Graglia (BI) André Campra torna a casa

Al via la settima edizione del Trofeo André Campra

Sabato 26 maggio 2018, alle ore 16:00 a Graglia (BI), presso la casa Natale della famiglia Campra, ci sarà la settima Edizione del Trofeo André Campra.

Protagonista del pomeriggio musicale sarà il soprano Valentina Coladonato, accompagnata al clavicembalo da Antonio Valentino.

Il programma comprenderà le musiche di Campra, Purcell, Haendel, Vivaldi: un repertorio barocco come nello spirito del premio, che a partire da quest’anno, per le prossime edizioni future, presterà la sua attenzione a giovani interpreti che si saranno distinti nell’ambito di questo particolare tipo di repertorio musicale.

Quest’anno l’attenzione è rivolta a Valentina Coladonato, che rispecchia in sé le prerogative che il comitato scientifico della manifestazione aveva indicato.

Il concerto, come sempre, sarà ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

L’evento è patrocinato dal Consiglio Regionale del Piemonte, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, dalla Provincia di Biella, dai Comuni di Graglia e Muzzano, da Unitre Torino e Associazione Iper Musica, da I Musici di santa Pelagia, Pamparato Musica Antica e da Elegia Classics.

 

PROGRAMMA

André Campra (1660-1744), Quel funeste coup (da Europe Galante, II entrée, La France, scène V,

Doris)

André Campra, Mes yeux ne pourriez-vous (da Europe Galante, IV entrée, La Turquie, scène I,

Zaide)

Henry Purcell (1659-1695), Music for a while

Henry Purcell, When I am laid in earth (da Dido and Aeneas, Dido)

intermezzo strumentale

C.W. Gluck (1714-1787), Che farò senza Euridice (da Orfeo e Euridice, Orfeo)

C.W. Gluck, Gli sguardi trattieni ( da Orfeo e Euridice, Amore)

G.F. Haendel (1685-1759), Lascia ch'io pianga (da Rinaldo, Almirena)

G.F. Haendel, Ritorna oh caro (da Rodelinda, R.)

intermezzo strumentale

A. Vivaldi (1678-1741), Estinguere vorrei (da Griselda, Roberto)

A. Vivaldi, O servi volate (da Juditha triumphans, Vagans)

Valentina Coladonato, soprano – Antonio Valentino, clavicembalo

ANDRÉ CAMPRA NEL BAROCCO EUROPEO

Nota di Sala

Sabato 26 maggio 2018 alle ore 16 a Graglia, in provincia di Biella, si terrà la settima edizione del Trofeo André Campra, una manifestazione che celebra il celebre compositore francese di ascendenza piemontese nei luoghi in cui la sua famiglia trascorse molti anni.

Questo evento è stato fortemente voluto da Giuseppe Alfredo Campra, suo discendente in linea diretta, che si impegna da anni per far sì che la raffinata produzione del suo antenato possa avere anche nel nostro paese il posto di riguardo che le spetta di diritto.

Il piatto forte sarà costituito dal recital del soprano Valentina Coladonato, una delle voci più interessanti del panorama vocale italiano, accompagnata al clavicembalo da Antonio Valentino, nome molto noto agli estimatori del repertorio cameristico per essere fondatore e membro del Trio Debussy.

Il repertorio barocco è stato paragonato in maniera molto efficace al cielo notturno, un incomparabile tessuto trapunto di stelle, con alcuni astri di prima grandezza e un numero pressoché infinito di stelle e lontanissime galassie che creano una luminosità diffusa dai mille colori.

Come anche i profani sanno riconoscere facilmente le stelle più importanti, tutti conoscono – almeno per sentito dire – gli esponenti più autorevoli del Barocco musicale, che può contare su compositori di primissimo piano come Claudio Monteverdi, Antonio Vivaldi, Jean-Philippe Rameau, Henry Purcell e il formidabile “terzetto del 1865” composto da Johann Sebastian Bach, Georg Friedrich Händel e Domenico Scarlatti.

