecchietti non proprio con tutte le rotelle a posto che in un crescendo sempre più inquietante di tensione e paura seguiremo fino al colpo di scena finale, veramente ben orchestrato da un maestro del genere come Shyamalan.

Ancora più stupefacente è poi "Split", ottimo fanta-thriller del 2016 interpretato da uno strepitoso James McAvoy, nel ruolo di uno schizofrenico dalle molteplici personalità che rapisce tre ragazze tra cui la giovane Anya Taylor-Joy, altra giovane promettentissima attrice già protagonista di film di cui avevamo parlato e consigliato come "Morgan" o "The Witch".

Un altro stupendo crescendo di emozioni e suspance fino all'incredibile rivelazione finale, dove il film (allerta spoiler) si svela in realtà come seguito ideale del suo "Unbreakable" di quasi 20 anni prima; lasciando inoltre il pubblico col fiato sospeso per il suo prossimo "Glass", ormai di imminente uscita nel 2018, terzo volume del universo "fumettistico" Shyamalano che riunirà finalmente tutti i personaggi dei primi due film.

Altro thriller che ha avuto (giustamente) il clamore e successo del grande pubblico è stato "Scappa – Get Out", per il quale vi rimando alla recensione più completa e approfondita della collega Enrica Maccari.

Un ottimo film capace di unire critica sociale al film di genere, opera prima del regista Jordan Peele, che gioca bene sulla tensione e addirittura sull'ironia nella prima parte più "introduttiva", dove si scherza a tentoni sul razzismo per poi diventare sempre più pauroso col passare dei minuti sullo stesso argomento, fino allo spietato e tranciante epilogo della vicenda.

Infine citando nuovamente noi stessi riproponiamo l'ottimo "Regali da uno sconosciuto – The Gift", da noi consigliato nell'omonimo articolo di Marzo.

Un altro film d'esordio per l'attore, regista e sceneggiatore Joel Edgerton; conosciuto probabilmente al grande pubblico come il professore lottatore del molto bello "Warrior", diretto dal regista Gavin O'Connor, storia di amore/odio fraterno sullo sfondo di un torneo di arti marziali miste.

Un thriller che gioca tutto sul trio di ottimi attori protagonisti, ovvero lo stesso Edgerton, Jason Bateman e la bravissima Rebecca Hall; bella moglie infelice che sarà il mezzo della vendetta tra il marito e l'ex compagno di scuola per un'antica e mai dimentica vicenda di soprusi e bullismo.

Un film dove si respira la suspance e l'atmosfera tesa dei migliori film di Hitchcock, dove a parlare sono finalmente la regia e le facce dei personaggi, psicologicamente ben costruiti prima e demoliti poi secondo l'antitesi di uno schema buono/cattivo tutta da mettere in discussione e dove niente si può mai dare per scontato.

Ma veniamo adesso ai tre thriller che vi consigliamo oggi per questo "Ottobre sui generis".


THE INVITATION (2015 - Karyn Kusama)
La regista Karyn Kusama era già nota al grande pubblico per il (non troppo riuscito) horror teeneger "Jennifer's Body", dove l'icona sexy Megan Fox era il mostro assassino di turno affrontato dalla amica/nemica Amanda Seyfried; film di cui si ricorda soprattutto la scena saffica tra le due attrici protagoniste e poco altro.

Tutt'altra pasta invece è fatto questo vero e proprio gioiello di tensione, partendo dalla semplice premessa di una cena tra amici che non si vedono da molto tempo.

Amici tra i quali su tutti spicca il protagonista Logan Marshall-Green, ex marito della padrona di casa Tammy Blanchard con cui condivide una tragedia familiare che li ha segnati entrambi.

Ancora vivido nel dolore per la perdita del figlio, l'uomo col trascorrere della serata si convince sempre più che ci sia qualcosa che non va, special modo dopo aver visto un inquietante video di un guru che sembra aver segnato la vita dell'ex-moglie.

