Vercelli. Bach e la primavera!

Giornata Europea della Musica Antica 2018

La Giornata europea della musica antica si tiene ogni anno il 21 marzo, un giorno che celebra l'inizio della primavera e il compleanno di uno dei più importanti e noti compositori, Johann Sebastian Bach (nato il 21 marzo 1685).

Mercoledì 21 marzo 2018 festeggeremo - insieme a molte altre istituzioni musicali europee - questo importante appuntamento nell’ambito della nostra rassegna Antiqua Vercelli, al Museo Borgogna con inizio alle ore 21.

L’Orchestra Rinascimentale Accademia del Ricercare proporrà un programma legato alla musica strumentale in Germania all’inizio del XVII secolo con  brani di Erasmus Widmann (1572 - 1634) e di Willliam Brade (1560 - 1630).

La giornata europea di musica antica è la celebrazione di più di un millennio di musica attraverso concerti, eventi e manifestazioni che si svolgono contemporaneamente in tutta Europa, punto focale per la promozione del patrimonio storico musicale. Le precedenti edizioni si sono svolte con il supporto e il patrocinio di Tibor Navracsics e Androulla Vassiliou, rispettivamente attuale ed ex Commissario europeo per la cultura, dell'UNESCO, nonché di artisti come Jordi Savall, William Christie e René Jacobs.

La musica antica è una parte centrale del patrimonio culturale condiviso dagli europei, strettamente connessi con altre espressioni artistiche come la danza, il teatro e l'architettura. Si estende su più di 1000 anni di musica, scritta o trasmessa dalla tradizione orale, dal Medioevo alla fine del XVIII secolo. Mentre alcuni dei compositori di queste epoche sono ampiamente conosciuti, c'è un ampio repertorio ancora ancora da riscoprire. La giornata europea di musica antica ha lo scopo di aumentare la consapevolezza della musica dai periodi medioevale, rinascimentale e barocco e portarla all'attenzione di un pubblico sempre più ampio attraverso concerti in live streaming.


Mercoledì 21 marzo 2018 | ore 21:00
Museo Borgogna (Via A. Borgogna 6 - Vercelli)

ACCADEMIA DEL RICERCARE
La musica strumentale in Germania all’inizio del XVII sec.
direttore Pietro Busca

Erasmus Widmann (1572 – 1634)
Intrada XXV
Magdalena – Sibilla
Agata
Susanna – Dorothea – Maria
Helena – Foelicitas
Sophia – Anna – Christina
Margaretha – Johanna
Barbara – Ursula
Clara
Regina

William Brade (1560 – 1630)
Pavana, Gagliarda, Corrente, Allemanda
Turkische intrada, Der Ander Mascherada, Corrente
Comoedianten Tanz, Des Rothschencken Tanz
Der Satyrn Tanz, Ein Schottisch Tanz
Der Pilligrienen Tanz, Hennen Sein Tanz


Biglietti

Biglietto intero: € 10,00
OVER 65, Associazioni culturali, ASCOM, Tessera Musei: € 8,00
UNDER 25: € 5,00
Pacchetto famiglia > Famiglie avranno diritto a un biglietto ridotto pari a 1 € per i figli minori di 15 anni.

Informazioni e prenotazioni telefoniche dei posti:
Tel. 0161.255.575  (Società del Quartetto)
Via Monte di Pietà 39, Vercelli
ore 10-12 e ore 16-18.
segreteria@concorsoviotti.it


Biglietteria presso il Museo Borgogna la sera del concerto dalle ore 20,15


Nota di Sala


La Musica Strumentale in Grmania all’inizio del XVII Secolo

Nel corso del XVI secolo nel territorio corrispondente all’attuale Germania fiorì un repertorio strumentale estremamente variegato, che da un lato rispecchiava il lungo processo stilistico che portò alla definizione di generi consolidati e dall’altro rifletteva l’estrema frammentazione politica e culturale di un paese ancora in divenire.

Sotto il profilo stilistico, questa vasta produzione risentì di un gran numero di influssi stranieri: in particolare, nelle regioni settentrionali e nelle potenti città anseatiche giunsero numerosi strumentisti e compositori inglesi fuggiti dalla madrepatria per scampare alle persecuzioni religiose o per cercare migliori opportunità di lavoro come Thomas Simpson, mentre nella parte meridionale della Germania si imposero gli stili francese e italiano, che verso la metà del XVII secolo avrebbero trovato una mirabile sintesi nella raffinata opera per tastiera di Johann Jakob Froberger.

A tutto questo si aggiunsero parecchi elementi e spunti dal sapore soprattutto popolare provenienti dai paesi confinanti a est, come la Polonia, l’Ungheria e la Boemia, la cui eco si sarebbe sentita anche nelle opere di autori come Johann Sebastian Bach e Georg Philipp Telemann.