Detto che l’ascolto delle opere di questi autori potrebbe agevolmente riempire una vita intera, uno dei piaceri più grandi che riserva la musica è la scoperta di autori sempre nuovi – stelle meno visibili, anche perché spesso oscurate dalla luce sfolgorante di qualche contemporaneo – in grado di riservare spesso meravigliose sorprese.

Questo è il caso per esempio di André Campra, compositore nato nel 1660 ad Aix-en-Provence nella famiglia di un medico piemontese, che diede un contributo molto apprezzabile allo sviluppo dell’opera francese nel periodo compreso tra Jean-Baptiste Lully – autore nato a Firenze con il nome Giovanni Battista Lulli e in seguito diventato il principale portabandiera della vocalità francese del XVII secolo – e Jean-Philippe Rameau, l’ultimo grande compositore di opéra-lyrique, un genere ormai obsoleto, che con la clamorosa Querelle des Bouffons avrebbe lasciato spazio alle più moderne e realistiche opere italiane.

Il programma di questo concerto vuole collocare la figura e l’opera di Campra – autore purtroppo ancora troppo poco conosciuto in Italia – nella giusta prospettiva nel “cielo stellato” del Barocco, affiancando due entrée della sua opera più famosa, l’Europe galante, ad alcuni dei brani più celebri di altri autori contemporanei, allo scopo di metterne in evidenza sia la contiguità stilistica sia gli elementi più originali della sua raffinata scrittura.

Rappresentata per le prima volta nel 1697 al Palais Royal di Parigi (fatto che la dice lunga sulla grande considerazione in cui era tenuto il suo autore), l’Europe galante è una delle prime – e probabilmente una delle più famose – opéra-ballet francesi, basata sul confronto tra i diversi paesi europei che stava conoscendo una grande fortuna in Francia e che poco meno di trent’anni più tardi avrebbe portato alla composizione di Les Nations, uno dei massimi capolavori di François Couperin.

L’opera si apre con un Prologo che vede Venere e la Discordia disputarsi il dominio dell’Europa, una contesa dall’esito scontato, ma che offre a Campra lo spunto per concepire quattro quadri rispettivamente dedicati alla Francia, alla Spagna, all’Italia (più precisamente alla allora potentissima Repubblica di Venezia) e alla Turchia.

Va notata l’ammissione accanto ai tre paesi più importanti dell’Europa occidentale del regno ottomano – con l’immancabile presenza dell’harem di un sultano – temibile potenza militare che appena 14 anni prima era stata respinta alle porte di Vienna dall’esercito guidato dal re di Polonia Giovanni III Sobieski e dall’intrepido principe Eugenio di Savoia.

Le due arie della francese Doris e della turca Zaide consentono di apprezzare sia la bellezza della musica di Campra sia la sua capacità di esprimere efficacemente il carattere nazionale di ogni paese.

A questi raffinati lavori vengono abbinati due dei brani più amati di Henry Purcell, compositore di straordinario talento che riuscì a porre le basi dello stile nazionale inglese, facendo coesistere in maniera geniale gli elementi dello stile italiano con alcuni spunti francesi.

La deliziosa Music for a while venne scritta per le musiche di scena del dramma Oedipus di John Dryden basato sulla omonima tragedia di Sofocle, mentre nella toccante When I am laid in Earth dell’opera Dido and Aeneas la regina di Cartagine esprime lo sconvolgente dolore derivante dal fallimento della sua storia d’amore con il profugo troiano, che la porterà a togliersi la vita.

Si procede con due grandi maestri dell’opera settecentesca.

Dopo un proficuo soggiorno in Italia, nel corso del quale riuscì a trasformarsi da valido organista con una scarsa propensione per la melodia in compositore di livello internazionale, Georg Friedrich Händel dominò per oltre un quarto di secolo il panorama operistico londinese – uno dei più esigenti dell’epoca – mettendo a segno una lunga serie di straordinari successi.

La sua fama di predestinato trovò conferma fin dalla prima opera che mise in scena nella capitale inglese, il Rinaldo, resa famosa dalla patetica aria «Lascia ch’io pianga», divenuta una delle icone più conosciute e amate di tutto il repertorio barocco.

