Progetto “crowdfunding – somalia”: reportage sul Faro Francesco Crispi di Capo Guardafui

La proposta del giornalista- fotoreporter Alberto Alpozzi

La storia del colonialismo italiano in Africa orientale è ricca in documentazione e iconografia. Tuttavia il dibattito ideologico-politico del dopoguerra e che continua a perdurare ai nostri giorni, risente ancora di condizionamenti che non hanno permesso di trovare una storia condivisa.

Pertanto lo studio delle operazioni militari, delle attività civili, economiche e culturali di quel contesto storico ha prodotto una versione ufficiale degli eventi  considerata incompleta, reticente e sovente sospettosamente di parte.

Questa è una realtà ed un primo problema da prendere in considerazione, ma ne esiste un secondo che deve essere ancora affrontato.

In sintesi, per onestà intellettuale e per consacrare la vera storia, diventa ineludibile far emergere anche l’altra faccia del colonialismo, quella vissuta e documentata dalla controparte e pertanto delle popolazioni “colonizzate”.

Tuttavia il tempo, che si presume galantuomo, dovrebbe rendere giustizia a questo stato di cose se si colgono le opportunità che potrebbero colmare le evidenti lacune storiche, iniziando anche da realtà considerate erroneamente marginali.

Rientra in questa prospettiva l’iniziativa del giornalista-fotoreporter Alberto Alpozzi, finalizzata alla riscoperta e documentazione storica del Faro Francesco Crispi di Capo Guardafui, collocato nel vertice  nord-orientale del Corno d’Africa e costruito dagli italiani nel 1924 in Somalia (A.O.I. 1889 – 1941). 

La storia del Faro Francesco Crispi, in seguito completamente ricostruito nel 1930 in una struttura a fascio littorio di circa 20 metri d’altezza e rinominato di Mussolini è poco nota, e per tanti motivi relegata tra le testimonianze di una storia minore e scomoda, destinata inevitabilmente all’oblio.

Targa Commemorativa

In realtà questa ardita “costruzione” resta ancora una testimonianza significativa della politica coloniale, iniziata dall’Italia dell’età umbertina in Africa Orientale, e durata fino al collasso militare nella seconda guerra mondiale. 

Faro F. Crispi (1924) – Faro di Mussolini (1930)

Le iniziative di ricerca-documentazione storica, effettuate direttamente sul territorio di studio, quando nascono dal “basso” e con una forte spinta volontaristica, sono sempre encomiabili e da favorire, ma in ogni caso comportano un costo finanziario non irrilevante, difficilmente sostenibile dal singolo e iniziale promotore.

Pertanto una “iniziativa” originariamente individuale, che mira a un obiettivo d’interesse collettivo di riscoperta e valorizzazione storico-culturale, merita sempre di essere divulgata all’opinione pubblica al fine di ottenerne la massima condivisione e per sollecitare un auspicabile aiuto finanziario da parte dei cittadini interessati a questo progetto.

La motivazione di fondo, che informa questa iniziativa, è riassunta dall’affermazione del giornalista-fotoreporter Alberto Alpozzi:

"… Perchè la ricerca si fa anche sul campo, non solo negli archivi o su Google. Se sosterrete questo reportage in Somalia, TUTTI INSIEME potremo realizzare un documentario inedito per raccontare l’altra faccia del colonialismo italiano, così come ce la presenterà il Governatore di Guardafui…".

La visione del Link della piattaforma crowdfunding, sotto riportato, completa in modo esaustivo le finalità del progetto.

Buona visione.

https://www.produzionidalbasso.com/project/crowdfundig-somalia-reportage-faro-di-guardafui/ 

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Articolo pubblicato il 13/10/2017