Novembre da Re - Parte 7

3 film "maledetti" nati dalla penna di Stephen King

Dopo aver parlato di quasi una ventina di film ispirati ai romanzi/racconti di Stephen King in queste settimane, cos'altro ci rimane ancora?

Potremmo parlare di 3 film meno famosi e conosciuti, tutti con denominatore comune di una "maledizione" alla base della loro storia.

3 film non diretti da registi famosi o interpretati da attori di grido, ma perfettamente riconoscibili nella "poetica Kinghiana" per i suoi soliti meccanismi con cui funzionano personaggi e sviluppi della trama.

Non raggiungiamo quindi le vette assolute dei vari Shining o Carrie, senza ovviamente il genio di registi come Kubrick o De Palma nel riversare su schermo tutta la fantasia di King adattandola e tagliando/ricucendo o modificando dove serve per far funzionare al meglio il mezzo cinematografico.

Eppure dietro una regia più "anonima" dei vari mestieranti di cui i film a seguire, possiamo probabilmente scorgere maggiormente i meriti di King in fase di scrittura.

Un ragazzo da un lato innamorato ovviamente dei classici alla Lovecraft o Edgar Allan Poe e dall'altro quegli horror di serie B che hanno fatto la gioia degli adolescenti di tutto il mondo, dai "Toxic Avenger" della Troma ai "Re-Animator" di Stuart Gordon agli horror a basso costo di matrice italiana come i nostri rinomati Lucio Fulci o Mario Bava.

Pochi mezzi a disposizione ma tanta fantasia, buon mestiere e "voglia di fare cinema" sopra a qualsiasi altra mancanza, dagli attori non proprio dotatissimi ma sempre con la dignità dei buoni caratteristi; fino poi agli effetti speciali mai ultramilionari ma sempre realizzati con quell'inventiva che li fa amare dagli appassionati ancora più dei film coi miliardi dietro fatti in CGI ultra moderna.

Ma bando alle vuote ciance e andiamo finalmente a parlare di questi film.


L'OCCHIO DEL GATTO (1985 - Lewis Teague)
Cominciamo con questo film "a episodi" diretto da una nostra vecchia conoscenza, quel Lewis Teague che già diresse il "Cujo" di cui abbiamo parlato la scorsa settimana; oltre poi altri film divertenti come "Il gioiello del Nilo" o "Sotto massima sorveglianza", quest'ultimo piccola chicca con Rutger Hauer detenuto in evasione assieme alla bella Mimi Rogers.

Basato su alcuni racconti della raccolta "A volte ritornano", il film ha come elemento comune tra i vari episodi la presenza appunto di un gatto, quasi "testimone" e maledizione ambulante nonchè protagonista attivo dell'ultimo episodio.

Il primo è "Quitters, Inc.", inquietante società cui il protagonista (il solito bravissimo James Woods) si rivolge per smettere di fumare, inconsapevole di infilare la testa in un cappio di ricatti, sorveglianza e minacce alla sua famiglia.

Il secondo è "Il cornicione", dove un boss della malavita tradito dalla moglie costringe il suo amante a una sfida perversa e mortale, pena la vita della donna e la condanna ad anni di prigione incastrandolo con della droga nascosta nella sua auto.

Nel terzo episodio torna poi Drew Barrymore, protagonista l'anno prima del Kinghiano "Fenomeni paranormali incontrollabili" di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli.

Episodio dove la piccola bambina è tormentata da una invisibile presenza che minaccia di ucciderla nel sonno, nell'incredula indifferenza dei genitori e aiutata e soccorsa appunto dal gatto di questo film che combatterà apertamente il suo nemico.

Tre divertenti e spassosi racconti thriller/horror, ben diretti da Tegue e interpretati da uno stuolo di ottimi attori caratteristi, assolutamente un film imperdibile per gli amanti dei racconti brevi dello scrittore.


CIMITERO VIVENTE (1989 - Mary Lambert)
Tratto da "Pet Sematary", altro romanzo di successo dello scrittore, per la regia della signora Mary Lambert che ne dirigerà anche il seguito, oltre che poi qualche episodio della serie "I racconti della cripta".

La maledizione in questo caso è legata alla terra del piccolo cimitero di animali dietro la nuova casa dove si trasferiscono i protagonisti, in passato terra consacrata della popolazione indiana poi sterminata dall'uomo bianco.

Messi in guardia dal loro vicino che conosce le origini e il potere sconfinato e malsano del cimitero, la famigliola si trova poi costretti ad affrontare la morte del loro animale domestico e il tragico incidente in cui perde la vita il loro bambino.

Sepolti nel cimitero sia l'animale che il piccolo resuciteranno, come sinistre entità maledette che perseguiranno il male al fine di fare soffrire le persone che in vita hanno loro voluto bene.

Un'ottima storia che sa giocare sul dolore della perdita da parte dei genitori prima e l'orrore poi, quando vedranno in cosa il loro amato figlio si è tramutato.

Un film veramente cattivo con alcune sequenze horror ben congegnate e dirette, per una storia con poche location e personaggi che ha tutto quel che occorre per essere un piccolo e gustoso horror di serie b perfettamente funzionale.


L'OCCHIO DEL MALE (1996 - Tom Holland)
Altro regista reduce da alcuni episodi de "I racconti della cripta", Tom Holland dirige questo film ispirato al romanzo omonimo "L'occhio del male" di Stephen King.

Una storia dove la maledizione è questa volta lanciata per vendetta da un vecchio zingaro a cui il protagonista ha investito la moglie, uccidendola.

Se il protagonista inizialmente comincia a perdere chili, quasi lieto in quanto fortemente sovrappeso; inizia presto a rendersi conto che la sua discesa calorica non è un fatto temporaneo ma lo porterà inarrestabile fino alla morte.

Disperato e estromesso dalla sua famiglia che lo ritiene pazzo, l'uomo scopre poi che lo zingaro ha maledetto anche il poliziotto e il giudice che l'hanno aiutato a farla franca con l'omicidio, lanciando su di loro altrettanto terribili e mortali dannazioni.

Un film davvero coinvolgente nella discesa all'inferno del protagonista, ben scritto da uno Stephen King che riserva uno dei finali più "cattivi" della sua carriera.

Un film che ricorda da vicino poi l'ottimo "Drag Me to Hell" di Sam Raimi, dove sempre una zingara si vendica contro l'insensibile impiegata che le nega un prestito in banca.

Sicuramente non ai livelli di regia di Raimi, rimane comunque altrettanto un film che non può mancare nella collezione dei cinefili Kinghiani di tutto il mondo.

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Articolo pubblicato il 23/11/2017