Nel 1725 i melomani londinesi riservarono un’accoglienza trionfale alla Rodelinda, opera ambientata all’epoca dei Longobardi, che poté contare su un cast stellare, composto tra gli altri dal leggendario castrato Senesino e dal soprano Francesca Cuzzoni, che ottenne una prolungata ovazione con la deliziosa aria «Ritorna o caro».

Di una generazione più anziano, Christoph Willibald Gluck ebbe il grande merito di promuovere la riforma dell’opera, spianando la strada che avrebbe condotto ai capolavori di Mozart.

Grazie a lui, l’opera raggiunse un maggiore equilibrio tra la musica il canto e un passo teatrale più rapido e coinvolgente.

Nel 1762 Gluck fece rappresentare al Burgtheater di Vienna Orfeo ed Euridice, il suo massimo capolavoro, che continua a rimanere in repertorio ancora oggi grazie a «Che farò senza Euridice», un’aria delicata e intrisa di un’intima tristezza, che seppe conquistare anche Maria Callas, che – due secoli dopo la sua composizione – la registrò nella versione francese in un disco passato meritatamente alla storia. Dall’Orfeo proviene anche l’aria di Amore «Gli sguardi trattieni».

Come conclusione di questo excursus nell’affascinante microcosmo della vocalità barocca non si poteva scegliere autore migliore di Antonio Vivaldi, compositore fecondissimo che merita di essere riscoperto al di là delle consuete Quattro Stagioni.

A questo scopo vengono proposte due arie di ascolto molto raro, come «Estinguere vorrei la fiamma» della Griselda, opera scritta dal Prete Rosso nel 1718 su un adattamento di Carlo Goldoni di un libretto scritto in precedenza da Apostolo Zeno per il compositore modenese Antonio Maria Bononcini, e «O servi volate», tratta dall’oratorio latino Juditha triumphans (1716), che celebra il trionfo dell’eroina biblica Giuditta sul generale assiro Oloferne.

Antonio Valentino

Diplomato in pianoforte presso il Conservatorio G.Verdi di Torino (1989) [premio Drago Canepa come miglior diploma di Conservatorio dell'anno] e in musica da camera al Conservatorio di Vienna (1995) ottenendo in entrambi i diplomi il massimo dei voti e la lode.

Si è perfezionato in musica da camera per tre anni presso il Conservatorio di Vienna con il Wiener Schubert Trio grazie ad una borsa di studio della De Sono e, sempre in musica da camera alla Scuola di musica di Fiesole e alla Scuola di Duino con il Trio di Trieste, dove, al termine di tre anni di studio, ha conseguito il diploma di merito.

Da sempre volto alla musica da camera è fondatore nel 1989 del Trio Debussy. In ventinove anni di musica il repertorio del trio comprende 205 opere da Mozart ai giorni nostri, 30 delle quali eseguite in prima assoluta.

Con il Trio Debussy è vincitore del primo premio assoluto al Concorso Internazionale per complessi da camera “Premio Trio di Trieste”(1997) fra 72 formazioni da camera provenienti da tutto il mondo. Sempre con il trio ha conseguito il secondo premio al concorso “Gui” di Firenze (1995).

Nel settembre 1994 il Trio Debussy è stato eletto dall'Unione Musicale di Torino complesso in residence, un progetto di durata triennale che lo ha visto ospite costante nella stagione dei concerti torinese presso la quale ha eseguito più di 30 opere diverse.

Con l'associazione Unione Musicale di Torino ha inoltre collaborato e collabora a moltissimi progetti tra i quali le integrali da camera con Atelier Mozart, Atelier Schubert, Atelier Brahms, Atelier Beethoven. Da due anni ha dato vita al progetto Atelier Parigi, volto a riscoprire il repertorio da camera francese fra '800 e '900.

Ha fatto parte del progetto “Concertiamo” promosso dal Cidim teso a promuovere i più promettenti giovani complessi italiani grazie al quale ha fatto decine di concerti in Italia.

