Ottobre sui generis

Consigli alla visione sui film di genere: EPICO/FANTASY

Bisogna cercare attentamente per trovare dei film validi, togliendo ovviamente i film maggiormente mainstream dalla lista dei epici o fantasy, due generi diversi ma a loro modo "vicini" che ho voluto riunire in questo articolo.

Quindi di cosa ci resta da parlare, una volta tolta la scorpacciata tolkeniana dei film di Peter Jackson come i vari "Lo Hobbit" e "Il signore degli anelli"?

Beh per rimanere a Peter Jackson, potremmo citare i suoi film di mezzo a queste due saghe, ovvero il suo "King kong" del 2005 (ottimo remake dello storico scimmione innamorato) e l'ancora più sbalorditivo e fantastico "Amabili resti", impagabile film ambientato nel limbo di fantasia post-mortem di una ragazzina uccisa da un maniaco, da noi più volte citati nel corso degli anni nei nostri articoli.

Due film che hanno incassato meno e sono meno idolatrati delle saghe fantasy di Frodo e compagnia danzante, eppure altrettanto valide (se non più, in alcuni aspetti) dei campioni d'incasso assoluti del ottimo regista, insignito alla carriera del titolo di "Sir" nientemeno che dalla regina neozelandese in persona.

Altro film che urge citare parlando di fantasy è poi il divertentissimo e sognante "Big Fish" del genietto Tim Burton, regista al quale l'etichetta "gotica" è sempre parsa un pò limitativa per il suo immenso estro visivo e amore per la vita e la gioia che riesce a instillare anche nei suoi film "apparentemente" più cupi e introversi.

Un film che Burton questa volta riempie di colori e di allegria, nonostante racconti le vicende di vita incredibili di un simpatico nonnetto sul letto di morte; amato e odiato dal figlio che tende a sminuire quelle che pensa siano soltanto favoleggianti esagerazioni.

Cambiando regista e tornando in Europa, come non citare poi l'inossidabile Luc Besson, autore del recente e controverso "Lucy", film che può piacere oppure no ma sicuramente non si può liquidare come uno dei tanti filmetti di fantascienza usa e getta che vanno e vengono nelle sale cinematografiche.

Autore poi del semisconosciuto e poco e male pubblicizzato "Adèle e l'enigma del faraone", primo film di una trilogia dove una divertente e nevrotica "Indiana Jones" in gonnella (la bella e solare Louise Bourgoin) si getta a capofitto nell'avventura alla ricerca di una antica mummia che nasconde il segreto per salvare la sorella.

Personaggi esagerati e quasi cartooneschi come al solito per Besson, come del (ingiustamente) poco apprezzato "Il quinto elemento", altro fantasy spaziale pieno di colori e suggestioni visive e sonore di ogni tipo.

Riserviamo di parlare ancora poi del suo recente "Valerian e la città dei mille pianeti", ovviamente non avendo ancora avuto l'occasione di visionarlo.

Ma veniamo adesso ai consigli su tre ottimi film fantasy da godere per gli affezionati del genere.


LA BATTAGLIA DEI TRE REGNI (2008 - John Woo)
Epopea incentrata sui personaggi e gli eventi che portarono alla battaglia di Chibi (2do secolo D.C.) e che segna il ritorno in patria del celeberrimo regista cinese, maestro indiscusso del genere action, dopo dieci anni di Hollywood dove ha lasciato indelebili perle come "Face off" o "Mission impossible II".

Finalmente tornato alla sua amata Hong Kong, Woo produce e dirige questo film che era una sua ossessione fin dai tempi del suo "A better tomorrow", ovviamente sempre rimandato per questioni di budget troppo limitato per la sua visione.

Notiamo oggi infatti la cura e l'amore che ripone in ogni singola inquadratura, dai costumi fantastici alle suggestive scenografie che fanno da contorno alle vite lussuose e piene di agio dei politici e dei dignitari, così come in contrappeso le condizioni di vita ordinaria nella fame e nella polvere dei soldati e contadini.

Una guerra scatenata dalla sete di potere del primo ministro e consigliere del imperatore, il quale diverrà egli stesso suo nemico nel corso della storia, riuscendo a riunire i suoi 3 peggiori rivali sotto la stessa bandiera per combatterlo.

Unione che ovviamente avrà dei tira e molla a seconda dei momenti e la convenienza, vista anche la soverchiante superiorità numerica dell'esercito invasore del ministro, spietato sia coi soldati che con i civili innocenti.