Questo concerto tratteggia un vivido scorcio del panorama strumentale tedesco immediatamente prima dello scoppio della Guerra dei Trent’Anni (1618-1648), con le opere di due compositori pressoché sconosciuti come Erasmus Widmann e l’inglese William Brade, una scelta che dimostra come accanto agli autori più emblematici in Germania si mise in luce una miriade di musicisti di buon talento, che meritano di vedersi restituire il posto nella storia della musica che spetta loro di diritto.

Nato nel 1572 a Schwäbisch Hall, Erasmus Widmann dimostrò fin da bambino una notevole propensione musicale, che a 23 anni gli consentì di ottenere un posto da organista nella città austriaca (e cattolica) di Graz.

Purtroppo, quella che sembrava profilarsi come una tranquilla carriera in un prospero centro di provincia venne bruscamente troncata tre anni più tardi, quando il duca Ferdinando impose ai suoi dipendenti di fede luterana di lasciare il loro posto nel giro di sole due settimane; va però detto che Widmann avrebbe comunque dovuto levare le tende in tutta fretta per una situazione decisamente più terrena, visto che due ragazze lo avevano denunciato per aver rotto con entrambe una formale promessa di matrimonio a tutto vantaggio di una terza, che sposò poche settimane più tardi.

Widmann fece così ritorno nella cittadina natale, dove gli fu offerto il posto di Kantor, e nel 1602 divenne precettore del conte Wolfgang von Hohenlohe di Weikersheim.

Nonostante alcune voci che lo descrivevano come «musicista e compositore di buon talento, ma piuttosto frivolo e addirittura eccentrico», il conte lo prese a benvolere, sollevandolo dalle incombenze legate all’insegnamento per consentirgli di dedicarsi in maniera esclusiva alla musica.

Dopo la morte del conte, nell’agosto del 1613 il compositore si stabilì con la famiglia a Rothenburg ob der Tauber, dove rimase tra grandi soddisfazioni legate all’attività compositiva e i poco graditi compiti didattici fino alla morte, avvenuta il 31 ottobre del 1634.

Gli ultimi anni di Widmann furono estremamente difficili, perché Rothenburg si trovò al centro di alcuni degli scontri più cruenti della Guerra dei Trent’Anni, che oltre a spaventosi massacri di civili portarono una terribile carestia e una grave epidemia che causò la morte non solo del compositore, ma anche di sua moglie e di sua figlia.

Per quanto riportino titoli di forme di danza come la pavana e la gagliarda, Widmann non concepì le sue opere per un utilizzo specifico ma, come nella migliore tradizione luterana, «a diletto di oneste riunioni».

I brani in programma furono “battezzati” con un nome di donna, un fatto che rivela chiaramente un intento descrittivo e contribuisce a dare ulteriore vivacità e brillantezza a questa sorta di raffigurazioni figurative, nelle quali – accanto a tratti raffinati e pieni di grazia – non mancano spunti bizzarri e ai limiti del farsesco, che vengono esaltati da una strumentazione ricca e di grande suggestione.

Decisamente meno nota è la biografia di William Brade, compositore nato in Inghilterra intorno al 1560 e i cui primi anni – nonostante gli sforzi compiuti dai musicologi – continuano a rimanere avvolti nell’oscurità più fitta. La prima testimonianza certa si riferisce al suo arrivo in terra tedesca avvenuto nel 1590, dove condusse un’esistenza irrequieta cambiando spesso città e impiego a causa di un carattere poco accomodante e incline all’ira e al fatto di essere – come si legge in una lettera inviata dal conte di Bückeburg alla corte di Amburgo – «lascivo e frequentatore di cattive compagnie».

Nonostante i suoi difetti, Brade riuscì sempre a trovare posti ben remunerati, grazie a un notevole talento e a uno stile estremamente innovativo per l’ambiente musicale della Germania settentrionale di quegli anni, che venne influenzato non solo da autori inglesi come John Dowland e Peter Philips, ma anche dai più innovativi modelli italiani.

Più in particolare, Brade si impose grazie a una scrittura quanto mai vivace, che trovò espressione in danze come il branle, la volta e la mascharata, che fino a quel momento erano del tutto sconosciute al pubblico tedesco.

Più che per ogni altra cosa, oggi Brade è conosciuto per essere stato uno dei primi compositori a organizzare le sue danze in suite, un genere che in seguito avrebbe conosciuto un grandissimo successo soprattutto nella raffinata Francia del Re Sole.

Accanto alle danze astratte che avevano raggiunto proprio in quegli anni l’apice della loro popolarità come la pavana e la gagliarda, Brade ci ha lasciato una serie di brani che cercano di riflettere il carattere di una nazione o di un popolo (Turkische Intrada e Ein Schottisch Tanz) e pagine che delineano una vivace raffigurazione di figure mitologiche (Der Satyrn Tanz) e personaggi dell’epoca (Comoedianten Tanz), ottenendo spesso effetti gradevolmente teatrali.

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Articolo pubblicato il 20/03/2018