Centinaia sono in concerti da camera che ha svolto per alcune delle più prestigiose società italiane ed estere tra le quali:

Società del Quartetto di Milano (Sala Verdi del Conservatorio), Società dei Concerti di Trieste (Politeama Rossetti), Amici della Musica di Firenze (Teatro La Pergola), Chigiana di Siena, Amici della Musica di Palermo (Politeama Garibaldi), Amici della Musica di Verona (Teatro), “GOG” di Genova (Teatro Carlo Felice) ,”IUC” di Roma, Società Filarmonica di Trento, Bologna Festival, Camerata Musicale Barese, Festival "Danubio"di Monfalcone, Stagione del Teatro Chiabrera di Savona (Teatro) , Società Etnea di Catania, Amici della Musica di Perugia (teatro Morlacchi), Stagione “Barbara” di Pescara, Stagione "Lipizer"di Gorizia, Società Filarmonica di Rovereto, Associazione “Scarlatti”di Napoli (Conservatorio), Cappella Paolina del Quirinale di Roma (in diretta radiofonica), Societad Filarmonica di Valencia, Societad Armonia di Buenos Aires (Colieseum), Sala Heercules di Monaco e molte altre ancora. Ha inoltre tenuto due concerti al teatro “Coliseum” di Buenos Aires.

Appuntamenti di particolare prestigio sono stati inoltre il debutto alla Grosser Saal del Musikverein di Vienna con il Triplo Concerto di Beethoven, l'esecuzione del Concerto dell'Albatros di G.F.Ghedini con l'Orchestra Nazionale di S.Cecilia diretta da J.Tate con 3 concerti nel nuovo Auditorium di Roma e il doppio Concerto di Mendellshon eseguito al Teatro S.Carlo di Napoli.

Fondatore del Laboratorio ensemble (gruppo a formazione variabile) ha collaborato per 4 anni a diversi progetti promossi dal Teatro Regio di Torino tra i quali la prima italiana di Man and Boy di M. Nyman, fra i progetti del Piccolo Regio Laboratorio due lo hanno impegnato in qualità di arrangiatore/esecutore.

Da sempre attento e curioso verso nuovi repertori ha creato nel 2005, insieme ai colleghi del trio, il Festival “Tra Futuro & Passato” nel quale il pubblico ha potuto ascoltare nuove opere contemporanee. Nel corso del Festival sono stati eseguiti 23 nuovi trii scritti appositamente per il Trio Debussy.

Ha registrato diversi cd tra i quali: l'integrale per violino e pianoforte di S.Prokovief in duo con il violinista F. Von Arx (disco premiato con 5 stelle dal sito internet prokofiev.org), il cd “Complicity” con il gruppo Manomanouche, il cd “Valzer” con il fisarmonicista A. Fantino, un cd di musiche di Willy Merz in duo e in sestetto con l'oboista Maurice Bourgue e un cd di autori vari con il Trio Debussy.

E’ uscito il primo di una serie di cd con i capolavori del repertorio per trio nel quale il Trio Debussy esegue il trio di Ravel e il trio op.100 di Schubert in edizione integrale.

Suona in numerosi gruppi da camera tra i quali il Doppio Quintetto di Torino, il Quintetto di fiati delle prime parti della Rai, il Fiarì Ensemble, e in duo con Ryszard Groblewsky (prima viola dell'Orchestra da camera di Zurigo) Olga Arzilli (ex prima viola della Scala di Milano) Simone Briatore (prima viola dell'Orchestra Nazionale di S. Cecilia), Giampaolo Pretto (primo flauto dell'Orchestra Nazionale della Rai), Piergiorgio Rosso, e in duo pianistico con Claudio Voghera.

Con il Trio Debussy ha eseguito in concerto cicli di opere integrali di Beethoven, Mozart, Schubert, Brahms e Dvorak.

Dal 1997 è docente in ruolo di musica da camera e attualmente insegna presso il Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Torino.

Ha tenuto stage di musica da camera presso i Conservatori di Brescia e Cuneo ed è docente presso l’Accademia di Musica di Pinerolo.