Un film che è spettacolare nelle sue riprese più intense, dove ovviamente Woo non delude mai, così come non delude nell'approfondire la psicologia dei suoi personaggi a partire dal crudele primo ministro, ossesionato dalla vittoria così come dall'amore inappagato per la bellissima Lin Chiling, moglie adorata di uno dei suoi mortali nemici.

Per gli amanti del regista hard boiled per eccellenza, insomma un must irrinunciabile.


PARNASSUS - L'UOMO CHE VOLEVA INGANNARE IL DIAVOLO (2009 - Terry Gilliam)
Altro film di un colosso del cinema di cui non saremo mai sazi, oltre che vero "testamento" d'autore per il compianto scomparso Heath Ledger, premiato con l'Oscar postumo per il suo "Joker" nel campione d'incassi "Il cavaliere oscuro" di Christopher Nolan.

Una tragica morte che il geniale Gilliam ha saputo affrontare con classe e fantasia, sfruttando i personaggi che entrano ed escono da un magico mondo creato dal potere della mente del Dottor Parnassus (un fantastico Christopher Plummer) e sostituendo il povero Ledger di volta in volta con attori del calibro di Jude Law, Johnny Depp e Colin Farrell.

Reso immortale dal "diabolico" Tom Waits, Parnassus gioca una partita all'ultima anima con in palio la sua stessa figlia (Lily Cole); trovandosi all'improvviso Ledger tra i piedi nei panni di un giovane smemorato che una folla misteriosa e infuriata ha tentato di impiccare.

Immenso come al solito il repertorio immaginifico di Gilliam, capace come pochi registi di sfruttare la sua abilità dietro la macchina da presa unendola a effetti speciali strepitosi e così ben amalgamati con il girato da formare un unico corpo elegante ed aggraziato.

Una favola "cattiva" e piena di humour nero, nel solito stile "Brazilianeggiante" dello storico regista fantasy/distopico per eccellenza, piena di personaggi e dialoghi rocamboleschi e sopra le righe, esasperati al punto di essere intrensicamente comici e irresistibili.

Ottima la prova di Ledger in questo suo ultimo film, nel ruolo di ambiguo e saccente tentatore così come poi semplicemente favolosi i battibecchi e gli scambi di battute tra Plummer e Waits, vecchi volponi scolpiti da secoli di saggezza ed esperienza che ci accompagnano lungo tutto il film come vecchi amici di cui sentiremo la mancanza.


SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE (2016 - Juan Antonio Bayona)
Ottimo ritorno al cinema di Juan Antonio Bayona, già regista del "The Impossible" dove raccontava l'inenarrabile devastazione del terribile tsunami del 2004, in un film di grande impatto visivo/emotivo con protagonisti Naomi Watts e Ewan McGregor.

Cambiando genere e location, Bayona ci racconta la storia del giovane Lewis MacDougall, trasferitosi malvolentieri della poco sopportata e austera nonna Sigourney Weaver.

Una convivenza forzata a causa della malattia avenzata della madre, la solita bella Felicity Jones qui più triste e sciupata che mai; oltre che avere ripercussioni anche sui suoi rapporti a scuola con alcuni ragazzi che gli danno il tormento per poi pentirsene amaramente, quando il ragazzino reagisce con inaspettata violenza agli stupidi bulletti.

Un ragazzino che si trova ogni notte a mezzanotte al cospetto di questa entità sovrannaturale, un immenso albero dalle fattezze umane (doppiato in lingua originale dal bravissimo Liam Neeson) che si propone di raccontargli tre storie, una per notte, al termine delle quali sarà il ragazzo a dover concludere raccontandogli il suo incubo più terrificante.

Una sapiente e saporita miscela drama/fantasy, sulla falsariga de "Il labirinto del fauno" di Guillermo del Toro, alternando saggiamente il mondo "reale" a quello fittizio nato dalla fantasia e la magia del bambino.

Bambino che ovviamente è sconvolto dal dolore per l'imminente perdita della madre, incapace di accettare la convivenza con la nonna e l'apatia passiva di un padre disinterassato.

Un bel film adatto ai grandi come ai piccini, per fare riflettere specie negli spiazzanti e cartooneschi racconti del mostruoso uomo-albero, mai banali e sempre ambigui come i personaggi di cui parla.

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Articolo pubblicato il 29/10/2017