Discesa libera femminile a Bad. Stratosferico podio tricolore.

Sport: l’altro volto dell’Italia, quello che riempie di orgoglio, mentre quello della politica non ne vuol sapere di andarsi a nascondere.

14 gennaio 2018, Bad Kleinkirchheim, Austria, una data storica per la Coppa del Mondo di sci alpino al femminile. Dopo una discesa sprint con la partenza abbassata, primo podio tutto italiano nella massima disciplina della velocità. Prima è Sofia Goggia, con una discesa mostruosa che infligge più di un secondo di distacco a Federica Brignone, ieri trionfatrice nel SuperG, terzo posto per Nadia Fanchini, che all’arrivo non trattiene le lacrime di commozione e di sofferenza, con il pensiero rivolto alla sorella Elena e alla sua ben più impegnativa sfida.

Tre italiane sul podio, distacchi pesanti per il resto del mondo. Questo il risultato di una gara mozzafiato che lascia ben sperare per il prossimo appuntamento olimpico, ma la telecronaca ha trasmesso anche altri e ancor più emotivi particolari. Perforando il video, le parole di Sofia Goggia, spontanea ed esplosiva, quanto lucida e precisa come se fosse ancora in gara, hanno raggiunto la sfera emotiva di tutti gli appassionati, parole di entusiasmo, di unità della squadra e di solidarietà per chi attraversa un momento di difficoltà. Altrettanto delle sue compagne, che insieme all'esultare di tutta la compagine sportiva, ci hanno restituito quell’immagine di un’Italia vincente e compatta che tanto manca in altre occasioni.

Diversa è infatti la reazione emozionale quando si ascoltano indicibili castronerie, incapaci anche della più minuscola autocritica, quando sul video compaiono i volti dei nostri politici che monopolizzano i Tg. Parole, promesse, proclami in una guerra per le poltrone lontana dai reali problemi del Paese, che vincente non lo è più da troppo tempo per loro multipla responsabilità.

Due diversi aspetti di un modo di essere quel che si è. Da una parte la concretezza di chi, rischiando l’osso del collo, prima vince e poi parla, dall’altra, fumo negli occhi da chi, non rischiando nulla, si arroga il diritto di poter dire tutto e il contrario di tutto.


Questa è la morale scaturita spontanea dopo un esaltante momento di sport. È un vero peccato che, per questioni ataviche e storiche, le sorti del nostro Paese non siano nelle mani di personaggi del medesimo spessore delle nostre campionesse, coraggiose, candide e pulite come la neve, ma siano affidate a “candidati” di ben altro colore che troppo spesso blaterano “a braccio”, ma non concludono niente, oppure, quasi declamassero cose eclatanti, si scrivono il discorso e poi lo leggono cercando di non sbagliare, come fa anche il nostro Presidente.

Un grazie dunque alle ragazze che oggi hanno fatto sventolare il tricolore senza troppe parole. È un grazie personale a nome di tutta la Nazione. Hanno messo una toppa ad un clima di troppo malumore. Buone notizie anche dallo sci di fondo! Altra storia italiana di caparbietà e fatica, ma è meglio fermarsi qui perché vien voglia di fare altri paragoni con chi non smette di “toccare il fondo”.

 

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Articolo pubblicato il 14/01/2018