Dal 2009 è autore e consulente di libri per la casa musicale Ricordi/Hal Leonard.

A maggio 2015 la trasmissione di Sky Classica “Contrappunti" gli ha dedicato una puntata.

VALENTINA COLADONATO

è nata a Chieti ed e laureata in Lingue e Letterature Straniere presso

l’Università G. D’Annunzio di Pescara e diplomata in Canto con il massimo dei voti e la lode; si forma e perfeziona con Donato Martorella, Claudio Desderi, Edith Wiens, Paride Venturi, Renata Scotto, Regina Resnik.

Vince diversi concorsi internazionali: William Walton, Valentino Bucchi, sulla musica moderna e contemporanea; G. Di Stefano; Città di Alcamo (insieme al Premio della Giuria della Critica); Toti Dal Monte (insieme al Premio del pubblico); Maria Caniglia (insieme al Premio del pubblico).

Svolge attività concertistica e di opera, con un repertorio sacro e profano dal barocco alla musica contemporanea.

Nell’opera canta i ruoli principali in L'Ormindo di Cavalli, Bastiano e Bastiana di Mozart, La Caduta de’ Decemviri di A. Scarlatti, Falstaff di Verdi, Così Fan Tutte di Mozart, I puntigli delle donne di Spontini, Demofoonte di Jommelli, Tito Manlio di Vivaldi, Norma di Bellini, Artemisia di Cavalli, L’Incoronazione di Poppea, Il ritorno di Ulisse in patria e Orfeo di Monteverdi, Orfeo di

Gluck, Superflumina di Sciarrino.

Ha collaborato con numerosi gruppi di rilievo, quali La Venexiana, l’Accademia Bizantina, La Stagione Armonica, Sentieri Selvaggi, Algoritmo, Ensemble Confluenze, FontanaMIX, Musikfabrik, Quartetto Prometeo, Quintetto Alter Ego, Ex Novo, OFT; ha cantato, spesso in Prima assoluta, musica di compositori quali Xenakis, Berio, Corghi, Aperghis, Sciarrino, Fedele, Francesconi.

Le sue interpretazioni sono trasmesse da Radio3 Rai.

Inoltre incide per Glossa, Decca, Brilliant Classics, etichetta per la quale ha pubblicato la prima registrazione mondiale integrale degli Shakespeare Sonnets & Duets di Mario Castelnuovo Tedesco.

Si e esibita da solista presso istituzioni quali: Teatro alla Scala di Milano, Opera National de Paris,

Salzburger Festspiele, Musikverein di Vienna, Concertgebow di Amsterdam, De Singel di Antwerpen, Festival delle Fiandre, Filarmonica di S. Pietroburgo, Southbank Centre di Londra, Frick Collection di New York, Cite de la Musique di Parigi, Radio France, Philharmonie Koln,

Radio WDR, George Enescu Festival, Teatro Manzoni di Bologna, Dal Verme di Milano, Ponchielli di Cremona, Ravenna Festival, Festival Pergolesi Spontini, Fondazione Spinola-Banna per l'Arte, MiTo, RAI di Torino, Radio3 RAI, Sala Sinopoli a Roma, la Biennale di Venezia, Quirinale, Teatro Massimo di Palermo e altri enti europei, americani e asiatici.

Ha collaborato con registi quali Daniele Abbado, Maurizio Scaparro, Cesare Lievi, Micha? Znaniecki, Colin Graham, Francesco Micheli, Pierpaolo Pacini, Alessio Pizzech, Rafael Villalobos.

E’ stata diretta da Riccardo Muti, Roberto Abbado, David Robertson, Lior Shambadal, Peter Eotvos, John Axelrod, Michel Tabachnik, Tito Ceccherini, Peter Rundel, Antonello Manacorda, Enrique Mazzola, Alessandro Pinzauti, Marcello Panni, Claudio Scimone, Claudio Desderi, Massimiliano

Caldi, Giampaolo Pretto, Ottavio Dantone.

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Articolo pubblicato il 22/05/2018