Se io sono parte di tutto - parte seconda: conseguenze.

Riflessioni su come individuo e società si determinano reciprocamente.

Nella prima parte dell’articolo abbiamo posto l’attenzione sul fatto che la vita propone sempre nuove sfide e che per affrontarle è necessario mettere in campo tutti i talenti disponibili senza lesinare sforzi. Così facendo in modo naturalmente equilibrato, senza forzature, le cose si disporranno secondo la propria essenza più profonda. Negativo e positivo si aiuteranno vicendevolmente nel svolgere il compito loro affidato secondo il piano generale nel quale sono inseriti. Con buona pace di chi, anziché lasciare ad ogni cosa il tempo per realizzarsi totalmente, cerca senza comprendere che il tempo non è ancora giunto, di risolverlo a suo modo, facendo il solito disastro a cui siamo ormai abituati. Occorre cambiare registro.

Ed ecco uno scenario possibile:

se io sono parte di tutto, e quindi sono responsabile di fare ciò che è la mia parte per poter usufruire anche del resto, allora la società sarà determinata dal fatto che …

1 – … l’esperienza di tutti gli esseri umani che sono vissuti e vivono, e dell’universo stesso, sia potenzialmente presente in ogni essere umano; di conseguenza ognuno ha sempre a disposizione ogni informazione necessaria per agire correttamente senza bisogno di autorità o strutture che glielo impongano

 

2 – … tutto concorra a mantenersi, e quindi a mantenere anche me per sua stessa necessità

 

3 – … non ho più bisogno di proteggermi da niente e da nessuno

 

4 – … non mi servono più strutture di protezione

 

5 – … posso vivere con molte meno cose di quelle che fino ad oggi ritenevo indispensabili per la mia esistenza

 

6 – … non vedo più negli altri potenziali nemici, ma compagni di esperienza con i quali condividere quanto la vita rende disponibile.

 

Da queste poche suggestioni possiamo dedurre che per poter vivere in tale società siano necessarie solo due cose: attenzione e responsabilità; attenzione per non commettere stupidaggini e responsabilità per fare ciò che è evidentemente necessario senza bisogno di sentirselo dire dagli altri.

 

Il risultato di questo modo di agire, in relazione a come individui e cose si determinano reciprocamente secondo i processi tipici della natura, influenza l’ambiente circostante, dapprima in modo impercettibile, poi evidente, ed infine così importante da produrre un cambiamento stabile della società senza che niente e nessuno lo possa impedire.

 

A partire da se stessi e senza costringere nessuno; in totale autodeterminazione, in qualunque condizione ci si trovi ad operare, come un universo in cui può accadere qualsiasi cosa senza limiti. Semplicemente facendolo!

 

Fine

Schema e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 15/06/2018