L’ Amore la cosa più idealizzata dall’uomo è il concetto più lontano dalla sua vita quotidiana.

Da millenni poeti, artisti musicisti e filosofi parlano e lodano l’amore. Ogni essere umano è incantato da questa parola e tutti dicono di conoscere l’Amore. Ma è proprio così? Se fosse vero che l’umanità conoscesse e applicasse la sacra legge dell’amore il mondo non sarebbe quel che è ed è sempre stato.

Ma allora perché tutti dicono di amare e la realtà della società umana sprizza da ogni poro solo odio, intolleranza, furti ed assassini? Siamo coscienti che molte persone per bene, si sentiranno irritate dalle nostre parole, prova evidente che in loro non vi è una sola briciola dell’amore autentico.

Già nel solo fatto che qualcuno obietta dicendo: io amo mio figlio, mia madre, mia moglie mia fratello, questo introduce sempre un possesso. Nostra madre nostro figlio, nostro fratello perché dovrebbero essere nostri  Il possedere in esclusiva un qualcosa od un oggetto non è sinonimo di amore, anche se possedessimo un alto sentimento mistico od umanitario.

”Io amo cristo e Dio e il mio Cristo e il mio Dio sono gli unici giusti“ indica amore questo stato psichico nato da tali affermazioni?

Noi vogliamo possedere la forza dell’amore per irradiarlo su tutti e tutti e proprio questo ci esclude dalla sfera santificata della stessa forza dell’amore che, malgrado tutto ci mantiene in manifestazione con il nostro atteggiamento egoistico. In realtà è l’amore che deve possederci e non il contrario e per far ciò dobbiamo attentamente esplorare tutti i moti della nostra coscienza che mirano a sempre più ottenere, a sempre più acquisire a sempre più espandere ed accrescere la nostra presunta forza di amare.

Ad una cena, parlando di tali questione, una astante mi disse “Tutte vane parole, io mi sposo con un uomo ricco perché amo i suoi soldi e questo è amore! ”Niente da obiettare, ragionamento logico, ma tale affermazione indica un “amore per qualcosa”. Se questo qualcosa sia un ideale qualsiasi, religioso, umanitario, artistico o sensuale, non cambia la stessa dinamica di base: trattasi di un desiderio voluttuoso verso un qualcosa che ci manca e che ci rende insoddisfatti.

A mio avviso l’amore quindi non può essere uno stato del desiderio, anche se fosse altissimo come nell’estasi mistica dove l’essere desidera unirsi a Dio che contempla. L’amore non chiede nulla ed è paziente e benigno, ama i propri nemici e perdona tutto e tutti, come dice la sacra scrittura! Chi è in grado di applicare in base alla sua coscienza ordinaria questi precetti così noti da millenni? Paradossalmente proprio i religiosi che cercano di applicare letteralmente queste indicazioni, dimostrano proprio di vivificare il contrario di tali affermazioni.

Come dice giustamente Mikhail Naimy ne “Il libro di Mirdad”, l’amore non si rivolge a niente e a nessuno in particolare, ma è una forza irradiante che unisce e non separa. Unisce gli opposti creati dal nostro amore per noi stessi, che ingloba qualcuno ed esclude sempre qualcun altro. L’amore è totalizzante, non solo per il tronco di un albero, ma anche per tutte le sue foglie, i suoi rami, le radici e i frutti che vi crescono, compresi anche quelli marci. II voler dividere la realtà con paletti e recinti che separano, rendono la stessa realtà degna certo di amore, ma nel contempo anche ricca di cose da odiare.

Naimy ci spinge a rompere ogni separazione che divide gli esseri e le cose e le sue descrizioni della legge sacra dell’Amore suonano strane alle nostre orecchie abituate ad amare solo una parte della creazione e delle creature, quella a noi famigliare e più affine. L’amore non si vanta: chi dice di amare in realtà ostenta il suo presunto amore.

L’amore per noi stessi indica solo il preludio della scoperta delle leggi dell’amore. Su questa base dobbiamo progredire fino ad amare il concetto di amore a tal punto da abbandonare l’amore per noi stessi nell’amore del prossimo, cosa che sottende una profonda purificazione dei nostri sentimenti a tal punto che questi sfociano nell’impersonalità di comportamento.

Queste riflessioni vogliono essere solo uno spunto di approfondimento sul concetto di Amore, su quante cose si celino dietro questa parola e di come nessun uomo ami in modo omogeneo nella società umana. Nelle nozze alchemiche di Cristiano Rosacroce è detto che noi nasciamo solo con uno scopo: quello di “imparare la sacra legge dell’Amore”.

Che tutti quindi si impegnino a svelar questo mistero che ci attornia e ci sostiene, che tutti sentono e a cui tutti rispondono in modo personale, ovvero imparziale!

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Articolo pubblicato il 23/10/2017