
3 film attesissimi di recente uscita ispirati alle opere di Stephen King
Coi suoi 70 anni appena compiuti lo scorso Settembre, Stephen King si può senz'altro affermare ancora come uno degli autori più conosciuti e amati trasversalmente dalle ultime generazioni.
Incoronato comunemente come "Re dell'horror", per le sue innumerevoli storie di orrore e paura con spiriti, demoni e mostriciattoli assortiti di ogni forma e dimensione; definizione che per il sottoscritto calza un pò stretta al geniale scrittore del Maine.
King è in realtà un autore trasversale come il suo pubblico, composto dai più adulti ai più piccini così come dagli amanti della semplice narrativa d'intrattenimento come invece alle letture di genere più complesse come costruzione e chiavi d'interpretazione.
Autore che nel corso degli anni è stato infatti portato al grande schermo dai registi più disparati, dal genio folle di Kubrick allo stile puro di Brian De Palma, passando poi per il classico C&C (Carpenter e Cronenberg) e molti altri ancora che tratteremo nel corso degli articoli di questo mese.
Ma bando alle ciancie e tuffiamoci subito coi denti nella polpa, pescando a piene mani dall'immenso catalogo Kinghiano e andando ad analizzare tre sue uscite molto attese dai suoi fans in questo 2017.
LA TORRE NERA (2017 - Nikolaj Arcel)Cominciamo subito da una delle saghe più longeve e più amate in assoluto dei fans dello scrittore, ovvero l'epopea dell'ultimo cavaliere/pistolero Roland alla ricerca della mitica Torre Nera, colonna portante del suo e di tutti gli universi.
Una serie di romanzi che riusciva ad unire in modo brillante il western e il fantasy, iniziata da un giovanissimo Stephen King per poi essere abbandonata e ripresa solo dopo molti anni su insistente richiesta dei suoi fans, desiderosi di conoscere il destino di Roland e la sua combriccola scombinata di pistoleri raccattati a forza di viaggi interdimensionali in giro per varie epoche e universi.
Ovviamente era impossibile comprimere tutte quelle migliaia di pagine in un film che dura poco meno di un'ora e mezza, però data la base di partenza era almeno lecito aspettarsi un film e godibile a sè stante che cogliesse se non altro lo spirito e l'atmosfera in generale della saga più famosa e più venduta di Stephen King.
Missione decisamente fallita in questo senso, pur dopo un ottimo incipit che presenta in maniera interessante il personaggio del giovane Jake (un convincente Tom Taylor) e del suo incontro col pistolero in uno sperduto universo di un altro mondo.
Un pistolero interpretato dal bravo Idris Elba, talentuoso attore di colore misteriosamente eletto al ruolo seppur nel libro venga descritto come un bianco molto simile nella fisionomia allo storico Clint Eastwood; così come l'Uomo in Nero assurge al ruolo di unico e solo "cattivo" della storia, interpretato da un sufficientemente malvagio Matthew McConaughey, forse anche sprecato per un ruolo in un film del genere.
Dopo la buona introduzione del personaggio di Jake e il suo incontro col pistolero, la storia viaggia infatti alla velocità della luce tra eventi e personaggi poco interessanti e definiti, un villaggio di "custodi" per un portale che farà arrivare i protagonisti a New York, dopo così poco tempo da non aver avuto neanche modo di assaporare l'universo post-apocalittico costruito nei romanzi.
New York che vedrà infatti lo scontro finale tra pistolero e uomo nero, tra sparatorie fiacche e poteri psicocinetici da Jedi dell'ultim'ora.
Un'occasione sprecata oltre che un'epica (quella si) delusione per i fans della saga, ai quali non resta che sperare in un prossima serie tv che racconti meglio i romanzi di King e che magari sia affidata ad un regista con le idee più chiare e la mano più ferma nei film di genere.
IT (2017 - Andrés Muschietti)Altro romanzo di cui si sono vendute tonnellate di copie in giro per il mondo, per la verità già proposto in una (fiacca) miniserie televisiva negli anni '90.
