Torino Jazz festival 2018

Un evento supercollaudato da anni si trova oggi con un nuovo direttore ed una nuova squadra.

Un nuovo direttore, una nuova squadra, un festival rinnovato per Torino, perché “I grandi eventi cittadini possono acquisire un’importante funzione di sostegno al radicamento delle attività culturali permanenti presenti da anni in città – afferma Francesca Leon, assessora alla cultura della Città -. Per questo crediamo sia necessario passare da una concezione di evento estemporaneo con ricadute limitate nel tempo a una che veda l’evento come pietra miliare di tutte le attività che si svolgono nell’arco dell’anno”.

Il Torino Jazz Festival 2018 cercherà di investire le risorse economiche anche come leva per garantire visibilità ai musicisti e ai club torinesi durante tutto l'anno grazie a una rivalutazione del marchio. Fondamentale – com’è avvenuto sperimentalmente lo scorso  maggio con la rassegna Narrazioni Jazz - sarà il coinvolgimento attraverso un bando pubblico di operatori, scuole e dei soggetti che hanno reso ricco il patrimonio jazzistico e musicale della città.

Per far crescere il Festival Jazz, l’assessorato alla cultura della Città ha individuato un direttore artistico in grado di raccogliere  le istanze dei musicisti, dedicare grande attenzione ai nuovi linguaggi e soprattutto, collaborare anche con altri ambiti artistici. 

Secondo i nostri amministratori, “Giorgio Li Calzi, musicista poliedrico, jazzista con la passione per la musica di confine, da molti anni apprezzatissimo direttore di Chamoisic (uno dei festival più stimati dalla critica e dal pubblico specializzato e non), conosciuto a livello nazionale e internazionale, riassume in sé tutte queste caratteristiche. 

 La sua esperienza musicale che parte dallo stretto rapporto con la comunità del jazz torinese permetterà al nuovo festival di ristabilire un rapporto diretto con la storia del “fenomeno jazz” a Torino. Obiettivo di Li Calzi sarà affiancare la presenza di grandi nomi internazionali alle eccellenze del territorio producendo così ricadute promozionali e lavorative. 

“Il nuovo festival – sottolinea l’assessora Leon - dovrà favorire l’internazionalizzazione culturale e turistica della città, fidelizzare il pubblico con un virtuoso bilanciamento tra concerti diversificati di alta qualità, incrementare la capacità produttiva degli artisti residenti e degli operatori e, soprattutto, essere un punto di partenza per l’organizzazione di concerti e produzioni originali durante tutto l’anno”. 

Il nuovo direttore sarà affiancato da un gruppo di lavoro i cui compiti sarànno: approfondire la conoscenza dei meccanismi di produzione e fruizione del jazz e il territorio sociale e culturale cittadino; promuovere l'attività dei musicisti attivi a Torino per creare produzioni originali; favorire scambi internazionali; valorizzare le eccellenze artistiche del territorio; mettere in rete i jazz club stabili e residenti durante il festival e per tutto il resto dell'anno; ospitare organizzatori e direttori italiani e internazionali di eventi jazz; porre attenzione alla comunicazione e instaurare rapporti di collaborazione con altri Festival culturali e grandi eventi torinesi. 

Non resta che augurare buon lavoro, perché migliorare una macchina perfetta sarà compito assai arduo per tutti.

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Articolo pubblicato il 04/11/2017