Al via gli aumenti per i dipendenti della scuola pubblica.

A iniziare da maggio 2018 pagamenti ed arretrati.

Via libera della Corte dei Conti al contratto della scuola con gli aumenti di 80 euro. Prevista per venerdì anche la firma definitiva tra i sindacati e l'Aran, l'Agenzia governativa che tratta per il governo. Da maggio arriveranno nelle buste paga di 1,2 milioni di professori e di amministrativi gli aumenti e gli arretrati per il 2016 e il 2017. 

A tutti i lavoratori sarà riconosciuto l’aumento di stipendio previsto dall’ intesa del novembre 2016 tra governo e sindacati a cui si aggiunge un ulteriore riconoscimento economico per valorizzare la professionalità che consente di giungere a un incremento di stipendio complessivo medio di 96 euro al mese per i docenti delle scuole (gli aumenti vanno da 80,40 euro a 110) e di 105 euro al mese per i docenti dell’Afam.

Per gli Ata (bidelli, tecnici, amministrativi) delle scuole l’incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l’università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l’area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l’Asi di 118 euro.

Saranno pagati anche gli arretrati, in media 450 euro. Per permettere un aumento minimo di 80 euro, nelle buste paga è stata inserita una voce definita «elemento perequativo », sulla falsa riga di quanto avvenuto per i ministeriali. Una cifra che varia da 3 fino a 29 euro, che però sarà pagata nel corso dell' anno. 

"Il testo firmato a febbraio diventa pienamente efficace. Buona notizia nel primo giorno di elezioni Rsu. Ora gli aumenti nelle tasche delle persone", ha commentato Pino Turi (Uil Scuola).

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Articolo pubblicato il 19/04/2018