Benvenuti a Derry, capitale mondiale dei bulletti psicopatici e genitori pazzoidi e inaffidabili, come se poi non fosse sufficiente infestata poi da un arlecchino omicida col feticcio per i palloncini.
Una storia che a differenza della complessa saga sulla Torre Nera si distingue per la sua genuina semplicità: il pagliaccio assassino non è altro che una delle tante maschere dietro cui si nasconde un mostro divoratore di bambini, un mostro che ama spaventarli a morte prima di divorarli perchè questo li rende più "saporiti".
Un incipit puro e geniale che nel romanzo da modo a Stephen King di attraversare tutti i generi e stereotipi horror, dal clown assassino ai lupi mannari fino alle fogne infestate e alla casa stregata; dall'horror psicologico a quello più viscerale e sanguinolento, riproponendoli con la sua inventiva e il suo unico modo di saper narrare e costruire la tensione.
Forte dell'esperienza di NETFLIX con la serie teeneger/nostalgia "Stranger things", questo film segue la scia portandosi anche uno dei baby attori dalla famosa serie, il piccolo Finn Wolfhard che ripropone quasi lo stesso ruolo di nerd occhialuto mutuandolo in uno dei personaggi del "Club dei perdenti" protagonista della vicenda.
Un film che a differenza del precedente riesce a entrare molto più "nel mood" horrorifico del romanzo di partenza, grazie a Wolfhard e gli altri piccoli attori perfettamente a loro agio nella parte; nonchè poi una messa in scena ben ricostruita con piccoli omaggi senz'altro cari ai più fissati del libro e l'epoca in cui si svolge.
Un'pò carente invece il lato di genere del film, basato su un sistema horror che vive prevalentemente di "jumpscare", scossoni improvvisi con volume a palla per far saltare gli spettatori sulle poltrone.
Un sistema comunque efficace se non si è troppo esigenti e supportato da una buona sceneggiatura che riesce a "strizzare" bene tutta la prima metà del romanzo in due ore di film, presentando bene molti dei fatti e dei personaggi e lasciando il pubblico con il fiato sospeso per il sequel coi protagonisti ormai diventati adulti e che dovrebbe vedere la luce entro il 2019.
IL GIOCO DI GERALD (2017 - Mike Flanagan)Prodotto dalla piattaforma NETFLIX, questo piccolo film è senz'altro il più riuscito del trittico di cui abbiamo parlato oggi.
Tutto incentrato sul personaggio della bella e brava Carla Cugino e il marito interpretato da Bruce Greenwood, in quello che è praticamente un "thriller da camera" dalla concezione e realizzazione quasi teatrale e monodimensionale.
Partendo da un weekend dove la coppia (lui più che lei) vuole sperimentare il gioco erotico di ammanettare la donna al letto, la stessa rimane poi abbandonata a sè stessa quando l'uomo viene improvvisamente colto da un malore e muore.
Un'idea quella del personaggio immobilizzato a letto che riprende parzialmente quella di "Misery", se non che il regista Mike Flanagan decide di cambiare poi (molto saggiamente) in sceneggiatura praticamente tutto il resto del romanzo.
Una riscrittura che ha portato all'eliminandone degli altri personaggi e avvenimenti (in flashback e no) e persino il cross-over che il romanzo aveva con "Dolores Claiborne" non a caso pubblicato nello stesso anno.
Dove quindi nel romanzo abbiamo la lenta presa di coscienza della donna della sua infanzia e relazione paterna in parallelo col complicato rapporto col marito, nel film invece vengono sfruttati al meglio i due attori protagonisti e la psiche sempre più indebolita e allucinata della vittima, fino al truculento e inevitabile finale che non stiamo a rivelare.
Come detto superba la prova della Cugino, attrice ultra-quarantenne sexy e brava alla quale raramente è stato affidato il ruolo da protagonista, affiancata come detto dall'ottimo caratterista Greenwood.
Un film che consigliamo spassionatamente, sicuramente una delle caselle riuscite tra gli alti e bassi nelle numerose produzioni della piattaforma online distributrice di film e serie televisive.
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Articolo pubblicato il 02/11/2017