Torino - Maximulta al venditore, abusivo, di libri
Il Palazzo Isef (FITeL Piemonte)

Un cittadino ci scrive prendendone le difese

Gentile Direttore,

conosco da alcuni anni un pensionato il quale per arrotondare la sua piccola pensione vende dei libri, ricevuti in regalo, occupando una panchina situata in piazza Bernini di fronte all’ISEF/Istituto Superiore Educazione Fisica. Mercoledi scorso mi sono soffermato per acquistarne uno e nel contempo scambiare alcune parole con un uomo degno di rispetto. Ritengo che il dialogo è molto importante per cercare di confortare una persona  che ha lavorato una intera vita ed ora si arrangia per arrivare a fine mese.

Purtroppo una pattuglia della Polizia Municipale si è fermata intenzionalmente per verificare “l’atto doloso” commesso dal pensionato ovvero vendita di libri non autorizzata e occupazione del suolo pubblico. Sin qui nulla da eccepire in quanto il regolamento urbano prevede tutto ciò e il comandante della pattuglia, ligio nel proprio dovere, ha stilato, come prevede il regolamento ed in conformità alle leggi della città di Torino, il verbale ed il sequestro dei libri.

Ho letto il testo e sono rimasto basito e non credevo ai miei occhi: valore dei libri sessanta euro e, udite, 5.164 (cinquemilacentosessantaquattro) di multa. Mi domando con quali parametri e su quali basi si raggiunge tale cifra? Il pensionato mi ha confessato che è stanco di questa Italia ed è sua intenzione di trasferirsi altrove anche fuori da questo stato, pardon mi correggo, “paese”, che non tutela i propri connazionali.

La Sindachessa di Torino che ne pensa della storia di questo pensionato? Sicuramente dirà che i vigili hanno fatto il proprio dovere! Ho suggerito a costui di mettere i libri su di un carretto come fanno tanti in giro per la città ma lui non vuole perché non è decoroso per l’immagine della piazza. Questa risposta è un preciso insegnamento a tutti  coloro che governano questa città compresi quei vigili che hanno espletato il loro lavoro nei confronti di un diseredato il quale non chiede nulla ma solo di vendere dei libri in cambio di un pasto caldo da consumare in solitudine nel sua piccola dimora.                                      

 

Diego Michelini 

 

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Egregio Sig Michelini,

sull'operato della Polizia Municipale non c'è nulla da eccepire: hanno semplicemente applicato le regole, compito per il quale sono pagati gli agenti.

Se analizziamo il fatto lasciando da parte le personali emozioni sentimentali, il fatto che da tempo la persona da Lei citata abbia "approfittato" di una situazione impropria, e la chiamo così perchè atto doloso mi pare troppo penalizzante, non elimina una irregolarità amministrativa commessa ai danni di chi esercita regolarmente il commercio, di libri o quant'altro, pagando le relative imposizioni di legge.  

Certamente la sanzione fa scalpore, ma rientra nella normativa che ogni tutore dell'ordine deve far rispettare.

Sul fatto che il cittadino da Lei segnalato voglia lasciare l'Italia c'è da dire che è stato lui il primo a non rispettare le famose regole, spesso disattese, è pur vero, nelle vie tappezzate abusivamente di ogni merce, regolare o contraffatta che sia.

Chissà che non  fosse già stato avvisato dai "civich" in precedenza? In ogni caso, l'irregolarità contestata è evidente per cui non gli rimane che sperare nella clemenza dell'Amministrazione comunale.

La posizione di colui che Lei chiama diseredato ha, comunque, un'origine che andrebbe valutata a monte di una qualsiasi contrapposizione che può soltanto nuocere all'interessato.

Cordialità.

 

       

      Civico20News

     Massimo Calleri

Direttore Responsabile



 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/03/2018