Un ottimo esempio di una storia che sfrutta la bravura dei suoi attori e un'ottima sceneggiatura per costruire una tensione palpabile per tutta la durata del film, lasciando nell'incertezza lo spettatore fino alla fine riguardo ai dubbi del protagonista.

Un film perfetto per trascorrere un'ora e quaranta minuti sulla lama del thriller, sospeso tra sospetti e follia completamente ambientato in questa villetta bene sulle colline di Los Angeles, con tanto della iconica insegna "HOLLYWOOD" sullo sfondo buio alle spalle dei protagonisti.


IMPERIUM (2016 - Daniel Ragussis)
Già protagonista storico della saga di "Harry Potter" e del recente ed esilarante "Swiss Army Man", nel ruolo di cadavere "multiuso" per uno spaesatissimo Paul Dano, il giovane Daniel Radcliffe torna come attore di primo piano per questo spaccato di storia vera sul neo-nazismo americano.

Interprete questa volta di un agente dell'FBI alle prime armi, il giovane Radcliffe è chiamato a infiltrarsi nei gruppi di estrema destra che si sospetta stiano organizzando un attentato su larga scala.

Drastico e credibile il cambiamento del giovane composto, ben vestito ed educato esordiente agente speciale nel rasato, fanatico e violento fomentatore d'odio che prende contato e fa amicizia con diversi gruppi estremisti e razzisti di diversa estrazione e ceto sociale.

Abbiamo infatti i classici "picchiatori" e delinquenti comuni da strada così come la crema più "culturale" e ben educata del ceto medio dei sobborghi; così come infine i più radicali militanti che vivono in modo auto-sufficiente nei boschi raccogliendo armi in attesa della tanto agognata guerra razziale.

Un film che apre uno squarcio inquietante sul "mondo dietro al mondo" dei fanatici che fanno della superiorità bianca la loro ragione di vita, come detto non solo i più poveri e ignoranti ma anche gli insospettabili benestanti e all'apparenza ben educati "colletti bianchi" degli strati sociali più ricchi ed agiati.

Un ottimo thriller poliziesco sempre sul filo del volto teso del protagonista, costretto a vivere in mezzo a gente violentissima con la paura di essere scoperto e smascherato da un momento all'altro; oltre che ottima opera prima per il regista Daniel Ragussis.


MY COUSIN RACHEL (2017 - Roger Michell)
Concludiamo i nostri consigli con questo dramma/thriller familiare tutto incentrato sul personaggio ambiguo della bella e brava Rachel Weisz.

Accolta in casa dal figlioccio di un ricco possidente dopo la sua morte, la giovane donna è sospettata da tutti dell'omicidio per arraffare le ricchezze e le proprietà del marito.

Ma unito al sospetto si sviluppa anche l'attrazione irresistibile del ereditiero Sam Claflin, il quale si infatua in maniera sempre più irresistibile della "cugina" arrivando anche a proporle, tra lo sbigottimento generale dei suoi amici e sottoposti, un matrimonio palesemente impossibile da realizzare.

Un ottimo racconto d'epoca che gioca sapientemente fino alla fine sulla colpevolezza/innocenza del personaggio della Weisz, oltre che calcare la mano sull'insana ossessione semi-incestuosa del giovane Claflin.

Molto "leggera" e composta la regia di Roger Michell, regista di successo al box office con film per il grande pubblico come "Notting Hill" o "Ipotesi di reato"; qui alle prese con un film un pò più "di nicchia" (senza esagerare) dalle atmosfere più ricercate e una psicologia dei personaggi che si discosta abbastanza dai soliti luoghi comuni sul genere.

Un thriller in costume che si regge principalmente sul dualismo degli attori Claflin/Weisz, con una trama a doppio taglio lontana dagli stereotipi dei "buoni contro i cattivi", anzi pigiando fin dal principio sulla ambiguità morale di tutte le parti in causa interessate.

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Articolo pubblicato il 22/10/2017